Processo per disastro ambientale a Barletta, la difesa parlerà il 14 maggio

Oggetto delle indagini "emissioni inquinanti rivenienti dalla combustione di rifiuti"

martedì 9 gennaio 2018
Il 14 maggio davanti al Tribunale di Trani sfileranno i consulenti della difesa della Cementeria Buzzi Unicem. Saranno interrogati come testimoni per relazionare sulle loro consulenze che contrastano le accuse inizialmente mosse dalla Procura di Trani sul presunto disastro ambientale colposo che avrebbe determinato l'attività dell'impresa.

Ieri mattina al fascicolo del dibattimento che conta 9 imputati sono stati acquisiti gli atti d'indagine svolti dal pubblico ministero che, però, dopo l'iniziale richiesta di rinvio a giudizio a carico di 17 persone chiese al giudice per l'udienza preliminare il non luogo a procedere per tutti gli imputati. Al vaglio dibattimentale si giunse per volere del gup Francesco Messina: altri 8 imputati chiesero di esser giudicati con rito abbreviato che inizierà il 24 gennaio.

La richiesta di rinvio a giudizio, per fatti che spaziano dal 18 febbraio 2012 in poi, riguardò Silvio Picca e Pietro Buzzi, succedutisi in qualità di legali rappresentanti della Buzzi Unicem spa; Giuseppe Angelo Dalena legale rappresentante della srl Dalena Ecologia, con sede legale a Putignano e stabilimento a Barletta; Ruggiero Rosario Bruno, legale rappresentante della TRA.SMA.R. Sas con sede a Barletta; i membri del Comitato Tecnico provinciale BAT che istruirono la pratica ed espressero parere favorevole per la concessione dell'autorizzazione di valutazione d'impatto ambientale alla gestione dei rifiuti: l'architetto Pasquale Antonio Casieri, l'ingegner Giancarlo Chiaia, Francesco Contento, il geologo Andrea Salvemini, la dr.ssa Francesca Seccia, l'avvocato Giampaolo Sechi. Ed ancora gli ingegneri Giuseppe Tedeschi e Paolo Francesco Garofoli, nelle rispettive qualità di dirigente del Servizio Rischio Industriale della Regione Puglia e funzionario "alta professionalità AIA"; e i dipendenti dell'ARPA Puglia: l'ingegner Giuseppe Gravina, il dr. Roberto Giua, Salvatore Ficocelli, Massimiliano Antonio Maurelli, Carmelo Capoccia, interessatisi al campionamento fumi ed ai relativi verbali di prelievo del 25 Marzo 2011.

Per quanto ricostruirono le indagini, ci sarebbero state "emissioni inquinanti rivenienti dalla combustione di rifiuti superiori al limite di legge prevista nell'ambito della tipologia dei rifiuti, trattandosi di un impianto ubicato nei 200 metri da insediamenti residenziali".