Atletica leggera, Ricatti nono nella Maratona di Hannover

Il maratoneta barlettano protagonista di un'ottima prova in Germania

lunedì 20 aprile 2015 00.00
A cura di Luca Guerra
Ottime risposte dopo un'intensa preparazione e nona posizione in classifica generale: questo il bilancio dell'azzurro Domenico Ricatti, in pista nella giornata di ieri nella HAJ Hannover Marathon 2015. Il maratoneta barlettano, tesserato per il G.S. Aeronautica Militare e allenato da Piero Incalza, ha terminato la sua prova in decima posizione con il tempo finale di due ore, 18 minuti e 23 secondi. A conquistare la vittoria finale è stato il keniota Cheshari Kirui, che ha archiviato la propria prova in 02h09'32'', precedendo l'etiope Bekele (02h09'42'') e il keniota Kosgey (02h09'50''), in una graduatoria dominata dall'Africa nelle prime 10 posizioni, eccezion fatta appunto per Ricatti, che ha corso la 42,195 chilometri tedesca recuperando 14 posizioni negli ultimi 10 chilometri. Tra le donne la vittoria è andata in 2h27:21 all'algerina Souad Ait Salem, la più veloce oggi davanti all'ucraina OlhaKotovska (2h29:13) e alla sudafricana Mapaseka Makhanya (2h31:02).

«Sono arrivato nono in una grande maratona, e scusate se mi autovaluto per una volta-il commento di Ricatti a fine gara-ma mi do un nove per condotta e coraggio. Come sempre vi ringrazio e anche se tremo ancora dal freddo, dalla fatica, dall'emozione e per una strana sensazione che alcuni chiamano dolore, voglio dedicare un pensiero ai miei sostenitori». L'appuntamento in terra tedesca ha ratificato per Ricatti un ottimo avvio di 2015, già contraddistinto dalla conquista della Mezza Maratona di Barletta, dal primato azzurro alla Corrida di San Geminiano e dal 14esimo posto nella Roma-Ostia. «E' stato complicato? No, di più-aggiunge Ricatti-avevo acciacchi che mi frenavano già da settimane. Ho tenuto duro e il Signore mi ha assistito.A rendere tutto più difficile una gara partita a ritmi da vertici mondiali: ho dovuto ancora una volta guardarli che si allontanavano e poi sparivano con il risultato di correre per tutta la gara da solo salvo andare a recuperarne parecchi nel finale, ma mai supportato da nessuna compagnia. Beh, il mio crono finale non brilla così tanto ma ancora una volta brilla nel mio petto il temperamento del sud, con cui si può fare miracoli».
(Twitter: @GuerraLuca88)