Proposte hard per una minorenne della Bat, il suo telefono e foto su un sito porno

Un marchio di condanna, ma interviene una mamma coraggiosa

giovedì 7 maggio 2015 11.43
«Vera porcona a letto» ma lei era inconsapevole. Così comincia un incubo di proporzioni inaudite per una minorenne della provincia finita, suo malgrado e ignara, nel giro del porno.

E' durato alcuni giorni il tormento, grandissimo, ingiustificato e vissuto come una condanna per una ragazzina della provincia di Barletta-Andria-Trani: il suo numero di cellulare era finito su un sito porno. Uno di quei luoghi virtuali tra i più attivi e richiesti sul web, una vera e propria industria on demand dell'erotismo spinto.

Come riporta la "Gazzetta del Mezzogiorno" l'adolescente ha ricevuto improvvise chiamate e messaggi con toni molto spinti intorno alle 19 di qualche giorno fa. Questi messaggi, giunti anche tramite il noto servizio di messaggeria WhatsApp [ormai vero e proprio fenomeno comunicativo per tutti, non solo per giovani e giovanissimi ndr], contenevano proposte hard parecchio esplicite inviate anche da uomini che vantavano mogli e figli nelle loro icone di chat in una sorta di festival dell'ipocrisia .

La minore, fortemente spaventata dai toni di queste proposte, ha subito interpellato la madre che è prontamente intervenuta rivolgendosi alle forze dell'ordine e rispondendo personalmente alle chiamate che giungevano sul cellulare della figlia. La coraggiosa signora non ha esitato a chiedere la motivazione di quelle telefonate così lontane dall'abituale vita di sua figlia. A seguito di queste insistenze,i vari interlocutori si congedavano dicendo di aver sbagliato.

La famiglia ha subito sporto denuncia per proteggera la ragazza. Tra le richieste, trattandosi di una minorenne, che venga immediatamente punito il titolare del sito porno ospitante questi dati sensibili, e che si richieda l'immediata identificazione mediante tabulati telefonici degli interlocutori ed il conseguente sequestro del sito web" e infine l'ovvio diritto all'oblio.

Intervenuto nella vicenda il procuratore della Repubblica di Trani, Carlo Maria Capristo, sotto indagine del sostituto procuratore Simona Merra, si è potuto appurare come la vicenda fosse scaturita dall'apparizione sul sito hard del numero di cellulare della ragazza con un annuncio in cui si indicava a lettere cubitali "Vera porcona a letto. Vengo dove vuoi, ospito anche. Faccio tutto serenamente senza fretta. Chiamami, mandami un sms o Whatsapp... rispondo a tutti. Sempre disponibile".

Alcune delle risposte all'annuncio tra cui "Ci sono problemi per una coppia?", "Ciao buondì, ho letto il tuo annuncio e sarei interessato. Vorrei sapere come è possibile vederci", "Ciao tesoro ho visto il tuo annuncio. Saresti disposta a venire a Trani?" sono probabilmente seguite alla comparsa sul sito, in corredo dell'annuncio, di alcune foto tratte direttamente dal profilo Facebook della ragazza. Il vero dubbio sicuramente al vaglio degli inquirenti è come siano finiti questi dati sul sito a luci rosse, tra squali ammogliati e coccodrilli annoiati che forse non hanno ancora ben figurato quale condanna stavano infliggendo ad una minorenne. Il web è anche questo.