“La Puglia dei Polacchi”: un viaggio tra immagini e memorie a Barletta

Il "mercato dei polacchi" è la prima forma di riciclo degli abiti usati avviata in tempo di guerra nella città di Barletta

sabato 15 dicembre 2018 0.53
A cura di Antonella Filannino
Una raccolta di testimonianze, volti e memorie che pian piano avrebbero perso la propria consistenza. Grazie alla ricerca portata avanti da Gianluca Vernole e Zaneta Nawrot la storia dell'incontro di due realtà è stata portata alla luce. Nasce "La Puglia dei Polacchi": un volume frutto di dieci anni di raccolta e studi scrupolosi e Barletta è stata scelta per ospitare la sua anteprima regionale. L'evento, organizzato da Archeoclub d'Italia Onlus Canne della Battaglia Barletta e dal Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, è stato presentato dal Presidente Nino Vinella. Tra i relatori: il giornalista Costantino Foschini e il responsabile della sezione di Barletta dell'Archivio di Stato di Bari Michele Grimaldi.

«Ci sono molti capitoli mancanti nella grande storia della Puglia – afferma il giornalista Nino Vinella - e tra questi vi è l'insediamento di colonie polacche presso la nostra regione. Vernole e Nawrot hanno deciso di affidare a un libro, il compito di delineare il lungo viaggio intrapreso alla scoperta di vivide testimonianze di questo passaggio».

«È un viaggio nel tempo e nella memoria – spiega l'autore Gianluca Vernole. Nel 1944, quando i polacchi giunsero in Puglia, il 2° Corpo d'Armata polacco del generale Anders aveva due necessità: far riposare le proprie truppe e far proseguire loro gli studi interrotti per via della guerra. La Puglia era il luogo più indicato, dal momento che non vi furono numerosi bombardamenti come per il resto del Paese. La storia che abbiamo narrato non è citata dai nostri testi scolastici a causa del piano ministeriale. È un racconto di nicchia, ahimè! Noi siamo solo umili mani che hanno deciso di riscoprirlo. Questo volume contiene le memorie delle generazioni più anziane e tutti quei ricordi che spesso i nostri nonni cercano di raccontare, ma ai quali non prestiamo la giusta attenzione».

I due scrittori tengono a precisare che non si tratta della trascrizione di imprese militari, ma la storia di un legame tra due popoli. I pugliesi ebbero un notevole aiuto dai militari e medici polacchi. Spesso quest'ultimi donavano razioni di cibo ai nostri compaesani: contadini e pescatori che a causa delle continue requisizioni non avevano nulla da mangiare. Anche Barletta ha vissuto l'arrivo di questo popolo al termine del secondo conflitto, tanto da trattenere alcuni segni tangibili come il "mercato dei polacchi". Senza invadere il mercato lavorativo locale, hanno inventato, in vero, la prima forma di riciclo degli abiti usati che raccoglievano e vendevano come fonte di reddito. Tale attività era svolta nelle vicinanze della scuola Massimo D'azeglio.

«Da 23 anni – dichiara l'autrice Zaneta Nawrot - vivo a Casamassima. Dieci anni fa, ho avviato il mio lavoro di ricerca al fianco di Gianluca. Il pensiero che quei soldati non avrebbero potuto più far ritorno a casa, mi ha spinto a proseguire».

L'ultima impronta concreta di questa grande storia si trova proprio a Casamassima e si tratta dell'ospedale militare, il più grande del sud Italia. I medici ebbero in cura anche giovani civili ai quali mai chiesero denaro. "Mettete i fiori alla Madonna": così dicevano i primi ai pazienti. Proprio qui, come ha raccontato il giornalista Foschini, fu introdotta per la prima volta in Italia la penicillina. Tra le ultime testimonianze ricordate dall'autore Vernole, resta indelebile quella di una ragazza sulla sedia a rotelle la quale è tornata a camminare proprio grazie ai medici polacchi. I figli ancora in vita della donna hanno fatto dono ai ricercatori Vernole e Nawrot del suo diario.

In occasione della presentazione, avvenuta mercoledì scorso, il presidente del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia Nino Vinella ha consegnato un riconoscimento di benemerenza a coloro i quali si sono particolarmente distinti nella valorizzazione e nella promozione del sito archeologico e dell'intero suo territorio. Tra i premiati la redazione di BarlettaViva che ringrazia l'intera organizzazione.
La Puglia dei Polacchi
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