Barletta, una domenica in bianco
Contro il Melfi biancorossi non brilantissimi, ora servirà far punti lontano dal "Puttilli"
lunedì 17 novembre 2014
17.29
Una domenica senza gol, una domenica all'asciutto, nonostante dal match contro il Melfi ci si aspettasse ben altro. Serviva una prestazione brillante, volitiva e decisa come quella contro il Martina ai biancorossi per superare una formazione ben organizzata e fisicamente ben preparata come quella lucana ma, è arrivata una prova appena sufficiente ed allora oltre lo 0-0 davvero non si è potuti andare.
Assenze pesanti ed avversario ostico sì, ma ritmi troppo bassi
Alla luce di quanto visto contro il Martina ed alla luce della possibilità di sfruttare un doppio turno casalingo di scontri diretti, era lecito, come detto, aspettarsi un Barletta convinto e deciso, pronto ad accaparrarsi l'intera posta in palio vendendo cara la pelle, così non è stato. Sin dai primi minuti i biancorossi sono apparsi lenti e compassati, con un dinamismo decisamente ridotto all'osso, imbrigliati da una squadra che non ha perso per caso solo due gare su tredici. Sicuramente le assenze di Quadri in mezzo al campo e soprattutto di Cortellini sull'esterno (molto negativa la prova del suo sostituto Guarco) hanno avuto il loro peso ma non si può certamente ricondurre a questo il motivo di una prestazione non all'altezza delle aspettative e basata solo su alcune fiammate.
No Floriano? No party
Floriano, sempre e solo Roberto Floriano. Sono passate tredici gare dall'inizio della stagione, il Barletta ha messo a segno 9 reti (peggior attacco del girone al pari di Savoia Ischia), 5 delle quali portano la firma di Roberto Floriano. Le altre quattro reti sono state messe a segno da Radi (su calcio di rigore), Branzani, Palazzolo e Cortellini, poi il vuoto. In una serata come quella di ieri, nella quale il numero 7 biancorosso è stato ben controllato ed arginato dalla difesa avversaria emerge in maniera evidente come il contributo alla causa del reparto avanzato sia stato fino ad ora praticamente nullo. I numeri sono impietosi e vedono tutti i componenti del pacchetto offensivo fermi a quota zero con le dovute distinzioni da fare nella valutazione tra giocatori praticamente sempre presenti come Fall e Venitucci ed altri come Biancolino, Danti e Dell'Agnello con rendimento condizionato rispettivamente da infortuni, forma fisica da migliorare e sfortuna. Con questo quadro viene facile esclamare: no Floriano? No party!
Quattro punti in tre gare, si poteva e doveva fare di più
Il perdurare del silenzio stampa indetto lunedì scorso dalla società di via Vittorio Veneto ci ha impedito di raccogliere i pareri di mister Sesia o di qualche giocatore al termine della sfida contro il Melfi, ma possiamo immaginare che in casa Barletta non si possa essere pienamente soddisfatti. Il pareggio contro i lucani infatti, pone fine al cosiddetto ciclo della verità, la serie di partite contro formazioni di pari livello come Paganese, Martina Franca e Melfi che avrebbero dovuto rappresentare uno spartiacque importante della stagione. Ebbene, il bottino al termine di queste tre gare è di soli 4 punti, conquistati nelle due sfide interne, con una sola prestazione veramente all'altezza, quella contro il Martina Franca. Se al bilancio ci aggiungiamo i soli due punti di vantaggio sulla zona play-out crediamo sia lecito affermare che si poteva e doveva fare di più.
Provare a sorridere anche lontano dal "Puttilli"
Il rammarico per non aver raccolto un bottino più consistente, cresce alla luce di quello che è il calendario. Archiviato il ciclo di tre scontri diretti, il Barletta si prepara ora ad affrontare il Catanzaro al "Ceravolo" (match per il quale la squadra, esclusi gli assenti Branzani, Biancolino e Dell'Agnello ha cominciato nel pomeriggio la preparazione), l' Aversa al "Puttili" e la Vigor Lamezia al "D'Ippolito" . Sulla carta l'unico match davvero abbordabile è quello interno contro i campani fanalino di coda, ma fare punti in casa comincia a non essere più sufficiente. Bisognerà assolutamente provare a portar via punti da una delle due trasferte calabresi, per scongiurare il rischio di presentarsi alla successiva sfida interna contro la Salernitana e soprattutto al sentitissimo derby dello "Zaccheria" in una posizione non propriamente serena.
