Nota di aggiornamento del DEF, il parere del senatore di Barletta Damiani

«Questo governo ha dimenticato il senso di responsabilità»

sabato 13 ottobre 2018
"Una manovra che con una mano dà una mancetta elettorale e con l'altra toglie il portafoglio dalle tasche degli italiani". Con questa immagine il senatore Dario Damiani (FI) ha sintetizzato il giudizio negativo sulla nota di aggiornamento del DEF nel corso della discussione in Aula avviata giovedì mattina.

"Siamo stati facili profeti nel prevedere le stroncature unanimi di questa manovra: Bankitalia, la Corte dei Conti, l'Istat e l'Ufficio parlamentare di bilancio hanno bocciato i provvedimenti proposti, fondati su previsioni eccessivamente ottimistiche che non trovano basi concrete alla luce dell'attuale congiuntura economica nazionale e internazionale - ha proseguito il senatore azzurro - Un Governo che ha dimenticato il senso di responsabilità, sostituito da comportamenti istituzionalmente censurabili, come i festeggiamenti dal balcone di Palazzo Chigi o le sfide all'Europa e ai mercati, pericolose per il nostro Paese. Vorrei ricordare loro che, per fortuna, la nostra è ancora una democrazia rappresentativa, in cui i cittadini delegano con il proprio voto la guida del Paese a chi ritengono saprà meglio decidere nell'interesse generale e non di parte, e non una dittatura della maggioranza che, arrivata al potere, si preoccupa soltanto di saldare i propri debiti elettorali a discapito della collettività intera e rischia d'azzardo con i conti pubblici pur di continuare a mascherare il bluff in cui purtroppo tanti elettori sono stati indotti a credere".

Nota dolente, in particolare, l'assenza di un piano strategico di investimenti per il Sud: "Il ministro Tria sostiene che il reddito di cittadinanza sia un provvedimento "per il Sud"… un'affermazione grave, che condanna il Sud al ruolo di assistito perenne e non riconosce purtroppo le enormi potenzialità che il meridione potrebbe mettere in campo se venisse sostenuto con opportuni investimenti. I cittadini meridionali oggi chiedono lavoro e interventi strutturali adeguati, per la crescita economica e sociale, non elemosina per brevi periodi! I giovani e le famiglie rivendicano il diritto di programmare con serenità il futuro nella propria terra, grazie a uno Stato che li sostiene creando le migliori condizioni affinché queste prospettive divengano realtà. Accontentare soltanto quella parte di elettorato che crede di trovare una soluzione al disagio nelle promesse illusorie del reddito di cittadinanza è avvilente per il Sud che lavora, produce e merita uno sviluppo dignitoso".