Atletica, a Modugno le "Olimpiadi del Nonno" in memoria di Pietro Mennea
Succederà l'8 luglio, evento giunto alla quarta edizione
sabato 6 luglio 2013
La città di Modugno ricorda Pietro Paolo Mennea, il campionissimo barlettano scomparso il 21 marzo all'età di 60 anni, e lo fa con la presenza del Tedoforo di Londra 2012 Vittorio Brandi e la mitica torcia olimpica: l'appuntamento è fissato per lunedì 8 luglio, dalle 9, presso la Rssa (Casa protetta) Cavallino Hotel di Modugno, dove si terranno "Le Olimpiadi del Nonno": la quarta edizione della manifestazione ludico-sportiva a sfondo sociale, riservata alla Terza Età e ai Disabili ospiti in strutture socio assistenziali del territorio della Asl/Ba ed è patrocinata da Università degli Studi di Bari, Regione Puglia, Provincia di Bari, Coni Puglia e Fondazione Pietro Mennea. Con la Cavallino Hotel di Modugno e Capurso parteciperanno alle gare il Centro diurno "Massimo" e la Rssa Villa Apelusion.
L'evento, che si tiene grazie all'impegno volontario dei "care givers" delle varie strutture partecipanti che favoriscono l'organizzazione e l'attuazione di una "integrazione olimpionica" - sarà dedicato al compianto Pietro Mennea, straordinario campione di sport e di vita che sin dalla prima edizione condivise l'innovativo progetto, donando con altruismo la sua celebrità e la sua immagine.
Pietro Mennea era nato a Barletta, il 28 giugno del 1952, e si era messo in luce giovanissimo, conquistando, a soli 20 anni, il bronzo olimpico dei 200 metri ai Giochi di Monaco 1972. Sarebbe stata la prima di ben cinque partecipazioni ai Giochi, culminate con il trionfo di Mosca 1980, vittoria che era giunta meno di un anno dopo l'ottenimento di un altro straordinario traguardo, il primato del mondo del mezzo giro di pista, il celeberrimo "19.72" realizzato a Città del Messico, il 12 settembre 1979. Infine i successi dei Campionati Europei di Praga 1978, quando vinse 100 e 200 metri, e diede una mano ad entrambe le staffette, completando la bellezza di 10 gare in sei giorni di campionato. Ma anche gli Europei di Roma 1974, oro sui 200 metri (il primo successo importante assoluto), o il bronzo ai Mondiali del 1983, al primo dei suoi "ritorni". Sintetizzare in poche righe cosa abbia significato per lo sport italiano la favola di Pietro Mennea è praticamente impossibile, onorarlo sul campo e sulla pista è il miglior ricordo possibile.
(Twitter: @GuerraLuca88)
L'evento, che si tiene grazie all'impegno volontario dei "care givers" delle varie strutture partecipanti che favoriscono l'organizzazione e l'attuazione di una "integrazione olimpionica" - sarà dedicato al compianto Pietro Mennea, straordinario campione di sport e di vita che sin dalla prima edizione condivise l'innovativo progetto, donando con altruismo la sua celebrità e la sua immagine.
Pietro Mennea era nato a Barletta, il 28 giugno del 1952, e si era messo in luce giovanissimo, conquistando, a soli 20 anni, il bronzo olimpico dei 200 metri ai Giochi di Monaco 1972. Sarebbe stata la prima di ben cinque partecipazioni ai Giochi, culminate con il trionfo di Mosca 1980, vittoria che era giunta meno di un anno dopo l'ottenimento di un altro straordinario traguardo, il primato del mondo del mezzo giro di pista, il celeberrimo "19.72" realizzato a Città del Messico, il 12 settembre 1979. Infine i successi dei Campionati Europei di Praga 1978, quando vinse 100 e 200 metri, e diede una mano ad entrambe le staffette, completando la bellezza di 10 gare in sei giorni di campionato. Ma anche gli Europei di Roma 1974, oro sui 200 metri (il primo successo importante assoluto), o il bronzo ai Mondiali del 1983, al primo dei suoi "ritorni". Sintetizzare in poche righe cosa abbia significato per lo sport italiano la favola di Pietro Mennea è praticamente impossibile, onorarlo sul campo e sulla pista è il miglior ricordo possibile.
(Twitter: @GuerraLuca88)