Barletta-Salernitana, sugli spalti è pareggio
Tifosi a pranzo insieme nel pre-gara, a fine partita la contestazione biancorossa
lunedì 30 settembre 2013
18.59
Sostegno incondizionato, al di là del risultato, ma anche tanta amarezza da una parte e una gioia contenuta dall'altra. Barletta-Salernitana si è giocata due volte: la prima sul campo, con i granata di Sanderra capaci di prevalere per 2-0 realizzando nel primo tempo con Ginestra e Guazzo, e legittimando il risultato quasi con irrisoria facilità, ma senza impressionare per trame di gioco o qualità espressa, nella ripresa. Alla vittoria ospite sul rettangolo di gioco ha risposto la virtuale parità arrivata sugli spalti, dove entrambe le tifoserie nelle battute iniziali hanno offerto un bello spettacolo di tifo e colori, tracimato in delusione su sponda biancorossa e in soddisfazione per un successo che ha cancellato il ko di sette giorni prima contro il Pontedera da parte cilentana.
Un rapporto di simpatia quello intercorso tra le due tifoserie, realtà del Mezzogiorno che oggi inseguono i fasti di un tempo. Oltre 600 i tifosi granata assiepati in curva Sud, ai quali si sono uniti circa 30 sostenitori del Bari che hanno colto l'occasione per rinnovare un gemellaggio ormai indissolubile. Bello il pre-partita, con i tifosi biancorossi e salernitani a pranzo insieme, tra scambi di sciarpe e foto-ricordo ed un'accoglienza ottima da parte degli ultras barlettani, seguita sul campo da cori di reciproco sostegno: una domenica che sugli spalti ha riconciliato con quelli che dovrebbero essere i veri valori di un calcio che, al contrario, è invaso ogni settimana da restrizioni, divieti, schedature e perquisizioni, spesso con l'effetto di svuotare gli stadi.
La piega presa dalla partita non ha potuto non esaurire la pazienza dei tifosi biancorossi: beffa del destino, contro la Salernitana si è vissuta una grigia pagina calcistica, con il Barletta ko in casa per tre sfide di fila, come avvenuto già l'anno scorso a cavallo tra ottobre e novembre con Latina, Andria e Paganese. Triste coincidenza, 29 anni fa- correva il 20 marzo 1984- i tifosi di casa videro cadere il fortino- "Puttilli" proprio contro la Salernitana (0-1) dopo quattro anni e 71 partite da imbattuti (51 successi e 20 pareggi). Altri tempi, altre categorie, ma anche diversi umori: ieri, dopo i petardi e i cori di incitamento riservati alla squadra nella fase iniziale, la ripresa ha visto prima disapprovazione vocale verso l'operato del presidente Tatò ma in particolare del dg Martino, poi l'accoglienza con ironia dei cinque minuti di recupero ("Basta" è stata la parola maggiormente udita sugli spalti), infine la Curva Nord ha respinto la squadra a fine gara, al coro di "Vergognatevi". La passione biancorossa, dalle sabbie mobili dell'Eccellenza agli alveoli dorati della Lega Pro, è sempre stata la stessa: tutti ricordiamo ancora i 6000 presenti al "Puttilli" per festeggiare la promozione in Serie D. E' successo sette anni fa, ma sembra una vita.
I colori sugli spalti cozzano con i numeri espressi dal Barletta: nessuna rete nei primi 450 minuti di campionato e un solo punto in classifica, con un gioco che latita. Dopo il campo, è stato il web a raccogliere la delusione serpeggiante nelle fila della tifoseria biancorossa: qualche abbonato si dice "preso in giro", altri sperano di vedere almeno lottare la squadra, al netto dei risultati, sin dalla prossima trasferta, che non sarà una partita come le altre: si va a Lecce, "Via del Mare", e nonostante tutto, la macchina organizzativa dei pullman al seguito di Allegretti e compagni è già in moto.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Un rapporto di simpatia quello intercorso tra le due tifoserie, realtà del Mezzogiorno che oggi inseguono i fasti di un tempo. Oltre 600 i tifosi granata assiepati in curva Sud, ai quali si sono uniti circa 30 sostenitori del Bari che hanno colto l'occasione per rinnovare un gemellaggio ormai indissolubile. Bello il pre-partita, con i tifosi biancorossi e salernitani a pranzo insieme, tra scambi di sciarpe e foto-ricordo ed un'accoglienza ottima da parte degli ultras barlettani, seguita sul campo da cori di reciproco sostegno: una domenica che sugli spalti ha riconciliato con quelli che dovrebbero essere i veri valori di un calcio che, al contrario, è invaso ogni settimana da restrizioni, divieti, schedature e perquisizioni, spesso con l'effetto di svuotare gli stadi.
La piega presa dalla partita non ha potuto non esaurire la pazienza dei tifosi biancorossi: beffa del destino, contro la Salernitana si è vissuta una grigia pagina calcistica, con il Barletta ko in casa per tre sfide di fila, come avvenuto già l'anno scorso a cavallo tra ottobre e novembre con Latina, Andria e Paganese. Triste coincidenza, 29 anni fa- correva il 20 marzo 1984- i tifosi di casa videro cadere il fortino- "Puttilli" proprio contro la Salernitana (0-1) dopo quattro anni e 71 partite da imbattuti (51 successi e 20 pareggi). Altri tempi, altre categorie, ma anche diversi umori: ieri, dopo i petardi e i cori di incitamento riservati alla squadra nella fase iniziale, la ripresa ha visto prima disapprovazione vocale verso l'operato del presidente Tatò ma in particolare del dg Martino, poi l'accoglienza con ironia dei cinque minuti di recupero ("Basta" è stata la parola maggiormente udita sugli spalti), infine la Curva Nord ha respinto la squadra a fine gara, al coro di "Vergognatevi". La passione biancorossa, dalle sabbie mobili dell'Eccellenza agli alveoli dorati della Lega Pro, è sempre stata la stessa: tutti ricordiamo ancora i 6000 presenti al "Puttilli" per festeggiare la promozione in Serie D. E' successo sette anni fa, ma sembra una vita.
I colori sugli spalti cozzano con i numeri espressi dal Barletta: nessuna rete nei primi 450 minuti di campionato e un solo punto in classifica, con un gioco che latita. Dopo il campo, è stato il web a raccogliere la delusione serpeggiante nelle fila della tifoseria biancorossa: qualche abbonato si dice "preso in giro", altri sperano di vedere almeno lottare la squadra, al netto dei risultati, sin dalla prossima trasferta, che non sarà una partita come le altre: si va a Lecce, "Via del Mare", e nonostante tutto, la macchina organizzativa dei pullman al seguito di Allegretti e compagni è già in moto.
(Twitter: @GuerraLuca88)