“Il dovere di avere doveri”: Luciano Violante torna a Barletta

Leggi e Italicum nell’incontro di “Barletta Insieme”

venerdì 30 gennaio 2015 13.47
A cura di Paolo Doronzo
«Non si scrive un libro sui doveri dagli anni '50: su i diritti, invece, esiste una letteratura vastissima», questa la riflessione da cui è partito l'intervento di Luciano Violante, ieri sera a Barletta per presentare la sua ultima fatica letteraria "Il dovere di avere doveri"; l'evento è stato organizzato, in collaborazione con il Punto Einaudi, dall'associazione "Barletta Insieme", vicina al Sindaco, nell'ambito di una serie d'incontri di carattere socio-culturale.

Luciano Violante, parlamentare per oltre un trentennio, prima nelle fila del PCI, poi PDS, DS, PD, ha fatto parte della Commissione Parlamentare d'inchiesta sul "caso Moro", Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia dal '92 al '94, Presidente della Camera dei Deputati dal 1996 al 2001. Già docente universitario di Diritto penale, e giudice istruttore a Torino negli anni Settanta; è stato recentemente componente del gruppo dei cosiddetti "10 saggi", nominati dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Emerge in questo suo ultimo lavoro proprio la sua conoscenza legislativa di magistrato di alto livello.

Lo stretto rapporto tra diritti e doveri, è stato al centro di una parte dell'interessante discussione con il Presidente (ex), come sollecitato anche dal sindaco, Pasquale Cascella; I diritti senza doveri trasformano i desideri in pretese e finiscono per legittimare gli egoismi individuali, e la creazione di qualunque legge per sancire un diritto, genera contemporaneamente un dovere, già anche nel provvedere al rispetto di tale diritto. Violante si è detto contrario alla teorizzazione di "Diritto assoluto", ponendo l'interrogativo sulle recenti vignette di Charlie Hebdo, che avrebbero scatenato i tragici fatti di Parigi che tutti conosciamo: «Accendere una miccia e offendere una religione in nome di un diritto alla libertà di espressione, ritenuto diritto assoluto, è giusto? Vari esempi addotti, per dimostrare che il concetto di diritto assoluto è figlio di una propensione autoritaria.

Il dialogo durante la serata, a cui ha partecipato un notevole numero di persone, è stato condotto dalle provocazioni di Ugo Villani, professore ordinario di Diritto internazionale e Diritto dell'Unione Europea presso l'Università di Bari, già assessore alla legalità della Giunta Cascella. Dal professore è stato richiamato il ruolo centrale della magistratura, a salvaguardare i diritti anche a prescindere dalla politica. Anche la tendenza all'esaltazione dei diritti individuali, dimenticando quelli sociali, come il lavoro è una tendenza della politica presente. Il Presidente è tornato più volte sullo strappo tra politica e società, che è necessario ricostruire, non nascondendo la difficoltà della rappresentanza che la Politica ha il dovere di assumersi, ricostruendo il rapporto con la verità. Tema questo già espresso nel suo precedente libro sul rapporto tra politica e menzogna, che lo portò a Barletta nel 2013 a sostegno della candidatura di Cascella.

Chiarificatrice anche la spiegazione della nuova legge elettorale, detta Italicum, facendo ben comprendere i motivi della sua opposizione: per Violante il vero problema è nell'eliminazione dei contrappesi, previsti dalla compresenza di riforma elettorale e costituzionale. Insomma necessità di recuperare un punto di vista, anche culturale, per ricostruire la trama democratica, partendo dal ruolo dei partiti. Alla domanda su quale sarà il futuro dell'Italia, Violante: «La tendenza è ad un accentramento del potere governativo, che non c'entra con il presidenzialismo, e che svilisce il ruolo parlamentare».