Barletta Calcio, mister Di Leo carica i “suoi” numeri 1
Intervista al preparatore dei portieri del club biancorosso
domenica 18 agosto 2013
15.01
Squadra che vince, solitamente non si cambia. Anche in casa Barletta la dirigenza ha voluto dare fiato a questo antico adagio popolare, riconfermando in primis gran parte degli interpreti del finale della scorsa stagione, ma anche tutto lo staff tecnico che ha contribuito al "miracolo sportivo" del 2 giugno, che rimane ancora intatto nella memoria dei tifosi biancorossi. Uno dei confermati è mister Di Leo, preparatore dei portieri al suo secondo anno di Barletta. L'esperto preparatore, nativo di Trani ma andriese di adozione, può vantare una lunga carriera nei panni di estremo difensore, prima di sedersi su diverse panchine in qualità di allenatore in seconda o di allenatore dei portieri. A Barletta ha rivestito entrambi i ruoli, meritando la conferma per quanto di buono espresso anche dallo stesso Liverani nel finale di stagione. Ai nostri microfoni, Nicola Di Leo parla del momento dei "suoi" numeri 1, con la certezza che tanto Liverani quanto Vaccarecci possono esprimersi al meglio e sigillare la porta biancorossa dagli attacchi avversari.
Mister Di Leo, facciamo innanzitutto un bilancio di questo ritiro biancorosso in quel di Cascia. Come ha visto i ragazzi, soprattutto i "suoi", quelli che allena ogni giorno?
«Conoscevo già Luca Liverani e Marco Cilli, visto che li avevo allenati durante la scorsa stagione. In seguito si è aggregato Matteo Vaccarecci, che conoscevo per averlo visionato in qualche filmato. Avevo già un'idea del ragazzo, dell'impostazione che aveva. Una volta avuto a disposizione il ragazzo, non ha fatto altro che confermare quel che pensavo di lui: Vaccarecci ha un buon valore tecnico, una buona base e una grande struttura fisica. Ora vedremo quel che sarà durante l'anno».
Come ha ritrovato i ragazzi dopo la pausa di Ferragosto?
«Ho visto Luca molto carico. Forte dell'esperienza dell'anno scorso, soprattutto del finale di campionato, è ricco di entusiasmo, di voglia di scendere in campo. Devo fare in modo che tenga sempre alto il suo morale, che il suo momento positivo duri a lungo. Per quel che riguarda Marco (Cilli ndr), l'ho visto bene. L'anno scorso ha avuto un brutto infortunio, aveva perso parte della struttura muscolare per questo. Ho lavorato tantissimo per rimetterlo su anche a livello strutturale, perché il ragazzo era abbastanza esile. Chiaramente, non appena si entrerà nel vivo dei primi impegni ufficiali, non appena si avranno i riscontri del campionato e della Coppa Italia, si potranno esprimere delle valutazioni più certe».
Crede che tra i due ragazzi che si alterneranno nel ruolo di numero 1 ci sarà una concorrenza forte? Ha già visto valori prestabiliti?
«No, non ci sono valori prestabiliti. È chiaro che sarà sempre il mister a fare le sue valutazioni. Come abbiamo fatto anche lo scorso anno, abbiamo sempre valutato insieme i portieri. Mi auguro che tra loro ci sia sana competizione, perché altrimenti non si va da nessuna parte. Poi sarà sempre il campo a decidere. Una stagione sportiva è fatta di momenti: si possono avere dei cali di rendimento, e l'altro portiere deve essere bravo a farsi trovare pronto».
Mister, lei è stato uno dei riconfermati dello staff tecnico, "premio" per quanto di buono fatto vedere dal parco portieri nella scorsa stagione.
«Secondo me, io e i miei colleghi abbiamo cercato di dare il massimo durante tutto l'anno. Siamo stati rincuorati dal finale di stagione positivo che ha dato forza un po' a tutti. È chiaro che la parte iniziale non è stata positiva. Alle spalle ho un'esperienza di allenatore in seconda o allenatore dei portieri lunga diversi anni, ho conosciuto e allenato portieri come Storari, Puggioni, Narciso e Peppe Savino (addetto stampa del Barletta Calcio ndr), che ultimamente sto allenando. Forte di questa esperienza, sono andato avanti, continuando a dare il massimo, pur essendo cosciente che c'era la possibilità di adagiarsi. Bisogna andare avanti per la propria strada, e in questo sono stato premiato anche io».
Per quel che riguarda lo staff tecnico, l'unico "innesto" è mister Carrara. Come l'avete trovato?
«Per me è un compagno di lavoro nuovo, mentre per il professor Mondilla e per mister Orlandi sono vecchie conoscenze. Con me problemi non ce ne sono. Mi adatto abbastanza bene alle circostanze, sono cosciente del ruolo che devo avere».
Diamo uno sguardo al girone. Cosa si prospetta per il Barletta in questo campionato ricco di piazze blasonate?
«Io l'ho detto, secondo me questo girone è una B2. Ci sono squadre che potenzialmente, almeno per quel che riguarda il trascorso calcistico o il bacino d'utenza, possono tranquillamente fare la serie B. Penso a Lecce, Salerno, Benevento, ma anche Frosinone, Catanzaro e Perugia. Anche il Barletta ha un bel passato. Siamo consapevoli che ci sono squadre più attrezzate di noi. Però, forti del finale dell'anno scorso, ma chiaramente non cullandoci, perché dobbiamo confermarci giorno dopo giorno, possiamo toglierci diverse soddisfazioni, possiamo essere una sorpresa».
L'ultima domanda riguarda proprio i portieri. Quale sarà, secondo lei il miglior portiere della serie?
