Barletta, se non è zuppa...è gol mancato
Ieri migliore prova stagionale, ma ottava partita dell'anno a secco in campionato
lunedì 4 novembre 2013
15.06
Nove partite, due reti all'attivo. I numeri, la glaciale realtà che fa da contraltare al romantico versante di lettura del calcio, oggi dicono che "abulico" è il termine ideale per definire nel torneo di Prima Divisione Lega Pro, girone B, l'attacco del Barletta Calcio di mister Nevio Orlandi: ieri pomeriggio, contro il Perugia, i biancorossi hanno offerto la migliore prova stagionale quanto a verve e ritmo, ma la prima, attesa vittoria in campionato è sfuggita, pur dietro l'angolo. Minuto 59: l'umbro Daffara tocca con la mano, per Mangialardi è rigore. Sul dischetto va Picci, che calcia forte ma non angola e permette la respinta di Koprivec. L'attaccante barese, La Mantia, Cicerelli e Zigon: un poker di punte che ha partorito sin qui un centro in Prima Divisione (Picci al 95' contro L'Aquila) e due reti in Coppa (ancora Picci e Cicerelli, entrambi contro la Paganese). Un non-sense in un'annata che avrebbe consigliato- stante l'assenza di retrocessioni- l'adozione di un calcio maggiormente votato all'attacco, a costo di concedere molto dietro, e allo spettacolo.
Mai in vantaggio- Un errore, quello dell'attaccante ex-Brescia, del quale lui stesso si è prontamente scusato su Facebook («Sono mortificato ragazzi non perché l'ho sbagliato, perché ne segnerò e ne sbaglierò altri mille ma perché oggi meritavamo la vittoria».) e nell'arena virtuale è stato successivamente "rincuorato" dai compagni di squadra Di Bella («I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli...forza Antonio!! ».) e Cascione («I veri bomber reagiscono e pensano subito alla prossima partita che verrà ma non per fare un goal, ma minimo due. Forza»). Intanto però la vittoria, nonostante i passi in avanti dimostrati dalla squadra, continua a sfuggire a questo Barletta, mai passato in vantaggio nelle tre partite stagionali (su 13 tra campionato e Coppa) in cui è andato a segno, contro Martina Franca, Paganese e Lecce: la speranza è di non replicare quanto visto nello scorso anno, quando il primo sorriso arrivò il 13 gennaio, alla seconda del girone di ritorno, caso della sorte proprio contro il Perugia.
Verso Gubbio, si cambia- Detto di Picci, la cui prestazione è stata condita dalla consueta generosità dal primo all'ultimo minuto ma anche dalla lotta senza frutti con la fisica difesa perugina, vanno segnalate le due prove opposte degli uomini posizionati ai suoi fianchi, D'Errico e Cicerelli. L'ex Andria è stato una spina nel fianco per gli avversari, tenendo costantemente sotto pressione Sini e Moscati e arrivando diverse volte al cross: i segnali sono stati confortanti, ma non potranno avere seguito domenica a Gubbio, stante l'ingenuo quanto severo cartellino rosso rimediato nel finale per il fallo su Mungo. Up D'Errico, freccia verso il basso per Cicerelli, sempre più icona in cerca di copertina: al ragazzo mancano la spensieratezza e la sfrontatezza della scorsa stagione, e anche il pubblico sugli spalti lo becca con maggiore frequenza. Meglio la panchina o riproporlo allo strenuo per responsabilizzarlo e incassare qualche soldino con i contributi? Il dilemma resta, intanto Zigon- protagonista di un buon ingresso ieri-scalpita.
La Mantia di nuovo all'ombra di Eraclio- Tra ipotetici "cavalli di ritorno" (Mirco Carretta, oggi di fatto fuori rosa a Benevento e visto ieri sulle tribune del "Puttilli") e rumors smentiti (vedi alla voce Simone Del Nero), una certezza c'è: negli scorsi giorni Andrea La Mantia è tornato a trovare i compagni all'ombra di Eraclio. A oltre un mese dall'intervento a Roma per la ricostruzione chirurgica del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro: i tempi di recupero sono valutabili intorno ai cinque mesi per l'attaccante, 32 partite e 6 reti in 13 mesi in biancorosso. Da febbraio potremmo rivederlo in campo, confidando nel frattempo di aver aggiunto polvere da sparo al sin qui spuntato attacco a disposizione di Orlandi.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Mai in vantaggio- Un errore, quello dell'attaccante ex-Brescia, del quale lui stesso si è prontamente scusato su Facebook («Sono mortificato ragazzi non perché l'ho sbagliato, perché ne segnerò e ne sbaglierò altri mille ma perché oggi meritavamo la vittoria».) e nell'arena virtuale è stato successivamente "rincuorato" dai compagni di squadra Di Bella («I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli...forza Antonio!! ».) e Cascione («I veri bomber reagiscono e pensano subito alla prossima partita che verrà ma non per fare un goal, ma minimo due. Forza»). Intanto però la vittoria, nonostante i passi in avanti dimostrati dalla squadra, continua a sfuggire a questo Barletta, mai passato in vantaggio nelle tre partite stagionali (su 13 tra campionato e Coppa) in cui è andato a segno, contro Martina Franca, Paganese e Lecce: la speranza è di non replicare quanto visto nello scorso anno, quando il primo sorriso arrivò il 13 gennaio, alla seconda del girone di ritorno, caso della sorte proprio contro il Perugia.
Verso Gubbio, si cambia- Detto di Picci, la cui prestazione è stata condita dalla consueta generosità dal primo all'ultimo minuto ma anche dalla lotta senza frutti con la fisica difesa perugina, vanno segnalate le due prove opposte degli uomini posizionati ai suoi fianchi, D'Errico e Cicerelli. L'ex Andria è stato una spina nel fianco per gli avversari, tenendo costantemente sotto pressione Sini e Moscati e arrivando diverse volte al cross: i segnali sono stati confortanti, ma non potranno avere seguito domenica a Gubbio, stante l'ingenuo quanto severo cartellino rosso rimediato nel finale per il fallo su Mungo. Up D'Errico, freccia verso il basso per Cicerelli, sempre più icona in cerca di copertina: al ragazzo mancano la spensieratezza e la sfrontatezza della scorsa stagione, e anche il pubblico sugli spalti lo becca con maggiore frequenza. Meglio la panchina o riproporlo allo strenuo per responsabilizzarlo e incassare qualche soldino con i contributi? Il dilemma resta, intanto Zigon- protagonista di un buon ingresso ieri-scalpita.
La Mantia di nuovo all'ombra di Eraclio- Tra ipotetici "cavalli di ritorno" (Mirco Carretta, oggi di fatto fuori rosa a Benevento e visto ieri sulle tribune del "Puttilli") e rumors smentiti (vedi alla voce Simone Del Nero), una certezza c'è: negli scorsi giorni Andrea La Mantia è tornato a trovare i compagni all'ombra di Eraclio. A oltre un mese dall'intervento a Roma per la ricostruzione chirurgica del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro: i tempi di recupero sono valutabili intorno ai cinque mesi per l'attaccante, 32 partite e 6 reti in 13 mesi in biancorosso. Da febbraio potremmo rivederlo in campo, confidando nel frattempo di aver aggiunto polvere da sparo al sin qui spuntato attacco a disposizione di Orlandi.
(Twitter: @GuerraLuca88)