Barletta-Viareggio visto dalla curva: prospettive diverse in salsa biancorossa

Ancora una sconfitta per i biancorossi

martedì 19 novembre 2013 9.03
A cura di Massimiliano Dipasquale
Alla vigilia della sfida contro il Viareggio nessuno si sarebbe aspettato una sconfitta. Gli uomini guidati da mister Lucarelli avevano una rosa giovane, erano fermi in classifica a 7 punti ( frutto dei 7 pareggi raccolti in precedenza, ndr) e, cosa molto importante, sembravano essere all'altezza del biancorossi. Come ben sappiamo, le partite si vincono sul campo e alla fine dei 90 minuti giocati è arrivata la sorpresa: le "zebre" con irrisoria facilità hanno portato a casa i 3 punti grazie alle reti di Ighli Vannucchi e Marco Rosafio, talentino classe '94 giunto in prestito dal Lecce. Barletta terzultimo a quota 7 con un futuro tutt'altro che roseo, diviso a metà tra nuove voci, "sondaggi" societari e un presente grigio.

Per 90 minuti la curva nord ha garantito ai giocatori in campo il proprio supporto anche dopo il 2 a 0 ospite, aspettando il termine della gara per "contestare" e chiedere maggiore impegno sul rettangolo da gioco. Non sono mancati i soliti cori di protesta verso il DG Gabriele Martino, reo di avere costruito una squadra improponibile e assolutamente non all'altezza per la Prima Divisione. Metà del secondo tempo, punteggio già sullo 0-2 in favore dei toscani, avanti sui padroni di casa, ingrigiti nelle giocate e nell'animo per l'occasione: nel silenzio del "Puttilli" spunta uno striscione nel cuore della curva. "Meglio l'eccellenza che Di Cosola in dirigenza". Chiaro il riferimento a Pasquale Di Cosola, imprenditore barlettano 43enne figlio del più noto Francesco che tra gli anni '80 e l'alba degli anni '90 ha detenuto la presidenza del Barletta Calcio, che in tempi recenti aveva rivelato il suo interesse per il sodalizio di via Vittorio Veneto. I tifosi non volevano in alcun modo addossare le colpe di questa annata a Di Cosola Jr., ma far capire al diretto interessato che la sua presenza in veste di presidente non è particolarmente gradita. Non siamo a conoscenza della vera realtà dei fatti, però è giusto chiedersi come mai i tentativi di acquisto per Andria, Sambenedettese, Chieti e Martina non sono andati a buon fine? Al momento la sua figura sembra nascondere un alone di mistero. Qualora dovesse presentare una vera cordata, un vero progetto e garantire al presidente Tatò le giuste rassicurazioni, saremo ben felici di accoglierlo nella nostra "famiglia. In ogni caso fino ad allora i dubbi sono più che leciti.

Per un attimo vorrei togliere gli abiti da redattore e vestire quelli da tifoso, visto che anch'io come voi soffro per 90 minuti su quei gradoni. La stagione è partita male, non vinciamo, non riusciamo ad esprimere un gioco propositivo, siamo momentaneamente senza presidente e chi più ne ha più ne metta. Cosa ci spinge a non disertare le gare casalinghe e addirittura a riempire in maniera parziale le curve degli altri stadi? Non sono mai giunto ad una vera conclusione, forse la verità è che siamo unici.
(Twitter: @Massi_dipa)