Massimo Ghini: «Lo spettacolo non è altra cosa dalla politica»

Gli "Stati generali della cultura" con artisti barlettani. L'attore schierato per la cultura pugliese

giovedì 23 maggio 2013 0.32
A cura di Floriana Doronzo
«Lo spettacolo non è altra cosa dalla politica: fa parte della valorizzazione nazionale di un paese» queste le parole con cui il candidato sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, è intervenuto ieri pomeriggio sul palco del cinema Paolillo in occasione di un ludico ma fondamentale spazio dedicato alla cultura italiana. Una sprovincializzazione delle abilità artistiche di noi barlettani che, in questo modo, abbiamo modo di esporre in vetrina nazionale quel che abbiamo da offrire. Barletta è facilmente inseribile nel circuito culturale del Bel Paese, perché snodo importante per un sistema dell'arte sempre più bistrattato su scala nazionale.

Coerenza, lealtà, speranza, fiducia, libertà, tolleranza: non termini ma parole che significano, pur non denotando nulla di tangibile. Parole immortalate sul tessuto connettivo delle ballerine che si sono esibite sulle note delle musiche di Puccini e Morricone. Una comunicazione dell'arte corporea e linguistica, che tocca il senso di appartenenza alla terra, tuttavia senza possedere alcunchè. Il tutto integrato nella condivisione sociale.

Le constatazioni di un attore schierato, coerente e artisticamente responsabile come Massimo Ghini:«Oggi ho assistito a un talentuoso spettacolo di musicisti e danzatrici che non devono patire i tagli nazionali alla cultura. Sono in presenza di una giovane modernità interessante e, a chi dice che con la cultura non si mangia, io dico che hanno saltato un pezzo: con la cultura non si mangia laddove non c'è. Noi artisti ci basiamo su un ragionamento, quello dell'ampiamento culturale e dell'impossibilità d'estinzione dell'arte; non siamo dei panda da salvaguardare perché stiamo in un sistema-metodo di comunicazione che va implementato».

Le esortazioni di un italiano amareggiato: «L'Apulia Film Commission sostiene e fa crescere la cultura regionale con un riscontro effettivo in termini di immagine internazionale, di profitto turistico, di prestigio enogastronomico. Tutto ciò aggiunge valore al prodotto Italia, porta ricchezza simbolica e reale a noi che ci viviamo. Le istituzioni devono migliorare il rapporto tra serbatoio autoctono e vendita culturale; noi cittadini dobbiamo essere i depositari del nostro tesoretto. L'arte non è un peso sulla bilancia italiana. Si può investire uno e guadagnare due -conclude allarmato Ghini- partendo da quel che già abbiamo. Quanto la passione artistica può essere produttiva in un'Italia che trascura il potere economicamente proficuo?»
Massimo Ghini arriva a Barletta © Luca Guerra
Massimo Ghini arriva a Barletta © Luca Guerra
Massimo Ghini per gli Stati Generali della Cultura © Tommaso Francavilla
Massimo Ghini per gli Stati Generali della Cultura © Tommaso Francavilla
Massimo Ghini per gli Stati Generali della Cultura © Tommaso Francavilla
Massimo Ghini arriva a Barletta © Luca Guerra
Massimo Ghini arriva a Barletta © Luca Guerra
Massimo Ghini arriva a Barletta © Luca Guerra
Massimo Ghini arriva a Barletta © Luca Guerra
Massimo Ghini arriva a Barletta © Luca Guerra
Massimo Ghini per gli Stati Generali della Cultura © Tommaso Francavilla