Assenze pesanti ed avversario ostico sì, ma ritmi troppo bassi
Alla luce di quanto visto contro il Martina ed alla luce della possibilità di sfruttare un doppio turno casalingo di scontri diretti, era lecito, come detto, aspettarsi un Barletta convinto e deciso, pronto ad accaparrarsi l'intera posta in palio vendendo cara la pelle, così non è stato. Sin dai primi minuti i biancorossi sono apparsi lenti e compassati, con un dinamismo decisamente ridotto all'osso, imbrigliati da una squadra che non ha perso per caso solo due gare su tredici. Sicuramente le assenze di Quadri in mezzo al campo e soprattutto di Cortellini sull'esterno (molto negativa la prova del suo sostituto Guarco) hanno avuto il loro peso ma non si può certamente ricondurre a questo il motivo di una prestazione non all'altezza delle aspettative e basata solo su alcune fiammate.
No Floriano? No party
Floriano, sempre e solo Roberto Floriano. Sono passate tredici gare dall'inizio della stagione, il Barletta ha messo a segno 9 reti (peggior attacco del girone al pari di Savoia Ischia), 5 delle quali portano la firma di Roberto Floriano. Le altre quattro reti sono state messe a segno da Radi (su calcio di rigore), Branzani, Palazzolo e Cortellini, poi il vuoto. In una serata come quella di ieri, nella quale il numero 7 biancorosso è stato ben controllato ed arginato dalla difesa avversaria emerge in maniera evidente come il contributo alla causa del reparto avanzato sia stato fino ad ora praticamente nullo. I numeri sono impietosi e vedono tutti i componenti del pacchetto offensivo fermi a quota zero con le dovute distinzioni da fare nella valutazione tra giocatori praticamente sempre presenti come Fall e Venitucci ed altri come Biancolino, Danti e Dell'Agnello con rendimento condizionato rispettivamente da infortuni, forma fisica da migliorare e sfortuna. Con questo quadro viene facile esclamare: no Floriano? No party!
Quattro punti in tre gare, si poteva e doveva fare di più
Il perdurare del silenzio stampa indetto lunedì scorso dalla società di via Vittorio Veneto ci ha impedito di raccogliere i pareri di mister Sesia o di qualche giocatore al termine della sfida contro il Melfi, ma possiamo immaginare che in casa Barletta non si possa essere pienamente soddisfatti. Il pareggio contro i lucani infatti, pone fine al cosiddetto ciclo della verità, la serie di partite contro formazioni di pari livello come Paganese, Martina Franca e Melfi che avrebbero dovuto rappresentare uno spartiacque importante della stagione. Ebbene, il bottino al termine di queste tre gare è di soli 4 punti, conquistati nelle due sfide interne, con una sola prestazione veramente all'altezza, quella contro il Martina Franca. Se al bilancio ci aggiungiamo i soli due punti di vantaggio sulla zona play-out crediamo sia lecito affermare che si poteva e doveva fare di più.
Provare a sorridere anche lontano dal "Puttilli"
Il rammarico per non aver raccolto un bottino più consistente, cresce alla luce di quello che è il calendario. Archiviato il ciclo di tre scontri diretti, il Barletta si prepara ora ad affrontare il Catanzaro al "Ceravolo" (match per il quale la squadra, esclusi gli assenti Branzani, Biancolino e Dell'Agnello ha cominciato nel pomeriggio la preparazione), l' Aversa al "Puttili" e la Vigor Lamezia al "D'Ippolito" . Sulla carta l'unico match davvero abbordabile è quello interno contro i campani fanalino di coda, ma fare punti in casa comincia a non essere più sufficiente. Bisognerà assolutamente provare a portar via punti da una delle due trasferte calabresi, per scongiurare il rischio di presentarsi alla successiva sfida interna contro la Salernitana e soprattutto al sentitissimo derby dello "Zaccheria" in una posizione non propriamente serena.