Mare pugliese inquinato e maldepurato

La denuncia di Legambiente, impietosi i dati di Goletta Verde. Preoccupante lo stato dei depuratori tra Bari e Barletta

sabato 17 agosto 2013
A cura di Luca Guerra
C'è ancora troppa maladepurazione in Italia. Sono 130 i campioni risultati inquinati dalla presenza di scarichi fognari non depurati - uno ogni 57 chilometri di costa – sul totale delle 263 analisi microbiologiche effettuate dal laboratorio mobile di Goletta Verde in quest'estate 2013. In pratica quasi il 50 per cento dei punti monitorati lungo i 7412,6 chilometri di territori costieri toccati dall'imbarcazione ambientalista. E di questi campionamenti risultati oltre i limiti di legge ben 104 - l'80 per cento – hanno avuto un giudizio di fortemente inquinato, cioè con concentrazione di batteri di origine fecale pari ad almeno il doppio di quanto consentito. Quasi metà degli 865 chilometri di costa offerti dalla Puglia non sfuggono all'insufficienza, così come i 17 depuratori su 30 che continuano a non essere risultati idonei.

Sono questi i numeri del bilancio finale dell'edizione 2013 di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente che per due mesi ha circumnavigato lo Stivale, monitorando lo stato di salute del mare italiano, realizzata anche grazie al contributo del Coou, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, e con la partecipazione di Corepla, Novamont, Nau e Solbian. Trentaquattro tappe lungo le coste d'Italia, per dar seguito alle tante battaglie in difesa dell'ecosistema marino e del territorio che Legambiente porta avanti dal 1986, denunciando, informando, coinvolgendo i cittadini con l'auspicio di promuovere esempi positivi all'insegna della sostenibilità ambientale. Il bilancio è stato presentato nella mattina del 14 agosto a Roma, nella sede di Legambiente, alla presenza di Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente; Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente; Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde e Antonio Mastrostefano, direttore Comunicazione del Coou.

Tra gli impianti inefficaci che provocano tratti di mare inquinati ci sono poi Molfetta, il litorale tra Bari e Barletta e Torre Mileto: anche qui è preoccupante lo stato in cui versano gli impianti. Non è però solo la cattiva depurazione a mettere a serio rischio la salute dei nostri mari e delle coste. È per questo che Legambiente quest'anno, a conclusione delle sua storica campagna, presenta il dossier "Sei delitti sotto l'ombrellone. Il giallo di Ferragosto". Sei delitti che tingono di giallo l'estate italiana, perpetrati sotto gli occhi di tutti. Tanti colpevoli una sola vittima: il nostro mare. Mari e coste italiane finiti nel mirino di sei killer: maladepurazione, estrazioni petrolifere, abusivismo edilizio, consumo di suolo costiero, grandi navi e inquinamento da attività militari. Tra questi, la maladepurazione resta la priorità da affrontare da nord a sud della Penisola: sotto accusa ancora le foci di fiumi, torrenti e canali, dove è stato rilevato il 90% dei punti critici. Oltre al danno è pronta la beffa: nel Mezzogiorno 1,7 miliardi di fondi Cipe rischiano di andare perduti per mancanza di progettazione. Cosa si aspetta per evitare il peggio?