Barletta, domenica di riposo e di riflessione
Tra le attese per il tesseramento di Zigon e la ricerca di novità tattiche
domenica 13 ottobre 2013
Non ci saranno il pre-partita, la tensione del campo, l'assillo del risultato, l'onerosa ricerca di tirarsi fuori da una situazione complicata ad animare la domenica del Barletta Calcio: complice il turno di riposo che a ruota tocca ogni formazione del girone B del campionato di Prima Divisione Lega Pro, composto da 17 squadre, oggi Allegretti e compagni osserveranno un riposo domenicale. Si è esaurita ieri mattina la settimana di allenamenti "anomala" in casa-Barletta Calcio. I biancorossi osserveranno ora 72 ore di riposo: ieri è scattato il "rompete le righe", i lavori sul campo riprenderanno martedì pomeriggio con vista sul prossimo avversario, l'ostico L'Aquila di mister Pagliari e dell'ex Infantino, atteso al "Puttilli" domenica 20 ottobre.
Zigon, a quando l'ok?
«Per schierarlo dobbiamo avere l'ok dalla Federazione, cosa che ad oggi non è arrivata. Posso capire le perplessità, ma spero si arrivi a soluzione quanto prima». Così mister Nevio Orlandi si è espresso ieri in conferenza stampa sulla questione avente il nome e l'identikit di Dejan Zigon. Il calciatore, 24 anni compiuti lo scorso 30 marzo, autore di 15 reti nella passata stagione con la maglia del Nogometno Društvo Gorica (Serie A slovena), ha sottoscritto il 29 settembre un contratto con il sodalizio di via Vittorio Veneto fino al 30 giugno 2014. Per l'impiego in gare ufficiali di Zigon si attende però il visto di esecutività delle autorità calcistiche competenti. Le carte sono in mano agli avvocati, ma in casa-Barletta sono certi che non si ripeterà un altro "caso-Schulmeister": brevilineo e rapido, attaccante esterno, punta o trequartista all'occorrenza, Zigon continua ad allenarsi con i suoi compagni ma non può ancora giocare e dare una mano al sin qui stitico reparto avanzato. Che sia questa la settimana buona per avere l'ok per il suo impiego, in modo da averlo a disposizione contro L'Aquila?
Il gol, questo sconosciuto: Orlandi medita novità?
«Non mi sto facendo crucci: è vero che siamo l'unica squadra professionista, se non erro, in Europa, a non aver segnato, ma al tempo stesso non abbiamo subìto molto. Dobbiamo rifarci in chiave offensiva. Stiamo ritrovando il senso di appartenenza, ne abbiamo avuto il sentore a Lecce, dove c'è stato grande spirito di corpo da parte di tutti quanti». Le parole dell'allenatore biancorosso ieri in conferenza stampa hanno fotografato al meglio la situazione in casa biancorossa per quanto riguarda la fase offensiva: 0 centri dopo sei turni costituiscono un triste record negativo sul groppone di Picci e compagni, sin qui mai capaci di depositare la palla alle spalle del portiere avversario se non in Coppa Italia di categoria. In cantiere, con tracce già viste a Lecce e percorse anche durante la settimana di allenamenti, c'è il 3-4-3, schema che valorizzerebbe l'asse destro composto da Cane e D'Errico e al tempo stesso darebbe minori oneri fisici nel cuore della trequarti a Cicerelli, il quale si allargherebbe a sinistra. Da due anni, sin dai tempi in cui la maglia numero 9 la vestiva Di Gennaro, la "maledizione del gol" sembra aver colpito Barletta. Orlandi ripete che ogni partita fa storia a sè, ma al tempo stesso la squadra ha bisogno di una fisionomia che la renda più "verticale" quando punta la porta avversaria. Il 3-4-3 è la nuova via?
Condizione fisica in progress?
Ieri mattina la squadra si è allenata sul prato del"Cosimo Puttilli" con una seduta avviata intorno alle 8,30: lavoro differenziato per Romeo, Picci e Cicerelli, mentre Prutsch non ha lavorato con i compagni. Le condizioni fisiche dei quattro, come spiegato da mister Nevio Orlandi in conferenza stampa, non preoccupano in vista del prossimo impegno contro L'Aquila: ha terminato in lieve anticipo la seduta anche Fabrizio Di Bella, per il quale non vi sono comunque problemi fisici. Condizioni conosciute non attraverso un bollettino medico- pratica rara dalle parti di via Vittorio Veneto- ma osservando la seduta di lavoro: in settimana la squadra ha sostenuto un ingente richiamo atletico, lavorando sulla resistenza, fattore che spesso ha influito nella diminuzione di rendimento nelle seconde parti di gara, con una rotta già parzialmente invertita in quel di Lecce, dove in fase difensiva corsa e concentrazione sono state costanti. Per arrivare laddove non c'è ancora il bel gioco, serve correre, e tanto, in Lega Pro. Il Barletta deve ritrovarsi e continuare a ritrovare lo "spirito di appartenenza", come lo chiama il suo allenatore. Per iniziare a camminare a passo sostenuto sin dal prossimo turno: intanto, è una domenica di riposo e riflessione.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Zigon, a quando l'ok?