«Io l'anno scorso ho definito il miglior portiere della categoria Zappino del Frosinone, compresi i suoi "colpi di testa". Poi abbiamo Peppe Savino (segue un piccolo siparietto con Giuseppe - addetto stampa del Barletta Calcio - che implora di non lasciare traccia della risata generale). Tornando a Zappino, è uno dei portieri più bravi. Dopo Zappino, ci metterei i miei due portieri, ma non perché sono i miei. In Luca già dall'anno scorso ho intravisto buone potenzialità, e Matteo ha buone qualità, accompagnato maggiormente dalla struttura fisica. Posso tranquillamente dire che quest'anno abbiamo una buona coppia di estremi difensori».
Mister Di Leo, facciamo innanzitutto un bilancio di questo ritiro biancorosso in quel di Cascia. Come ha visto i ragazzi, soprattutto i "suoi", quelli che allena ogni giorno?
«Conoscevo già Luca Liverani e Marco Cilli, visto che li avevo allenati durante la scorsa stagione. In seguito si è aggregato Matteo Vaccarecci, che conoscevo per averlo visionato in qualche filmato. Avevo già un'idea del ragazzo, dell'impostazione che aveva. Una volta avuto a disposizione il ragazzo, non ha fatto altro che confermare quel che pensavo di lui: Vaccarecci ha un buon valore tecnico, una buona base e una grande struttura fisica. Ora vedremo quel che sarà durante l'anno».
Come ha ritrovato i ragazzi dopo la pausa di Ferragosto?
«Ho visto Luca molto carico. Forte dell'esperienza dell'anno scorso, soprattutto del finale di campionato, è ricco di entusiasmo, di voglia di scendere in campo. Devo fare in modo che tenga sempre alto il suo morale, che il suo momento positivo duri a lungo. Per quel che riguarda Marco (Cilli ndr), l'ho visto bene. L'anno scorso ha avuto un brutto infortunio, aveva perso parte della struttura muscolare per questo. Ho lavorato tantissimo per rimetterlo su anche a livello strutturale, perché il ragazzo era abbastanza esile. Chiaramente, non appena si entrerà nel vivo dei primi impegni ufficiali, non appena si avranno i riscontri del campionato e della Coppa Italia, si potranno esprimere delle valutazioni più certe».
Crede che tra i due ragazzi che si alterneranno nel ruolo di numero 1 ci sarà una concorrenza forte? Ha già visto valori prestabiliti?
«No, non ci sono valori prestabiliti. È chiaro che sarà sempre il mister a fare le sue valutazioni. Come abbiamo fatto anche lo scorso anno, abbiamo sempre valutato insieme i portieri. Mi auguro che tra loro ci sia sana competizione, perché altrimenti non si va da nessuna parte. Poi sarà sempre il campo a decidere. Una stagione sportiva è fatta di momenti: si possono avere dei cali di rendimento, e l'altro portiere deve essere bravo a farsi trovare pronto».
Mister, lei è stato uno dei riconfermati dello staff tecnico, "premio" per quanto di buono fatto vedere dal parco portieri nella scorsa stagione.
«Secondo me, io e i miei colleghi abbiamo cercato di dare il massimo durante tutto l'anno. Siamo stati rincuorati dal finale di stagione positivo che ha dato forza un po' a tutti. È chiaro che la parte iniziale non è stata positiva. Alle spalle ho un'esperienza di allenatore in seconda o allenatore dei portieri lunga diversi anni, ho conosciuto e allenato portieri come Storari, Puggioni, Narciso e Peppe Savino (addetto stampa del Barletta Calcio ndr), che ultimamente sto allenando. Forte di questa esperienza, sono andato avanti, continuando a dare il massimo, pur essendo cosciente che c'era la possibilità di adagiarsi. Bisogna andare avanti per la propria strada, e in questo sono stato premiato anche io».
Per quel che riguarda lo staff tecnico, l'unico "innesto" è mister Carrara. Come l'avete trovato?
«Per me è un compagno di lavoro nuovo, mentre per il professor Mondilla e per mister Orlandi sono vecchie conoscenze. Con me problemi non ce ne sono. Mi adatto abbastanza bene alle circostanze, sono cosciente del ruolo che devo avere».
Diamo uno sguardo al girone. Cosa si prospetta per il Barletta in questo campionato ricco di piazze blasonate?
«Io l'ho detto, secondo me questo girone è una B2. Ci sono squadre che potenzialmente, almeno per quel che riguarda il trascorso calcistico o il bacino d'utenza, possono tranquillamente fare la serie B. Penso a Lecce, Salerno, Benevento, ma anche Frosinone, Catanzaro e Perugia. Anche il Barletta ha un bel passato. Siamo consapevoli che ci sono squadre più attrezzate di noi. Però, forti del finale dell'anno scorso, ma chiaramente non cullandoci, perché dobbiamo confermarci giorno dopo giorno, possiamo toglierci diverse soddisfazioni, possiamo essere una sorpresa».
L'ultima domanda riguarda proprio i portieri. Quale sarà, secondo lei il miglior portiere della serie?
«Io l'anno scorso ho definito il miglior portiere della categoria Zappino del Frosinone, compresi i suoi "colpi di testa". Poi abbiamo Peppe Savino (segue un piccolo siparietto con Giuseppe - addetto stampa del Barletta Calcio - che implora di non lasciare traccia della risata generale). Tornando a Zappino, è uno dei portieri più bravi. Dopo Zappino, ci metterei i miei due portieri, ma non perché sono i miei. In Luca già dall'anno scorso ho intravisto buone potenzialità, e Matteo ha buone qualità, accompagnato maggiormente dalla struttura fisica. Posso tranquillamente dire che quest'anno abbiamo una buona coppia di estremi difensori».