«Quando il genio non lavora, combatte!»

In ricordo del sergente Ruggiero Stella, morto a 27 anni, combattendo in Africa

giovedì 21 novembre 2013
Sono attese per oggi, 21 Novembre, le celebrazioni delle ricorrenze della Vigor Fidelis, celeste patrona dell'arma dei Carabinieri, assieme al ricordo della battaglia di Culquaber, avvenuta il 21 Novembre del 1941, che vide l'estrema resistenza del 1° Gruppo Carabinieri Mobilitato e che costò la vita al nostro concittadino barlettano, il Sergente Ruggiero Stella. Anche lui, come gli illustri Fernando Chieffi, Renato Coletta, Francesco Rizzitelli, Francesco Conteduca, Carli Giuseppe e Ruggiero Vitrani ha onorato la città di Barletta con una medaglia d'oro all'onor militare, per i fatti accaduti nel lontano 1941, in terra africana. La sua memoria è onorata con l'intitolazione della caserma militare di Barletta, a lui intitolata, a 72 anni dalla sua morte.

«Quando il genio non lavora, combatte!», fu questa l'ultima frase del Sergente Maggiore Stella Ruggiero, la mattina del 21 Novembre 1941 a Culquaber (Gondar) durante la guerra del 1940-1945, di sicuro il ricordo più prezioso per la sua famiglia che in occasione del 72° anniversario ne ricordano con fierezza il suo coraggio.

Il sergente maggiore Ruggiero Stella, nato a Barletta nel 1914, viene successivamente avviato alla carriera militare nel lontano 1935 per adempiere al servizio di leva. Nell'anno successivo viene promosso sergente e trattenuto alle armi, subito inviato in Eritrea, nel settembre del 1937. Viene nominato sergente maggiore nel 1938, e trasferito quindi nel 1939 presso il Deposito Territoriale di Gondar.

Dotato di spiccata capacità tecnica, di esemplare coraggio, e di indomita e completa dedizione al dovere, dopo aver assolto i propri compiti di geniere in circostanze difficili e rischiose – specie nella posa di campi minati sotto la diretta azione del fuoco dell'avversario – non potendo esplicare più i suoi compiti specifici per la situazione in cui si trovava il caposaldo "gondarino" di Culquaber, insistentemente chiedeva di essere impiegato quale combattente asserendo:«Quando il genio non lavora, combatte!», sostituiva un sottufficiale dei carabinieri valorosamente caduto.

Accerchiato dalle forze nemiche cercava di resistervi, nonostante fosse stato ferito alla spalla da un colpo di baionetta. Trafitto da una raffica di colpi, successivamente cadeva, dopo aver condotto l'attacco contro le forze nemiche, all'età di 27 anni.

Nell'Arma dei carabinieri, il culto alla "Virgo Fidelis" iniziò subito dopo l'ultimo conflitto mondiale per iniziativa di S.E. Mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d'Italia, e di P. Apolloni S.J., Cappellano Militare Capo. La scelta della Madonna "Virgo Fidelis", come celeste Patrona dell'Arma, è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell'Arma dei Carabinieri che ha per motto: "Nei secoli fedele".

L'8 dicembre 1949, Sua Santità Pio XII di v.m., accogliendo l'istanza di S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria "Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri", fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber.