Lavorarono in periodo Covid con contratti precari, adesso sono senza lavoro

L'opinione di Michele Rizzi (Sinistra Italiana): «La crisi sanitaria della Regione Puglia non deve essere pagata dai lavoratori»

giovedì 13 aprile 2023
«Sinistra italiana è al fianco dei lavoratori ausiliari che il 31 marzo hanno perso il lavoro perché hanno visto non rinnovato il contratto dall'agenzia di lavoro interinale di somministrazione lavoro Job Italia che li aveva assunti per conto di Sanità service in periodo covid. Stiamo parlando di 47 lavoratori che erano stati assunti con contratti precari (come altri lavoratori per conto di altre Asl della Regione Puglia) e che dopo aver gestito il periodo più critico della storia italiana degli ultimi anni, quello covid, non si erano mai tirati indietro rispetto al pericolo nefasto della pandemia e che adesso vengono scaricati a seguito del blocco delle assunzioni operato dalla Regione Puglia che di fatto blocca ogni assunzione di sanità service». È quanto scrive in una nota Michele Rizzi, segretario provinciale Sinistra italiana.

«Tra l'altro a questi 47 lavoratori si sommano altre 30 unità lavorative andate via a vario titolo (pensionamento, ecc.) e mai sostituite che sta portando al collasso l'Asl Bt, con una drastica riduzione dei servizi minimi essenziali in particolar modo all'Ospedale Dimiccoli di Barletta.

Partendo dal presupposto che siamo contrari all'applicazione di ogni contratto precario che rende la vita delle persone precaria e senza certezze e prospettive future, non capiamo perché la Regione Puglia debba far ricadere sui lavoratori il costo della propria crisi in ambito sanitario, a fronte poi di sperperi come quello che ha riguardato l'ospedale in fiera di Bari che a fronte di una previsione iniziale di 8,5 milioni di euro è costato circa 25 milioni di euro, così come la vicenda del nosocomio di Altamura e altre questioni in ambito sanitario che sono sotto le lenti della Magistratura e che hanno già portato all'arresto dell'ex capo della protezione civile, Lelario.

Si parla di un buco di circa 200 milioni di euro della Regione Puglia che sta passando per un taglio di servizi essenziali, come quello offerto da questi lavoratori. Ma per noi i costi del deficit non deve essere pagato da chi ha rischiato la vita lavorando nella pandemia. Per questo, chiediamo che ai lavoratori ausiliari che hanno perso il lavoro siano date risposte urgenti e che ci siano un Piano che preveda il loro inserimento in Sanità service.

Non si possono utilizzare le persone quando servono per poi scaricarle come se fossero oggetti» conclude Rizzi.