Questioni irrisolte in Consiglio: «Sindaco, richiami il PD e li prenda a schiaffi»

Cascella: «Non è stato possibile deliberare su un atto fondamentale»

mercoledì 1 giugno 2016
Dopo un'assenza più che prolungata ritorna il Consiglio Comunale e come di consueto si tratta di un incontro pieno di argomenti da discutere, di interrogazioni consiliari da affrontare in un clima (almeno iniziale) parecchio pesante: grava l'assenza di molti consiglieri. Si inizia con quasi un'ora e mezza di ritardo, con una lodevole iniziativa promossa dal consigliere Giuliana Damato, quella del "posto occupato", una sedia vuota dedicata a tutte le donne vittime di violenze correlata anche da un minuto di silenzio.

Il primo argomento trattato in sede è la ridefinizione della struttura organizzativa della città, un intervento tardivo che avrebbe dovuto essere uno dei primi di questa amministrazione ma che è arrivato solo ora, una redistribuzione dei servizi cittadini per ottenere una semplificazione dei servizi al cittadino come sottolineato dall'assessore Lasala. Gli argomenti presi in esame subito dopo, erano tutti di attualità - questioni cittadine recenti - a partire dal contenzioso dei cosiddetti "capannoni" presenti in Via Foggia, un contenzioso a cui la città di Barletta sembrerebbe non essersi presentato al Consiglio di Stato.

Esaminate dal sindaco Cascella anche le questioni riguardanti il cantiere dei lavori contro l'erosione della costa sequestrato e di cui il comune si è fatto carico con la ditta aggiudicataria. Anche il caso del sequestro dell'orto botanico è stato preso in osservazione, l'amministrazione si è già mossa in questo senso, avanzando la richiesta del dissequestro della struttura e dimostrandosi disponibile a collaborare con il magistrato. Dopo i casi dell'anno passato per l'organizzazione della Disfida il primo cittadino ha anche spiegato come il consiglio abbia scelto il Teatro Pubblico Pugliese per l'organizzazione della stessa (essendo la città di Barletta socia del detto Ente) e aggiungendo in appendice, come spera che le indagini per la manifestazione passata si risolvano in maniera giusta il prima possibile.

Altra domanda a cui il sindaco ha risposto è stata quella sulla lottizzazione di Via Imbriani, spiegando come l'amministrazione abbia già disposto e accordato la demolizione delle strutture abusive nel rispetto delle strutture, abitative e non, circostanti. Anche la questione riguardante Via Roma è stata presa in considerazione, spiegando come si stia aspettando la disposizione della rimozione delle macerie per la riqualificazione completa della zona. A chiudere la prima disamina l'intervento del consigliere Damato sull'emergenza migranti e sulle 20 donne ospitate presso il Palazzetto dello Sport "M. Borgia", l'amministrazione di Barletta integrata nel programma di emergenza del Ministero dell'interno per l'accoglienza sta già predisponendo le strutture adibita a soluzioni definitive per l'accoglienza in situazioni di emergenza. Al chiudersi della prima trafila di domande cominciano le interrogazioni consiliari, in un clima piuttosto teso, dato le polemiche dei consiglieri Damato, Marzocca e Grimaldi sull'iter troppo lungo da sostenere per poter rendere interrogazione il semplice atto formale, intoppo che spesso causa il decadere delle interrogazioni (vedasi la donazione alla A.s.p casa di riposo "Regina Margherita", interrogazione che il consigliere Damato ha illustrato solo come atto formale).

La prima interrogazione ha riguardato gli interventi dell'amministrazione per la manutenzione stradale nello specifico il periodo dei lavori per l'installazione della fibra ottica. Pronta la risposta dell'assessore Dimatteo che ha spiegato come i disagi causati dall'installazione dell'infrastruttura telematica siano giustificati (come sottolineato da Telecom con un comunicato stampa) dalla possibilità di accesso a tecnologie più performanti. Il consigliere Grimaldi nella seconda interrogazione avente oggetto "metalli pesanti" ha sottolineato l'attenzione dell'area popolare al monitoraggio ambientale sollecitando l'assessore Divincenzo a un monitoraggio più ampio riguardante l'intera città e non solo la zona industriale come fatto con le centraline ARPA sino ad oggi. Un'altra interrogazione parlamentare è venuta dal consigliere Damiani avente oggetto il trasferimento dei depositi di carburante API ritenuti pericolosi in caso di incidenti portuali, in risposta l'assessore Pelle ha chiarificato come ci sia già un impegno con l'autorità portuale del levante per completare il trasferimento, come già fatto con i depositi ENI. Altra interrogazione parlamentare è stata sollevata dai consiglieri Damato e Desario sull'abbattimento dei lecci in via Giuseppe Carli, abbattimento giustificato dall' assessore Dimatteo dallo stato di salute degli alberi ormai in necrosi e con precarietà statica.

Pochissimo altro a seguito di un consiglio in cui l'atmosfera si stava facendo sempre più pesante. Il succo è riscontrabile in tre dichiarazioni che meglio di tanti altri più elaborati concetti dipingono un quadro piuttosto fosco. Tre dichiarazioni subito dopo la disanima sullo stato della maggioranza esposta dal consigliere Campese, in rotta con il primo cittadino dopo l'esclusione di Sinistra Unita dalla maggioranza stessa. Parte Basile con toni calmi subito alzati dopo un intervento del presidente Peschechera a contenimento del consigliere d'opposizione: «...sindaco Cascella [sulla maggioranza assente ndr], Lei da buon padre di famiglia, li vuole richiamare e prendere a schiaffi?». Poco prima Basile si era spostato proprio al posto di Maria Campese in segno di solidarietà.

Risposta d'impulso della Peschechera «La discussione politica deve rimanere nei limiti del rispetto», con strascico di polemiche. Infine Dicataldo: «Sindaco, non capiamo cosa stia pensando il Partito Democratico» che supponiamo essere un pensiero comune a gran parte della cittadinanza (ovviamente tranne quella che da tempo ha abbandonato l'idea di pensare alla poltiica come a un contraddittorio costruttivo).

Alle 20.34 il colpo di teatro: dopo una "conta" di verifica del numero legale, solo dieci i presenti (e 23 assenti). Seduta deserta e tutti a casa a meditare.

Intervento finale in serata del primo cittadino Pasquale Cascella: «Quel che è accaduto in Consiglio Comunale è inequivocabile: i gruppi che avevano chiesto di costituire una maggioranza politica e di assumersi la diretta responsabilità di rappresentarla in Giunta non hanno ritenuto di far fronte interamente a questo compito. Sono rimasti a dar prova del proprio impegno solo dieci consiglieri. Non è stato, così, possibile deliberare su un atto fondamentale come il bilancio consuntivo, dal quale derivano precise conseguenze istituzionali: senza questo strumento non c'è né l'amministrazione né la politica. Non c'è bisogno di attendere la scadenza della diffida del Prefetto. A questo adempimento non è possibile sfuggire, c'è una urgenza obiettiva di rispetto della sovranità popolare. Perciò ho chiesto alla Presidente del Consiglio comunale di convocare subito, già per domani, la conferenza dei capigruppo in modo che il Consiglio comunale possa far fronte compiutamente all'ordine del giorno. In questa sede, infatti, ogni consigliere è chiamato a esprimersi liberamente sullo stesso "bilancio" di questa esperienza amministrativa, ma mettendoci la faccia, la voce e - appunto - la responsabilità, con tutto quel che ne consegue».
A cura di Davide Dicandia e Mario Sculco