Un anno dalla scomparsa, Claudio Lasala è ancora figlio di tutti

Ricade nella notte tra il 29 e il 30 ottobre, il giorno della scomparsa

domenica 30 ottobre 2022 3.56
A cura di Gaia Paolillo
Era un venerdì sera, l'inizio di un comune fine settimana di un anno fa. A differenza di quest'anno, le temperature erano più basse, ci si copriva già con qualche giacca pesante. Il freddo tuttavia, non impediva ai giovani di rimanere uniti con un po' di musica e qualche drink.

In questo clima di spensieratezza che preannuncia il sabato, a pochi giorni dalla festa di Halloween e con la sensazione di leggerezza che caratterizza ogni venerdì, Claudio, invogliato un po' da sé, un po' da qualche amico, decide di trascorrere il venerdì con i suoi amici. In quel periodo, tra i punti di ritrovo dei giovani c'era quel locale nel centro storico, oggi quello stesso locale è da un anno muto. Non c'è musica, non ci sono più folle di giovani, come se a spegnersi fosse stato anche un pezzo di gioventù di tutti. Cosa succederà la notte tra il 29 e il 30 ottobre 2021, è noto a tutte le cronache nazionali. Lo shock di una tragedia in pieno centro storico è percepito da tutta la comunità la mattina seguente, l'ingiustizia e il dolore invece, hanno colto la famiglia e gli amici.
Ai funerali, pochi giorni dopo, non si era mai vista così tanta partecipazione da parte della cittadinanza. Indistintamente, bambini, adolescenti, adulti e anziani, anche quelli che non conoscevano Claudio Lasala, erano fuori la Cattedrale di Barletta consapevoli che forse, poteva succedere anche a loro o solo perché il senso di ingiustizia era diventato padrone dei cuori di tutti. Sabato 6 novembre 2021, Barletta era immobilizzata da un omicidio, dalla pioggia che accompagnava lacrime di profondo dolore. A spegnersi per futili motivi non era solo un corpo, ma i sogni, come quello di entrare nella Guardia di Finanza.

Dopo, nella desolazione degli eventi di cronaca che si sono succeduti a Barletta, arriva una voce di ripresa: «"Cerco Claudio" parte da una tragedia». Mesi di preparativi, riunioni in un piccola chiesetta di città, perché dopo Claudio non si vuole più raccontare solo il visibilmente brutto della città in cui il ragazzo è stato colpito. L'exhibition nasce per raccontare il bello e per questo, prende il nome di "Cerco Claudio - Cerco il bene, cerco il buono, cerco il bello". L'intento è stato quello di mostrare ai giovani, soprattutto, che alternative alla delinquenza ci sono. Per un giorno, nella città di Barletta aveva vinto il bello. Claudio Lasala come moltissimi giovani di Barletta, aveva un sogno, delle ambizioni, amici e una famiglia. Claudio Lasala come molti giovani è il bene, il buono, il bello, la speranza nel futuro che non deve sovrastare l'orrore marginale, seppur angosciante. Far vincere il dolore sarebbe un atto di resa; convivere con un dolore come questo è sembrata l'unica soluzione ragionevole.
Cerco Claudio
L'insegnamento universale che Claudio Lasala ha lasciato deve essere chiaro a tutta la comunità: se c'è una strada da percorrere è quella del bene. Se c'è ancora speranza, va perseverata. Questo è l'insegnamento che i giovani o gli adulti non dovranno mai dimenticare. La famiglia invece, ci ha insegnato come alcune ferite non si rimargineranno mai ed è per questo che va ricordata l'ingiustizia che è toccata ad un giovane ragazzo di ventiquattro anni, che in fondo potevi essere anche tu.
Fiaccolata per Claudio Lasala © Ida Vinella
Claudio Lasala
Claudio Lasala
Claudio Lasala
Claudio Lasala
Fiaccolata per Claudio Lasala © Ida Vinella
Fiaccolata per Claudio Lasala © Ida Vinella
«Un anno fa i sogni di Claudio sono stati spezzati e con la sua scomparsa è volata via la serenità di un'intera famiglia che ancora non crede e non si dà pace per quello che è successo. Abbiamo raccolto tutte le nostre forze e, anche se a fatica, abbiamo continuato a vivere accompagnati perennemente da un dolore straziante. In quest'anno abbiamo sentito vicino un'intera comunità, che anche oggi partecipando alla fiaccolata si è stretta intorno a noi per darci il suo conforto. Tragedie di questo tipo non possono e non devono essere dimenticate e tutti abbiamo il dovere di mobilitarci per fare in modo che non succedano più» scrive Annamaria Lasala, zia di Claudio.