«Per schierarlo dobbiamo avere l'ok dalla Federazione, cosa che ad oggi non è arrivata. Posso capire le perplessità, ma spero si arrivi a soluzione quanto prima». Così mister Nevio Orlandi si è espresso ieri in conferenza stampa sulla questione avente il nome e l'identikit di Dejan Zigon. Il calciatore, 24 anni compiuti lo scorso 30 marzo, autore di 15 reti nella passata stagione con la maglia del Nogometno Društvo Gorica (Serie A slovena), ha sottoscritto il 29 settembre un contratto con il sodalizio di via Vittorio Veneto fino al 30 giugno 2014. Per l'impiego in gare ufficiali di Zigon si attende però il visto di esecutività delle autorità calcistiche competenti. Le carte sono in mano agli avvocati, ma in casa-Barletta sono certi che non si ripeterà un altro "caso-Schulmeister": brevilineo e rapido, attaccante esterno, punta o trequartista all'occorrenza, Zigon continua ad allenarsi con i suoi compagni ma non può ancora giocare e dare una mano al sin qui stitico reparto avanzato. Che sia questa la settimana buona per avere l'ok per il suo impiego, in modo da averlo a disposizione contro L'Aquila?
Il gol, questo sconosciuto: Orlandi medita novità?
«Non mi sto facendo crucci: è vero che siamo l'unica squadra professionista, se non erro, in Europa, a non aver segnato, ma al tempo stesso non abbiamo subìto molto. Dobbiamo rifarci in chiave offensiva. Stiamo ritrovando il senso di appartenenza, ne abbiamo avuto il sentore a Lecce, dove c'è stato grande spirito di corpo da parte di tutti quanti». Le parole dell'allenatore biancorosso ieri in conferenza stampa hanno fotografato al meglio la situazione in casa biancorossa per quanto riguarda la fase offensiva: 0 centri dopo sei turni costituiscono un triste record negativo sul groppone di Picci e compagni, sin qui mai capaci di depositare la palla alle spalle del portiere avversario se non in Coppa Italia di categoria. In cantiere, con tracce già viste a Lecce e percorse anche durante la settimana di allenamenti, c'è il 3-4-3, schema che valorizzerebbe l'asse destro composto da Cane e D'Errico e al tempo stesso darebbe minori oneri fisici nel cuore della trequarti a Cicerelli, il quale si allargherebbe a sinistra. Da due anni, sin dai tempi in cui la maglia numero 9 la vestiva Di Gennaro, la "maledizione del gol" sembra aver colpito Barletta. Orlandi ripete che ogni partita fa storia a sè, ma al tempo stesso la squadra ha bisogno di una fisionomia che la renda più "verticale" quando punta la porta avversaria. Il 3-4-3 è la nuova via?
Condizione fisica in progress?
Ieri mattina la squadra si è allenata sul prato del"Cosimo Puttilli" con una seduta avviata intorno alle 8,30: lavoro differenziato per Romeo, Picci e Cicerelli, mentre Prutsch non ha lavorato con i compagni. Le condizioni fisiche dei quattro, come spiegato da mister Nevio Orlandi in conferenza stampa, non preoccupano in vista del prossimo impegno contro L'Aquila: ha terminato in lieve anticipo la seduta anche Fabrizio Di Bella, per il quale non vi sono comunque problemi fisici. Condizioni conosciute non attraverso un bollettino medico- pratica rara dalle parti di via Vittorio Veneto- ma osservando la seduta di lavoro: in settimana la squadra ha sostenuto un ingente richiamo atletico, lavorando sulla resistenza, fattore che spesso ha influito nella diminuzione di rendimento nelle seconde parti di gara, con una rotta già parzialmente invertita in quel di Lecce, dove in fase difensiva corsa e concentrazione sono state costanti. Per arrivare laddove non c'è ancora il bel gioco, serve correre, e tanto, in Lega Pro. Il Barletta deve ritrovarsi e continuare a ritrovare lo "spirito di appartenenza", come lo chiama il suo allenatore. Per iniziare a camminare a passo sostenuto sin dal prossimo turno: intanto, è una domenica di riposo e riflessione.
(Twitter: @GuerraLuca88)