Proteste dei pescatori contro divieti e restrizioni

Mennea: «no a demagogia e vane illusioni». Presentata un'interrogazione presso la comunità europea

giovedì 3 giugno 2010
«Non si facciano promesse irrealizzabili, spero vengano lasciate da parte demagogia e vane illusioni». È quanto afferma il consigliere regionale di Ruggiero Mennea (Pd), che questa mattina si è recato al porto di Molfetta, sostenendo la protesta, in corso, delle principali marinerie delle province di Bari e Bat. La protesta è sorta dopo l'entrata in vigore del regolamento del Consiglio Europeo 1967/2006, relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel mar Mediterraneo.

«Illudere i pescatori assumendo impegni che non possono essere rispettati - spiega il consigliere -sarebbe solo deleterio. Non credo sia possibile modificare una normativa che nel 2006 è stata concordata con tutti gli stati membri e tutte le associazioni di categoria. Per tutelare realmente il settore della pesca, occorre cercare strade percorribili».
Mennea fa sapere che, in seguito alla sua richiesta di intervento, il presidente della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, on. Paolo De Castro, e il vicepresidente della commissione Pesca Ue, on. Guido Milana, presenteranno un'interrogazione nella quale si chiede che la Comunità Europea si impegni affinché il regolamento entrato in vigore il 1° giugno scorso sia applicato anche in tutti i Paesi extra CEE che si affacciano sul Mediterraneo.

«In questo modo - prosegue - eviteremmo che si verifichi una concorrenza sleale ai danni dei nostri pescatori, che correrebbero il rischio di finire fuori mercato. Cioè, l'importazione di determinati prodotti ittici, che qui non possono essere più pescati, ma che ormai sono punti fermi della nostra tradizione culinaria. Si tratta di prodotti importati da Paesi nei quali, pur attingendo dallo stesso mare, non ci sono le stesse restrizioni che vigono in Italia. Sarebbe, pertanto, un'autentica beffa. D'altronde, stiamo parlando di un regolamento che è stato applicato per salvaguardare i fondali e l'ecosistema del Mediterraneo: un obiettivo che non sarebbe raggiungibile senza il contributo di tutti i Paesi che vi si affacciano».