Strumenti di pagamento: quali sono le differenze tra carta di debito e carta di credito?

Cos’è la carta di debito e come funziona

mercoledì 29 luglio 2020 17.17
Gli strumenti di pagamento elettronici, al giorno d'oggi, rivestono un ruolo di primaria e rilevante importanza nella vita di ogni singolo cittadino, basti pensare all'elevato utilizzo quotidiano degli stessi. Il loro avvento, di fatto, ha completamente cambiato le abitudini dei risparmiatori, rendendo la vita decisamente più semplice e comoda.

Tornando indietro nel tempo, ad esempio, si pensi a quanto avveniva sino a qualche decennio fa, quando questi strumenti non erano ancora apparsi sulle scene o il loro utilizzo era decisamente limitato. Per poter disporre dei propri soldi, l'unica via realmente attuabile era quella di recarsi allo sportello bancario, dove si creavano, soprattutto nelle ore di pausa pranzo, delle lunghe ed estenuanti code allo sportello per ritirare i contanti. Una vera tortura, come ricorderanno le persone con qualche capello bianco.

Cos'è la carta di debito e come funziona


Situazioni che oggi, fortunatamente, non sono più attuali, ma che appartengono ad un'epoca, nonostante siano passati solo poco più di 30 anni, che sembra paleolitica. Il merito di tutto ciò va ascritto alle carte di pagamento, diventate uno strumento di massa di cui dispone la maggior parte dei cittadini. E a far la "voce grossa" in questo comparto, nonostante il grande successo registrato negli ultimi vent'anni dalle carte prepagate, sono la carta di debito e la carta di credito.

La carta di debito, più comunemente noto col nome "bancomat", consente all'utente di prelevare le proprie somme dal conto corrente mediante gli ATM, acronimo di Automated Teller Machine, ossia gli sportelli automatici posti, di norma, all'esterno degli istituti di credito o di alcuni luoghi particolarmente strategici (centri commerciali, autogrill, piazze, etc…), oltre che negli esercizi commerciali dotati di apparecchiatura POS (Point of Sale).

Come utilizzarla, è molto semplice: una volta inserita la tessera nello sportello automatico o POS, è sufficiente digitare il proprio PIN (Personal Identification Number) per ottenere denaro contante piuttosto che saldare una transazione commerciale effettuata presso un esercente. L'addebito sul conto corrente è contestuale all'esecuzione dell'operazione: il giorno di valuta registrato nell'estratto conto, infatti, coincide con la stessa data in cui viene materialmente eseguita.

Decisamente diverso, invece, il meccanismo che regola la carta di credito, uno strumento di pagamento diventato di larga fruizione ed un tempo, invece, considerato un vero e proprio "status symbol". A differenza della carta di debito, essa prevede il dilazionamento nel tempo delle spese effettuate, raggruppandole in un'unica data di addebito nel proprio conto corrente.

La carta di credito dà respiro all'intero nucleo familiare


A titolo esemplificativo: tutte le operazioni effettuate nel mese dal 1 al 31 gennaio, vengono addebitate il 10/15 (a seconda del regolamento dell'emittente) del mese di febbraio, ossia il successivo. Grazie a questo meccanismo, molte famiglie italiane possono effettuare alcune spese rimandando l'addebito sul conto ad una data postuma, che, nella maggior parte dei casi, è successiva a quella relativa all'accredito dello stipendio.

Le carte di credito più evolute, inoltre, consentono all'utente di poter utilizzare - qualora lo ritenesse opportuno - la funzione revolving, in grado di rateizzare l'addebito mensile in un arco temporale di norma gradito al titolare della carta. Un'ulteriore possibilità per rendere ancora meno gravoso l'addebito massivo, dando respiro economico a moltissime famiglie italiane, che nell'ultimo decennio, complici tre crisi di portata non indifferente, sono state spesso in difficoltà dal punto di vista economico.

Quando si utilizza la carta di credito, però, è buona norma sapere a quanto ammonti il saldo mensile spendibile, in modo da usufruirne consapevolmente, rapportandola alle effettive necessità personali e familiari. Spesso, però, questo massimale è modificabile da parte del titolare: tutte le info su come aumentare il plafond della carta le trovi su cartadicredito.net.