Zona arancione, i sindaci di Barletta, Andria, Bisceglie e Spinazzola: «Siamo sgomenti»

«Formalizzeremo una richiesta di ristori per le categorie maggiormente penalizzate da questa decisione»

lunedì 7 dicembre 2020 21.49
I sindaci delle città di Barletta, Andria, Bisceglie e Spinazzola intervengono dopo il colloquio intercorso con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano al quale è stato chiesto di rinviare di 24 ore l'entrata in vigore della zona arancione.

«Apprendiamo con sgomento il contenuto dell'ordinanza n 448 del Presidente della Regione Emiliano, che stabilisce solo per 20 comuni l'istituzione della zona arancione, con decorrenza immediata dall'8 dicembre 2020. Premettiamo che finora, anche per evitare lo scoppio di tensioni sociali, l'emergenza COVID 19 è stata sempre gestita su base condivisa provinciale, d'intesa tra i 10 sindaci e Sua Eccellenza il Prefetto dott. Valiante. L'ordinanza regionale odierna, invece, ci mette di fronte alla constatazione di scelte puntuali che sono state fatte sui nostri Comuni, di cui chiediamo con urgenza spiegazioni e conoscenza dei dettagli. Sicuramente le decisioni assunte saranno state il frutto di una valutazione tecnico-scientifica, di cui però non conosciamo i dettagli.

Pertanto, consapevoli di dover approfondire l'entità del rischio epidemiologico delle nostre Comunità ma anche consci di dover salvaguardare la tenuta sociale ed economica delle nostre Città, chiediamo immediato confronto alla Regione per approfondimenti puntuali. Nelle more, il Prefetto ha già convocato assemblea dei Sindaci BAT per domani 8 dicembre alle ore 17.30, dopo la quale seguiranno aggiornamenti.

La nostra interlocuzione con la Regione sarà finalizzata anche a formalizzare richiesta di ristori per le categorie maggiormente penalizzate da questa decisione, indipendentemente dalle previsioni nazionali in tal senso. Condividiamo e facciamo nostra la preoccupazione di cittadini ed operatori commerciali, a cui chiediamo l'ulteriore sacrificio di coesione in questa fase così delicata».