Marco Lattanzio: «Sana e democratica indifferenza nell’autorizzare la festa democratica»

«Dopo una deludente estate barlettana si passa ai comizi politici». «Nessuno ha motivato la scelta compiuta»

lunedì 20 settembre 2010
Riceviamo e volentieri pubblichiamo, in forma integrale, una note di Marco Lattanzio, presidente di "Giovane Italia" di Barletta.

«A malincuore, prendiamo atto che alle domande rivolte all'amministrazione comunale dal nostro dirigente provinciale del Popolo della Libertà, Oronzo Cilli, attraverso la Gazzetta del Nord barese del 7 Settembre 2010, nessuno ha avuto il piacere di rispondere. Ciò non fa altro che rafforzare una certa linea arrogante, fatta di sana e democratica indifferenza, che l'amministrazione comunale ha assunto nell' autorizzare "furbescamente" l'organizzazione della festa del Partito Democratico nel giorno in cui si svolgerà la notte bianca, in un punto strategico quale quello dei giardini del Castello Svevo. Nessuno ha voluto motivare la scelta compiuta o dare risposta a quei cittadini perplessi che si chiedono come sia potuta nascere questa strana coincidenza che porterà inevitabilmente i riflettori sul partito che governa la città come se fosse cosa e casa propria, utilizzando gli spazi a proprio piacimento».

«Bisognerebbe anche spiegare alla gente chi si è assunto la responsabilità di autorizzare le due manifestazioni di natura differente nello stesso giorno, nello stesso luogo e negli stessi orari chiarendo anche se è stata garantita un'adeguata presenza delle forze dell'ordine per ambedue le manifestazioni, girando ovviamente la domanda anche alle autorità preposte».

«A quanto pare al Partito Democratico e all'amministrazione comunale, rappresentati dalle stesse persone, di tutte queste perplessità poco importa e si preferisce fare orecchie da mercante speculando sugli umori depressi dei cittadini che, dopo la delusione di un'estate barlettana "in bianco", tra una ballata e una bevuta saranno costretti a sorbirsi i comizi politici, come se fossero bastati i teatrini estivi del consiglio comunale, di chi aveva promesso in campagna elettorale una "capitale" del turismo di cui non se ne trova traccia».