Barletta Calcio, il contratto del dg Martino è un piccolo rebus

Scadenza nel 2017? Intanto il futuro societario attende evoluzioni

martedì 10 dicembre 2013 13.12
A cura di Luca Guerra
La solitudine dei numeri primi è un romanzo di successo di Paolo Giordano, tramutato poi in film dalle telecamere di Saverio Costanzo. I protagonisti sono Alice e Mattia: due ragazzi che stringono un'amicizia particolare, in cui ciascuno svolge la propria esistenza autonomamente, ma ogni volta tornano a cercarsi. La moltitudine dei numeri primi è invece la pellicola in fase di produzione in queste ore dalle parti di via Vittorio Veneto, "casa" del Barletta Calcio. A un organigramma ampio sulla carta, corrisponde- dopo l'addio annunciato a fine stagione del patron Roberto Tatò, al momento lungi da ripensamenti- la plenipotenziarità del direttore generale Gabriele Martino, forte di un contratto non in scadenza ma al tempo stesso rimasto "orfano" dell'altra metà (e del portafogli) del "progetto" biancorosso, appunto il presidente Tatò, in una scelta che l'ha anche sfiduciato, nonostante le smentite dei diretti interessati.

Tatò e Martino, "anema'e'core" del Barletta 2013/2014: questo sembrava essere il futuro in estate. Platone rappresentava l'anima come una biga alata, divisa da un cavallo indomabile e il suo fiero domatore: al presidente e al direttore generale biancorosso, due caratteri forti, stava il compito di trovare la giusta mediazione tra i ruoli per un futuro luminoso. Ora che uno dei due pilastri è venuto meno, gli intenti di programmazione- almeno a parole- sono rimasti tali. Sarebbe interessante capire fino a quanto, dando un'esatta durata al contratto del dg biancorosso: si parla di accordo pluriennale, ma senza precisazioni, certo (nota non secondaria) non dovute, ma sicuramente gradite. «Di certo il direttore non è in scadenza, le basi del progetto sono solide e vanno oltre il 2014, questo è sicuro. Inutile parlare di durate: i contratti sono fatti per essere rispettati» ha spiegato ieri durante la trasmissione televisiva Goal su Goal su Amica 9 Tv il segretario generale del Barletta Calcio Domenico Damato, "blindando" le porte di via Vittorio Veneto, dove il pareggio di Catanzaro e la confortante prova della rosa hanno portato un raggio di sole su un plumbeo cielo calcistico, ora atteso da ventate di ulteriore ossigeno nei match contro Nocerina e Pontedera e degli sviluppi della pianificazione ad ampio raggio.

Alla dead-line teorica della presidenza-Tatò intanto mancano più di sei mesi, ma i mesi, in Italia e nel calcio, si sa, valgono poco più di giorni. Allora appare corretto interrogarsi a fondo sui possibili scenari futuri in via Vittorio Veneto: detto dei defalcati rumors riguardanti la famiglia Daddato e un imprenditore edile barlettano, dello stand-by di Pasquale Di Cosola, osteggiato dalla curva nord in uno striscione durante Barletta-Viareggio, al momento guarda alla porta d'ingresso di via Vittorio Veneto il solo gruppo salentino rappresentato dall'avvocato De Matteis, intervistato in esclusiva recentemente sulle nostre colonne, portatore di un interesse ancora lontano dall'essere definito tale. Alla finestra resta anche l'amministrazione comunale. A giorni vi sarà un incontro tra il Primo Cittadino di Barletta Pasquale Cascella, l'assessore comunale allo sport Antonio Divincenzo e il presidente biancorosso. I tempi per agire ci sono tutti, essenziale sarà agire per tempo e compatti: sul tavolo c'è il futuro del Barletta Calcio, club oggi tanto solido nei conti quanto liquido in campo e nelle stanze societarie.
(Twitter:@GuerraLuca88)