Barletta, la parola a Gabriele Martino: "Mai pensato alle dimissioni, la fuga non mi appartiene"

Le prime parole del direttore generale dopo le dimissioni del presidente Tatò

giovedì 31 ottobre 2013 18.48
Un calciomercato deludente, le speranze di un campionato all'inseguimento di un posto nei play-off fino a questo momento molto lontane dal realizzarsi, una ristrutturazione societaria ancora incompiuta, per tutto queste problematiche sul banco degli imputati c'è un uomo: il direttore generale Gabriele Martino. Dopo le dimissioni del presidente Roberto Tatò che abbandonerà il Barletta a partire dal 30 giugno 2014, tutto l'ambiente ha cominciato ad interrogarsi oltre che sul futuro della squadra biancorossa anche su quello del direttore generale che dopo qualche giorno ha deciso di rompere il silenzio e illustrare a tutti quello che sarà il futuro prossimo suo e soprattutto del Barletta. Si comincia con una breve premessa del direttore:

Probabilmente questo incontro sarebbe dovuto avvenire prima di oggi, ma i locali del nostro ufficio stampa non erano liberi. Sapete che ho sempre cercato di tenere un atteggiamento responsabile anche in queste occasioni ed in queste fasi critiche e delicate.

Direttore, cosa è cambiato dalla conferenza post-Salernitana quando si parlava di programmazione alle dimissioni del presidente dopo la Paganese?
E' evidente che gli umori sono leggermente diversi. Il presidente ha fatto stilare quel comunicato e quindi evidentemente qualcosa è cambiato anche se per il nostro lavoro non credo che qualcosa sia mutato. Gli obiettivi per essere perseguiti e raggiunti hanno bisogno dei loro tempi. Anch'io ho preso atto del comunicato del presidente ma sulle sue reali intenzioni, motivazioni e spiegazioni sarà lui ad esprimersi quando riterrà opportuno. Vedrò di far tornare la passione al presidente.

Il presidente si è assunto tutte le responsabilità ma ovviamente sono da condividere con lei e l'allenatore. Cosa si può fare per invertire la tendenza?
Chi è attento alle nostre vicende non può non sapere che la società ed il presidente aveva varato un programma generale. Ho parlato a lungo con lui e mi ha confermato la sua volontà di lasciare, ma posso dirvi che proprio lui, il presidente, è l'unico non responsabile di quanto sta accadendo. Voglio continuare a mantenere un atteggiamento responsabile per il bene del Barletta. Un programma non si realizza in otto giornate, ma abbiamo obiettivi a breve, medio e lungo termine. Avevamo in animo la voglia di creare un patrimonio tecnico per una società che non ne disponeva, bene, lo abbiamo creato, abbiamo fatto diverse cose che saranno giudicate solo dal tempo. Dobbiamo lavorare di più e meglio per fare in modo che il patrimonio venga accresciuto. Avevamo anche un programma volto al miglioramento dell'organizzazione societaria interna, e anche se non siamo bravi magari a divulgare, anche questo l'abbiamo fatto seppure dentro costi ragionevoli, e questa è una grande dote. Avevamo anche come obiettivo la volontà di creare un grande settore giovanile, ed anche in questo senso sono state fatte delle buone cose con la Berretti che va meglio dello scorso anno, due ragazzi di loro andranno in nazionale under 18, Maccarone è stato in under 20. Nella categoria Allievi ci sono elementi che a mio avviso avranno un futuro importante. Cercheremo di lavorare d più e meglio per apportare qualche correttivo al nostro programma ma credo in ciò che stiamo facendo e penso che programmi e tempi vadano rispettati.

Direttore, parlando di numeri, che sono inconfutabili abbiamo una squadra con soli tre punti, un allenatore che ha praticamente sfiduciato la squadra, ha una società senza responsabile del settore giovanile e del settore stampa, ha una totale assenza di merchandaising ed una città delusa nei confronti del presidente ed inviperita nei confronti dei dirigenti. Come può lavorare lei con questi presupposti? Il presidente le ha rinnovato la fiducia fino a fine contratto o no?
Nell'incontro di lunedì con il presidente ho visto la solita persona pacata, serena lucida ma anche amareggiata e non solo per la situazione attuale della squadra. Il presidente ha speso ingenti somme, "un botto di soldi", e non può, da imprenditore essere soddisfatto se i suoi denari non danno risultati. C'è stata una analisi lunghissima di questi anni e del presente, sul futuro non c'è nulla da aggiungere a quel comunicato che conoscete. Volendo dire la mia, auguro con tutto me stesso alla città di Barletta, al calcio di questa città ed alla tifoseria, che Roberto Tatò non finisca la sua esperienza da presidente a fine stagione perchè sarebbe una perdita importante non solo per la città ma per il mondo del calcio. Il presidente è un ottimo dirigente sportivo, il nostro rapporto è saldissimo, sono uscito dall'incontro ancor più determinato, ancor più voglioso di lavorare, per poter dare a lui a voi ed alla città le soddisfazioni che meritano. Lo scorso anno, quando ad un certo punto della stagione c'era una battaglia difficile a vincere l'abbiamo vinta perchè siamo stati tutti insieme: la società, la tifoseria ed anche voi giornalisti. Ed allora ci sono le qualità per fare bene, bisogna trovare la voglia di stare insieme e fare bene, è vero che i numeri sono inconfutabili ma delle volte non dicono tutta la realtà.

