Barletta, il "Puttilli" e una prova da 10+
La vittoria del gruppo e quel sostegno incessante sugli spalti
domenica 9 novembre 2014
16.10
Vittoria doveva essere, per la piazza e per la classifica, e vittoria è stata. Il Barletta ha superato per 2-1 ieri sera al "Puttilli" il Martina Franca, riportando a casa un successo assente da 55 giorni e archiviando un filotto negativo di sconfitte in cui la crisi di risultati non aveva corrisposto a una latenza di idee sul campo, anzi: troppo spesso gli episodi avevano punito i biancorossi, che anche ieri sera contro il team della Valle d'Itria hanno colto un palo (con De Rose ) e una traversa (con Cortellini), passando attraverso 15 palle gol complessive per mettere a segno i centri della vittoria.
Il ritorno ai tre punti è figlio di una squadra che ha divorato l'erba sin dal primo secondo, mettendo in mostra corsa, agonismo e giocate di livello, surclassando per larghi tratti di gara il team di Ciullo. Accanto alla ottima prova degli uomini messi in campo da Marco Sesia, scorre però la pellicola messa in scena dal pubblico del "Cosimo Puttilli": maturo al punto da non produrre alcuna contestazione dopo sei sconfitte di fila tra campionato e Coppa, misurato nel tenere l'ambiente tranquillo e nel leggere in quei ko delle prove rispettabili, spesso superiori agli avversari-vedi Matera-eccezion fatta per il ko di Aprilia, e autentico motore biancorosso nella nottata di ieri. Un esempio su tutti? Gli applausi di incoraggiamento rivolti a Roberto Floriano dopo il rigore sbagliato, giunti in un momento in cui molte piazze avrebbero riversato fischi su uno dei calciatori di maggiore qualità della rosa, al secondo rigore sbagliato dopo quello contro il Benevento. A Barletta solo applausi, e il boato finale è stato suggello del superato esame di maturità, con un bel 10+ in una virtuale pagella.
Nota a margine dedicata a un evento di forte attualità: nel secondo tempo la Curva Nord ha esposto uno striscione in memoria di Stefano Cucchi, deceduto il 22 ottobre 2009 durante la custodia cautelare. Tale fatto ha dato origine a un celebre caso di cronaca giudiziaria che ha coinvolto alcuni agenti di polizia penitenziaria e alcuni medici del carcere di Regina Coeli. "I segni sul tuo corpo prova di un reato. Con te muore la giustizia e la dignità di questo stato. Cucchi vive". Secondo la legge, nessuno è responsabile della morte di Stefano Cucchi, le foto che la sorella Ilaria ha mostrato in settimana in tribunale ci ricordano del volto tumefatto, del corpo massacrato e del processo in cui sono tutti assolti. Un segnale di umanità, una richiesta di altra verità che arriva anche dal mondo del calcio di Barletta.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Il ritorno ai tre punti è figlio di una squadra che ha divorato l'erba sin dal primo secondo, mettendo in mostra corsa, agonismo e giocate di livello, surclassando per larghi tratti di gara il team di Ciullo. Accanto alla ottima prova degli uomini messi in campo da Marco Sesia, scorre però la pellicola messa in scena dal pubblico del "Cosimo Puttilli": maturo al punto da non produrre alcuna contestazione dopo sei sconfitte di fila tra campionato e Coppa, misurato nel tenere l'ambiente tranquillo e nel leggere in quei ko delle prove rispettabili, spesso superiori agli avversari-vedi Matera-eccezion fatta per il ko di Aprilia, e autentico motore biancorosso nella nottata di ieri. Un esempio su tutti? Gli applausi di incoraggiamento rivolti a Roberto Floriano dopo il rigore sbagliato, giunti in un momento in cui molte piazze avrebbero riversato fischi su uno dei calciatori di maggiore qualità della rosa, al secondo rigore sbagliato dopo quello contro il Benevento. A Barletta solo applausi, e il boato finale è stato suggello del superato esame di maturità, con un bel 10+ in una virtuale pagella.
Nota a margine dedicata a un evento di forte attualità: nel secondo tempo la Curva Nord ha esposto uno striscione in memoria di Stefano Cucchi, deceduto il 22 ottobre 2009 durante la custodia cautelare. Tale fatto ha dato origine a un celebre caso di cronaca giudiziaria che ha coinvolto alcuni agenti di polizia penitenziaria e alcuni medici del carcere di Regina Coeli. "I segni sul tuo corpo prova di un reato. Con te muore la giustizia e la dignità di questo stato. Cucchi vive". Secondo la legge, nessuno è responsabile della morte di Stefano Cucchi, le foto che la sorella Ilaria ha mostrato in settimana in tribunale ci ricordano del volto tumefatto, del corpo massacrato e del processo in cui sono tutti assolti. Un segnale di umanità, una richiesta di altra verità che arriva anche dal mondo del calcio di Barletta.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Fonte foto: ssbarletta.com
Foto di Francesco Capacchione
Foto di Francesco Capacchione