Barletta, dalla Coppa un pieno di realismo e cerotti

Mini-serie positiva interrotta, tre infortuni da valutare

giovedì 24 ottobre 2013 0.36
A cura di Luca Guerra
Sconfitti e incerottati. Così i biancorossi sono usciti dal match che ieri pomeriggio li ha visti di scena sul terreno del "Cosimo Puttilli" contro il Lecce, terminata 0-1 per effetto del centro realizzato a 15' dalla fine dal salentino Zigoni. Sconfitta amara bi-partisan quella rimediata dai biancorossi, che non hanno però mal figurato: è passato il Lecce, ma all'eliminazione dalla Coppa Italia Lega Pro si aggiungono gli infortuni di Allegretti, Picci e Maccarone, colpiti duro e trasportati in ospedale per accertamenti.

Sconfitta nuova, antichi vizi
Il ko contro il Lecce ha interrotto la mini-serie positiva di tre gare (vittoria in Coppa contro la Paganese, pareggi contro salentini e L'Aquila in campionato) e al tempo stesso ha riproposto vecchi nervi scoperti della squadra biancorossa, che non ha nel complesso demeritato ma non ha quasi mai portato pericoli alla porta di Bleve, eccezion fatta per un paio di folate individuali, targate Cicerelli e Mantovani: tanta volontà, ma ritmi compassati e poche alternative. Questa la polpa barlettana dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia Lega Pro. Riemergono antichi vizi del recente passato, che l'entusiasmo per il 2-2 contro L'Aquila aveva reso più sbiaditi, e a questi si aggiunge il dispiacere per un blasonato obiettivo inseguito senza molti titolari, alla pari dei salentini, senza cercare con la dovuta carica l'"accelerazione" decisiva.

Gol al passivo su calcio da fermo, tre in tre giorni
Minuto 75 del match: dopo un discreto forcing salentino, caratterizzato anche da un palo pieno colpito da Zigoni, gli ospiti passano in vantaggio con il loro numero 9, che approfitta di una mezza dormita del duo Vaccarecci-Cane su calcio piazzato di Parfait e infila il centro decisivo. I calci piazzati degli avversari rappresentano oggi una problematica aperta in casa biancorossa: negli ultimi tre giorni, tra L'Aquila e Lecce, sono arrivate altrettante reti attraverso tale via. Orlandi ha spiegato che i suoi ragazzi "ci lavorano sempre, ma evidentemente c'è qualche disattenzione di troppo". E le disattenzioni, soprattutto contro avversari di elevata caratura, costano care. Due indizi fanno una prova, ma la vera risposta è attesa domenica, quando tornerà in campo il trio titolare Romeo-Camilleri-Di Bella.

Zigon, rimandato a domenica
Picci in panchina, così mister Orlandi ha potuto testare nella posizione di centravanti lo sloveno Zigon, che lo stesso allenatore lombardo aveva definito "una prima punta atipica". Brevilineo e scattante, il numero 9 avrebbe dovuto rappresentare il terminale di una squadra corta, che nel primo tempo si è spesso e volentieri affidata alle ripartenze, "stoppate" però spesso prima dell'ultimo passaggio. Nella ripresa, dopo il cambio Cicerelli-Picci, il raggio di azione di Zigon è arretrato di qualche metro, senza però lasciare tracce visibili, eccezion fatta per un destro raccolto dalle braccia di Bleve. Il finale l'ha rivisto nei panni di prima punta, quando ormai però i compagni, ridotti in 10, l'hanno servito poco e male. Una partita e mezzo tra ieri e domenica, tre opzioni di Zigon: esterno, seconda punta e centravanti. Quale sarà la vera versione?

Fine partita, tempo di confronti
I biancorossi hanno recriminato per la "permissiva" condotta dell'arbitro, il giovane Luciano di Lamezia Terme: il fischietto calabrese non ha convinto in un paio di interpretazioni, in particolare sulla mancata espulsione di Ferrero, reo di un calcio al volto di Picci con un cartellino giallo già sul groppone, ed è stato involontariamente correo degli animati confronti dialettici sorti negli spogliatoi del "Puttilli", in primis quello tra il dg biancorosso Martino e l'allenatore leccese Lerda. Ma non è stato questo l'unico "confronto" offerto dal dopo-gara. I calciatori di casa sono stati a colloquio con i loro tifosi, che hanno puntato il dito sull'atteggiamento di qualcuno, in particolare del portiere Vaccarecci, e han chiesto di "onorare maggiormente la maglia", chiudendo il tutto con un applauso dal tono d'incitazione. Nessun applauso invece nel confronto dialettico tra il presidente Roberto Tatò e un capannello di tifosi presenti in gradinata, avvenuto mentre il numero uno biancorosso prendeva la via degli spogliatoi. Uno "scambio d'idee" animato, che conferma qualche tensione interna latente nell'ambiente biancorosso.

Verso Pagani senza Allegretti e Picci
Oltre alla sconfitta, dicevamo, la notizia più pesante è rappresentata da tre pesanti ko che hanno portato al ricovero in ospedale per accertamenti di altrettanti tesserati: a tre giorni dalla trasferta di Pagani, si attendono certezze dopo gli esami clinici sostenuti ieri sera da Allegretti, Picci e Maccarone. E le notizie che trapelano non sono certe positive per Orlandi: il capitano ha subìto un infortunio alla spalla, con interessamento della clavicola (frattura), e per lui si prospetta uno stop di un mese. Infrazione delle ossa nasali e dello zigomo con commozione cerebrale per Picci, colpito duro da Ferrero: impossibile un suo recupero per domenica, potrebbe tornare con una maschera contro il Perugia tra due settimane al "Puttilli". In Campania ci sarà invece Maccarone, che ha riportato solo un ematoma a naso e fronte. Con D'Errico out per squalifica, domenica al "Torre" di Pagani servirà una reazione di orgoglio e cuore per avere la meglio e cercare l'attesa prima vittoria in campionato.
(Twitter: @GuerraLuca88)