Barletta Calcio, è sempre la stessa musica

Dopo le parole di Martino, tutto cambia affinché nulla cambi

venerdì 1 novembre 2013
A cura di Enrico Gorgoglione
Non accennano a diradarsi le nuvole che affollano il cielo sul Barletta Calcio. Le sconfitte e le prestazioni al limite della decenza continuano a sommarsi, e il gesto coraggioso del presidente Tatò al termine della partita di Pagani non è passato inosservato. Dopo l'importante presa di posizione del presidente, che è apparso deluso dalla squadra e da quanto creato ad inizio stagione dal direttore Martino, tutti attendevano le mosse proprio del dg e del mister Orlandi, ma la conferenza dell'esperto direttore calabrese non ha portato novità di rilievo.

Tutto cambia affinché nulla cambi
Il Barletta Calcio in questo momento è quanto di più statico si possa immaginare nel mondo del calcio. Nel post-dimissioni del presidente Roberto Tatò, maturate dopo l'impalpabile prestazione di Pagani, in tanti si attendevano alcune prese di posizione, ascrivibili agli altri due "responsabili" di questo momento del Barletta. Finora non era mai arrivata una voce della società dopo quello scarno comunicato, ma ieri pomeriggio la conferenza stampa del direttore generale Martino, almeno secondo le attese, avrebbe dovuto (e potuto) cambiare qualcosa. Invece, dalla sala stampa del "Puttilli", sono suonate le note della stessa musica, un loop che continua a suonare molesto alle orecchie dei tifosi biancorossi. I risultati sul campo imporrebbero ben altro, ma in società si parla ancora di programmazione, di pazienza, di obiettivi e patrimoni. Come se nulla fosse successo, come se i 3 punti raccolti finora fossero sufficienti a far mantenere la calma. La critiche arrivano, anche alle orecchie del direttore Martino, che però ha l'esperienza per farsi scivolare tutto addosso e per non far traballare la propria poltrona. «Non ho mai pensato alle dimissioni. La fuga non mi appartiene: io non sono un difensivista e non andrei mai via… La contestazione nei miei confronti c'è già, ma credetemi io non rappresento il male del Barletta». Critiche, contestazioni e levate di scudi arrivano, ma a Barletta tutto cambia affinché nulla cambi.

Verità dirigenziali vs numeri implacabili
A preoccupare tifosi e stampa sono i numeri di questo Barletta (3 punti in 8 partite, 2 gol fatti al fronte di 10 subiti) e l'atteggiamento svogliato dimostrato dalla squadra quando scende in campo: troppe volte sembrava mancare la grinta, spiccava la paura di vincere. Numeri e atteggiamenti sono, purtroppo o per fortuna, ben visibili, implacabili. Tanto più evidenti sono questi numeri, secondo i quali il Barletta sarebbe l'ultima "forza" del campionato, alle spalle anche della penalizzata Nocerina, tanto meno sembrano preoccupare il direttore generale Martino, il quale, pur ammettendo che «Peggio di così non può andare», continua a sciorinare un inguaribile e incredibile ottimismo: «è vero che i numeri sono inconfutabili ma delle volte non dicono tutta la realtà. Io sono convinto che le cose miglioreranno». Nonostante il periodo nero che sta attraversando il Barletta Calcio, il direttore è tornato a parlare di patrimonio societario che è stato creato dal nulla, di una squadra giovane che ha necessità di tempo per crescere, di valorizzazione del settore giovanile: tutte belle parole sulla carta, tutti fattori che, pur ammettendo che siano stati realmente messi in pratica dalla dirigenza, non devono – e non possono – eludere una realtà che non vede la fine del tunnel. Le verità spiegate da Martino sono quanto di più lontano da quanto visivamente "apprezzabile" da tutto il popolo biancorosso. La sensazione è che la dirigenza biancorossa guardi fin troppo al futuro, fin troppo al "poi", provando a celare una realtà nera.