Mare pulito, Mennea: «Urgono moduli di affinamento al depuratore di Barletta»

Troppo inquinamento, «le acque che escono dal depuratore non possono essere usate»

giovedì 12 febbraio 2015
Installare moduli di affinamento delle acque reflue al depuratore di Barletta, per consentire l'uso irriguo delle acque affinate ed evitare l'inquinamento del mare, risorsa preziosissima per la città e il territorio in chiave economica. È la richiesta di Ruggiero Mennea, consigliere regionale del Partito Democratico, a Giovanni Giannini, assessore regionale alle infrastrutture. "Ora che inizieranno i lavori di ampliamento del nuovo depuratore, sarebbe il caso di pensare a questa integrazione", continua Mennea. "Le acque che escono dal depuratore e vengono sversate in mare, infatti, sono ancora inquinate, non possono essere usate in agricoltura e innalzano la soglia dell'inquinamento marino. Affinandole, invece, le acque rientrerebbero in parametri che renderebbero possibile l'uso irriguo. Questo consentirebbe di ridurre l'inquinamento marittimo e di mettere a disposizione degli agricoltori acqua per innaffiare i campi, affrontando così al meglio la siccità e non attingendo acqua dalle falde acquifere".

"Questa soluzione naturalmente deve andare di pari passo con la risistemazione della rete irrigua, che dal depuratore deve condurre l'acqua affinata nelle campagne. E in questo mi rivolgo a Giuseppe Taurino, direttore dell'Arif. Ma nell'attesa che la rete sia ripristinata e si possa così consentire l'uso irriguo, quantomeno non scaricheremmo acqua inquinata in mare", aggiunge il consigliere del Pd. "L'integrazione di moduli di affinamento al depuratore si rende ancor più necessaria visto e considerato che l'impianto di affinamento delle acque reflue in una recente conferenza di servizi è stato ritenuto inadeguato poiché sovradimensionato e pertanto non entrerà in funzione", puntualizza Mennea. "Andrò in fondo e segnalerò questa vicenda alla Corte dei conti poiché è diritto dei cittadini sapere di chi sia la responsabilità di un errore così madornale che rende inutilizzabile un'opera costata oltre 6 milioni di euro. Attendo delle risposte serie, inoltre, su come quell'opera ora possa essere riconvertita, magari in laboratorio ambientale, come accaduto a Taranto per problemi ben più gravi".

"E sempre in tema di inquinamento marittimo, la Regione ha affidato la pulizia del canale Ciappetta Camaggio e alcune modifiche al corso del canale, ma sarebbe bene comprendere che bisognerebbe intervenire a monte del problema, facendo sì che le acque che provengono dal depuratore di Andria fossero affinate prima di arrivare a Barletta, altrimenti si continuerà a sversare, nel canale prima e in mare poi, reflui e sostanze altamente nocive. Su questi temi mi sono impegnato dall'inizio del mandato e continuerò a farlo con il massimo del vigore. Sulla salute del mare si giocano le sorti del turismo di Barletta e dell'economia del territorio. Non vorrei che si iniziasse a parlare di mare inquinato con l'avvento della stagione balneare. Giannini convochi subito un tavolo tecnico su queste tematiche che sia risolutivo, invitando tutti i soggetti in causa e ovviamente il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, che non può che condividere ampiamente la mia impostazione".