«Una città a misura di disabile è possibile e vi spiego perché»

"Disabilità in Movimento": un trait d'union fra cittadini ed esperti a Barletta

lunedì 27 febbraio 2017
A cura di Rossella Vitrani
«Dal 2013 cerchiamo di modificare la attuali leggi locali e nazionali per divulgare i metodi migliori per facilitare chi è impossibilitato ad avere una vita del tutto indipendente»: queste le parole del dottor Juan Guidi con cui si è aperto il tour nazionale sulla disabilità che, nel pomeriggio di sabato, ha fatto tappa nella nostra città.

Mirato alla comprensione delle «diverse abilità della disabilità» l'incontro - organizzato dal comitato "Disabilità in Movimento" presso la chiesa di Sant'Antonio - alla presenza di molti esperti del settore, ha avuto per oggetto d'esame le strategie per riqualificare la vita del disabile mettendo in luce non ciò di cui è deficitario ma ciò che può fare. Donargli insomma, una vita indipendente non è affatto un'utopia se ciò però si accompagnasse ad uno stato sociale capace di riconoscere quanto serve a ciascuno.

«Una città a misura di disabile è possibile, vi spiego perché. Esistono fondi a livello nazionale ma calcolando quanto spetterebbe a ciascuno, è evidente che si riesce a fare molto poco. Troppi sono in Italia gli investimenti dicotomici inerenti alla disabilità. Impegnarsi con progetti di maggiore urgenza e utilità sociale potrebbe esser un primo passo e tra i progetti in atto va ricordato quello dal titolo "Vita Indipendente"». Il progetto si pone lo scopo di trattenere il disabile in casa propria, nei propri spazi invece che in strutture autorizzate, che per quanto eccellenti, scandiscono la vita del disabile con una cadenza tanto rigida quanto ripetitiva, destinando troppo tempo al riposo più che ad attività di svago. Non mancano poi anche nella nostra città strutture adeguate rese insufficienti dall'inciviltà di chi parcheggia la propria auto in posti destinati ai disabili. Sarebbe in tal senso utile riprendere il motto crudo ma funzionale "Se vuoi il mio posto prendi pure la mia disabilità".

Inquinamento e disabilità: La Puglia non spicca certo tra le regioni più virtuose sul tema disabilità in riferimento agli investimenti spesi e all'inquinamento che spesso può rappresentare una delle cause scatenanti di alcune malattie. Secondo quanto emerso dalle parole di Michele Calabrese - intervenuto nel dibattito - maggiore è l'esposizione ad agenti inquinanti maggiore è il rischio di insorgenza di malattie perciò nell'interesse della salute di tutti, sarebbe bene compiere azioni preventive nelle strutture industriali disseminate sul territorio invece che correre ai ripari con azioni di bonifica tardive.

Non esiste un solo modo di apprendimento come spiegato dalla dottoressa Francesca Troiano, che in qualità di psicologa, ha reso note le diverse forme di intelligenza, da non limitarsi alla sola cognitiva. Ne è un esempio l'intelligenza motoria e circoscrivere in schemi restrittivi le capacità intellettive esprime una mera "disabilità nella comunicazione". Lo sport se concepito come integrazione, è quanto di più funzionale possa esistere per un diversamente abile. Lodevoli sono infatti le molteplici iniziative volte alla valorizzazione del capitale umano nelle sue diversificate forme e fervida risulta la speranza di vivere in una società a misura di tutti. La disabilità non è sempre una strada senza uscita che nega ogni possibilità. «Disabile non è chi non è in grado di garantire prestazioni funzionali a chi nega ciò sordo alla valorizzazione di tutto ciò».