La Chiesa apre le porte agli ambientalisti in lotta contro inceneritori, cementerie e impianti a biomasse

A favore della strategia "rifiuti zero". La lettera del "Coordinamento No Inceneritori e biomasse provincia BAT"

martedì 30 novembre 2010
Riceviamo e pubblichiamo dal "Coordinamento No Inceneritori e biomasse provincia BAT" il seguente comunicato stampa:

La Chiesa non rifiuta. Al contrario apre le porte con entusiasmo e con fiducia a chi lotta per il bene comune. Ha accolto infatti la richiesta di incontro che una delegazione del Coordinamento No inceneritori e biomasse ha presentato nei giorni scorsi e durante lo stesso ha incoraggiato i volontari ad andare avanti nell'azione civica di contrasto alla diffusione dei fattori inquinanti correlati ad impianti definiti per legge "insalubri".

Parliamo di Monsignor Pichierri Giovanni Battista, arcivescovo di Trani. Un uomo semplice e di straordinaria acutezza. Parliamo dei volontari che sono giunti dalle varie città della Provincia BAT preoccupati per la sorte del territorio e degli abitanti: Giacomo Ditrizio, ingegnere e parrocchiano del Cuore Immacolato di Maria di Barletta; Ruggiero Quarto, fervente cattolico e docente di geofisica ambientale all'Università degli studi di Bari; Sabino Lagrasta, autorevole componente del WWF di Canosa; Maria Morelli, medico di famiglia e componente della Associazione Internazionale Medici per l'Ambiente ( ISDE); Domenico Damiano Piscardi , componente della "consulta diocesana sulla salvaguardia del creato" di Andria e co-responsabile del coordinamento comitati per Andria città sana.

E'stato presentato all'arcivescovo Pichierri il gravissimo problema che sta coinvolgendo le comunità locali a causa dei progetti degli industriali che stanno giungendo sul tavolo degli amministratori pubblici e che, se approvati, determineranno un futuro di inquinamento certo per tutti. Nella Provincia BAT si vogliono costruire inceneritori, che qualcuno si ostina a chiamare "termovalorizzatori"per ingannare gli stolti. Si vogliono costruire numerosi impianti a biomasse, molti dei quali funzioneranno da veri e propri inceneritori. Inoltre si vuole incrementare la quantità di rifiuti da bruciare nel cementificio di Barletta e costruirne addirittura uno nuovo a pochi chilometri da Barletta e da Andria e Trani, che brucerà rifiuti anch'esso. E infine ci sono le discariche esistenti che già rischiano di inquinare le falde acquifere con la prospettiva di costruirne una nuova discarica, di dimensioni enormi e localizzata vicino Canosa. Tutto questo comporterà sofferenza e malattie nei cittadini residenti e la morte dell'agricoltura, un settore dell'economia locale ormai resa impossibile in terreni fortemente inquinati da questi impianti.

Rifiuti, rifiuti, rifiuti. La questione cruciale è la combustione di rifiuti che determina la liberazione di sostanze tossiche in atmosfera, in acqua e in terra. Si producono troppe immondizie e le amministrazioni giustificano le loro scelte come imposte dalla "emergenza rifiuti"oppure minimizzando la ricaduta delle sostanze prodotte dalla loro combustione o addirittura delegittimando i cittadini che pongono la questione della salute come prevalente rispetto a quella del profitto industriale. Più volte abbiamo indicato agli amministratori la vera soluzione per un corretta gestione del ciclo dei rifiuti, quale è la raccolta differenziata e la cultura della sobrietà (riciclo, recupero, riuso) a partire dalla produzione.

In questo momento di gravissima crisi economica una riduzione dei consumi e la possibilità di offrire migliaia di posti di lavoro nella raccolta "porta a porta" e nelle fabbriche del riciclo dovrebbe essere la normale conseguenza. Ed invece no. Gli industriali spingono verso la combustione dei rifiuti e gli amministratori sembrano non riuscire a prendere decisioni a tutela delle comunità. L'arcivescovo Pichierri ha condiviso la nostra idea di non andare contro chi non risolve i problemi, quanto di collaborare con chi intende risolvere gli stessi.Molti di noi sono cattolici e sentiamo di appartenere ad un "ambientalismo cristiano" che mette al centro l'uomo e il suo benessere insieme al creato. Tutta la nostra energia è spesa in difesa della persona e delle risorse che la natura ci offre e che sappiamo non essere inesauribili.

«La salvaguardia del creato postula l'adozione di stili di vita sobri e responsabili, soprattutto verso i poveri e le generazioni future. In questa prospettiva, per garantire pieno successo alla conferenza invito tutte le persone di buona volontà a rispettare le leggi della natura e a riscoprire la dimensione morale della vita umana». Lo ha dichiarato Papa Benedetto XVI all'inaugurazione della Conferenza ONU sui cambiamenti climatici di Copenaghen in data 6 Dic 09. La nostra salvezza passa attraverso quella della Terra. A cominciare da quella più vicina a noi.

Il presule ha fatto notare come già molte parrocchie della Diocesi, come a San Ferdinando, a Margherita di Savoia e a Barletta si stanno occupando attivamente di questi temi e che le porte della Chiesa saranno sempre aperte a chi ama il creato e le creature. Siamo pronti a diffondere le informazioni nelle parrocchie e nei centri di aggregazione e di questa possibilità ringraziamo Monsignor Pichierri e la Chiesa.


Dino Leonetti-Coordinamento No Inceneritori e biomasse provincia BAT