Incontro al liceo Casardi sulla prevenzione del cancro

Progetto Martina: parliamo ai giovani di tumore. La lotta al tumore passa dalla cultura

mercoledì 23 marzo 2011 00.16
A cura di Stefania Lamacchia
Sabato 12 marzo al liceo Casardi di Barletta si è tenuto un incontro che rientra nell'iniziativa nazionale dal titolo Progetto Martina e che ha come obbiettivo la sensibilizzazione dei più giovani alla prevenzione del cancro. Perché prevenzione non significa soltanto sottoporsi allo screening dopo aver raggiunto una determinata età, ma aver cura del proprio corpo sin da piccoli. Un vademecum per seguire uno stile di vita adeguato che permette di diminuire sensibilmente le possibilità di contrarre un tumore, dovuto nel 70-80% dei casi a comportamenti modificabili, come l'abuso di fumo e alcool, il basso consumo di frutta e quello elevato di carne e grassi animali, l'obesità e una scarsa attività fisica. Piccoli accorgimenti essenziali per il nostro corpo.

Una lotta al tumore che passa dalla cultura e dall'informazione. Non a caso nel corso dell'incontro diversi medici hanno parlato di particolari tumori (i più diffusi) come quelli alla mammella, al collo dell'utero, ai testicoli, alla pelle e alla tiroide. Argomenti di cui i ragazzi difficilmente sentono parlare in un contesto come quello scolastico. Sono già 2-3 anni che i medici Lions, sollecitati dell'associazione ONLUS "Noi e il cancro: volontà di vivere", incontrano gli studenti e parlano con loro dei tumori. Il nome del progetto è dedicato ad una giovane ragazza Martina colpita da un mortale tumore alla mammella che desiderava una maggiore attenzione nei confronti dei giovani ancora poco informati sul cancro e non educati abbastanza a prendersi cura della propria salute e a prestare attenzione al proprio corpo. Abbiamo colto l'occasione per farci rilasciare una breve intervista dal dott. Walter Wille Kollmar membro dei lions e sostenitore dell'iniziativa.

Dott. Kollmar Lei è un odontoiatra affermato che concilia il lavoro con lodevoli iniziative sociali, come quella di sensibilizzazione dei giovani alla prevenzione del tumore. E' un impegno che rientra nei doveri di medico o c'è qualcosa di più?
É dovere di ogni medico, impegnarsi in queste iniziative, io personalmente le reputo come un tassello importante della mia vita, sia in qualità di membro di un prestigioso club come i lions,che come uomo e professionista. Ciò comporta per me, dare un senso in più alla mia vita, portando in campo progetti volti alla formazione delle persone, ed alla sensibilizzazione, nei confronti di argomenti, molto spesso sottovalutati, ma di vitale importanza, nella speranza di migliorare sempre più la nostra società, specialmente partendo dai giovani che sono il nostro futuro. Questi sono ideali che cerco di seminare e far maturare nelle persone attraverso questo tipo di iniziative.

In questi dieci anni trascorsi in Puglia Lei ha dato vita a diversi progetti: come editore ha curato una rivista di settore, ha fondato un'accademia internazionale di formazione la IAADD. Cosa ha in serbo per il futuro?
Principalmente, il mio impegno sociale maggiore, è volto alla prevenzione, vedi il progetto metafora, dove metto a disposizione la mia competenza professionale ed i miei valori morali in un solo connubio. Con la mia accademia, cerco di dare un messaggio di sensibilizzazione, volto alla tutela dell'ambiente, attraverso molteplici progetti che ho in mente e che vedremo concretizzare al più presto. Questo per poter fare di Barletta con l'aiuto dei cittadini, un polo d'attrazione in molteplici sensi, vista l'enorme potenzialità del nostro territorio, a cominciare dal turismo, fino al punto di poter concretizzare il mio intendo, di creare un rapporto diretto con la mia patria di origine, la Germania, attirando imprenditori e professionisti, tedeschi, qui a Barletta ed in Puglia, impegnandomi in primis, evolvendo di giorno in giorno l'attività della mia accademia con l'utilizzo di tecniche e macchinari all'avanguardia, realizzando corsi di formazione, alla quale molti professionisti del settore medico, partecipano. I vorrei che una volta tornati a casa, questi abbiano di Barletta l'idea di una città splendida, produttiva e che offra un servizio turistico di alta qualità contornato da un atteggiamento civile della popolazione ne i confronti dell'ambiente. solo così nuovi imprenditori, potrebbero vedere la nostra città come una miniera d'oro, qual è, perché i presupposti ci sono tutti.

A proposito della Puglia cos'è che ama tanto della nostra regione e cosa invece cambierebbe o migliorerebbe?
Ovunque, ci sono pro e contro, dunque è da incompetenti amare o odiare un luogo, bisogna accettare, e se possibile, migliorare le cose che non vanno. Non solo Barletta, ma tutta la Puglia ci stupisce ogni giorno per la sua naturale bellezza, ma la furbizia, associata all'ignoranza ed al disinteresse, di chi invece, avendo la possibilità di colmare con più facilità e celerità, molte delle lacune in cui il nostro territorio versa, distrugge i valori e non lascia spazio ad un vero cambiamento. Per questo la politica, che spesso e volentieri mette i bastoni tra le ruote all'opera dei nostri amministratori locali, con leggi burocratiche infinitamente lunghe nei tempi, dovrebbe avere una tempestività maggiore, anche con l'aiuto dei cittadini. Questi ultimi, innanzitutto, non devono distruggere e mancare di rispetto all'ambiente esterno, ma considerando e comportandosi fuori dalle proprie mura domestiche, come fossero in casa propria, cominciando dalle piccole cose, ad operare in favore del nostro territorio, ed avere un senso del valore civico più forte ed in continua evoluzione, al passo con i tempi e prendendo esempio da nazioni della comunità europea, dove questi valori ambientali e politici sono più radicati rispetto a noi, ma tenendo gelosamente strette le radici del nostro territorio.