Direttore, la comunicazione è una nota dolente di questa società, siamo a novembre e non è presente un ufficio stampa cosa risponde?
Possiamo magari non essere bravi, ma siamo disponibili sempre. Non abbiamo mai negato informazioni a nessuno. Abbiamo fatto anche cose buone, siate fiduciosi, cercheremo di attrezzarci meglio.

Orlandi ha sfiduciato la squadra, se si dovesse perdere con il Perugia ci sarà il cambio della guida tecnica?
Io non credo che il mister abbia sfiduciato la squadra. Non era chiaramente contento della prestazione ma non c'è nessuna sfiducia da parte di Orlandi nei confronti della squadra.

Direttore, elencherebbe le cose buone che sono state fatte e quelle che non sono state fatte? Ci spega se secondo lei in un mondo che gira sulla comunicazione è possibile l'assenza di un ufficio stampa? Ed il resto dell'organigramma da chi è composto?
Posso dire che è stata varata una squadra con un organico di venti elementi di cui tredici intraventiduenni le cui qualità individuali a mio avviso sono qualità molto positive. Quasi tutti, tra i tredici citati, sono patrimonio della società. Dobbiamo lavorare per crescere in termini qualitativi e numerici. Nel settore giovanile abbiamo fatto qualcosa di buono ma tanto altro va fatto. Probabilmente siamo tra le squadre più giovani tra le trentatre squadre di Prima Divisione ma ovviamente servono le qualità e credo che ci siano e si possa fare meglio in futuro. L'organigramma in qualche area è migliorato, ad esempio abbiamo un ottimo staff sanitario e penso che poche altre società possano vantare due medici professionisti e di qualità come i nostri. Abbiamo uno staff parasanitario all'avanguardia con consulenze esterne di prima qualità. Per quel che riguarda il settore logistico il responsabile è Domenico Damato ed il settore giovanile è compreso in esso. Per quanto riguarda l'addetto stampa non si è proceduto alla scelta del professionista. Per il marketing la professionista responsabile di questa area è Michela Stella. Concentrandoci sui 95' della domenica a volte dimentichiamo quel di buono che viene fatto in altri ambiti.

Alla luce dei risultati ottenuti ha mai pensato alle dimissioni? Se lei fosse un tifoso, cosa penserebbe guardando i risultati?
Non ho mai pensato alle dimissioni. La fuga non mi appartiene io non sono un difensivista e non andrei mai via. Se fossi un tifoso sarei deluso, il tifoso vive dei risultati della squadra ma sarei fiducioso conoscendo la passione di tutti per la causa. Sono venti anni che faccio questa professione e quando mi è stata data la possibilità di lavorare ho sempre ottenuto i risultati.

Direttore, ma con l'incertezza che c'è per il futuro come può farla lavorare al meglio?
Il presidente ha dichiarato che la sua stagione si chiuderà il 30 giugno 2014 ma il presidente c'è ed ha a cuore le sorti del club e della squadra. Non ci farà mancare nulla, noi dobbiamo aumentare tutti i nostri sforzi per fargli tornare il sorriso calcistico. Il mio lavoro si concentrerà sul fare in modo che la squadra riacquisti fiducia e serenità, nello stare attenti che non ci siano ulteriori cali di tensione. Io sono convinto che le cose miglioreranno perchè peggio di così non può andare.

Direttore lei ha parlato di tifosi, avrà messo in preventivo una contestazione?
La contestazione nei miei confronti c'è già, ma credetemi io non rappresento il male del Barletta. Io non voglio la simpatia dei tifosi ma voglio la stima dei tifosi per quello che riuscirò a fare a Barletta per i miei comportamenti volti alla realtà di cui il nostro club possa andar fiero. Spero di meritarmi la loro stima proprio perchè pur non essendo pi giovane e non avendo bisogno di far carriera voglio far bene e se ne avrò l'opportunità ci riuscirò.

[Adriano Antonucci]