Il 2014 per la Cgil Bat. Antonucci: «La speranza nel futuro si chiama lavoro»

Presentati i dati: 20mila posti in meno e salgono del 30% le domande di disoccupazione

martedì 14 gennaio 2014 14.20
A cura di Stefano Massaro
E' un'analisi a tutto tondo del mondo del lavoro nel territorio del nord barese che dal 2009 ha nella CGIL uno dei sindacati di riferimento per i lavoratori. Sono stati presentati stamane nella sede provinciale di Andria, infatti, i dati relativi alla BAT: 20mila posti di lavoro in meno, il 30% in più di domande di disoccupazione agli uffici INPS, sei aziende che hanno avviato la richiesta di licenziamento collettivo ed il 20% in meno di richieste di cassa integrazione. Il mondo del lavoro è tutto in questi sconfortanti numeri per i quali bisogna riavviare una spirale di idee e riorganizzazione: «La vera e più importante emergenza è quella del lavoro - ha detto Luigi Antonucci, Segretario Provinciale della CGIL - solo ricreando le giuste condizioni per riprendere a creare posti di lavoro si può immaginare di ritrovare speranza nel futuro. La CGIL è accanto ai lavoratori e non ci fermeremo, ma continueremo a combattere sia caso per caso che in modo collettivo per difendere ogni singolo iscritto».

Il periodo di crisi ha creato un problema sempre più stringente: quello della diseguaglianza sociale. «Dal 2000, anno di riferimento perchè ultimo anno di crescita di questo territorio - continua Luigi Antonucci - molti cittadini sono diventati sempre più poveri e tanti altri sono diventati sempre più ricchi. Si dice che i discount sottocosto hanno sempre gli scaffali vuoti ma anche i negozi di gran lusso non hanno subito particolari perdite. La situazione di disparità sociale si è praticamente raddoppiata con tutto il ceto medio ad esser quasi scomparso per via della grande crisi del sistema manifatturiero del nord barese. Poi le scelte del Governo sicuramente non aiutano con i cittadini ad esser continuamente vessati dalle tasse che lasciano pochi soldi ed un mercato interno che ormai è in profondo rosso». Le note liete, tuttavia, ci sono e riguardano soprattutto le aziende che hanno cercato nuovi mercati e naturalmente i mercati esteri anche extra europei: «Chi è riuscito a guardare al di fuori del mercato italiano in particolari settori quali la sicurezza del lavoro - ha continuato Luigi Antonucci - ha potuto continuare a lavorare con buona costanza e portando i propri prodotti sino in Cina, Brasile o India. In questo un plauso va fatto ad un ente tanto vituperato quale la Provincia che, invece, ha creato ottime opportunità con buyers esteri ed incontri formativi. Proprio in quei diversi settori in questi giorni alcune aziende hanno ricominciato ad assumere e questo è un dato estremamente importante».

Poco, invece, sembra esser fatto a livello locale con le amministrazioni comunali non troppo attente alle opportunità che giungono dai finanziamenti europei o dai finanziamenti statali. Nei prossimi giorni, per esempio, Andria e Barletta beneficeranno di circa un milione a testa grazie all'adozione dei Piani Sociali di Zona, mentre città come Bisceglie o Trani non hanno presentato nessun piano: «I soldi sono pochi ma le risorse bisogna anche cercarle - ha detto ancora Antonucci - e devo fare un plauso a quei comuni e quei distretti che permetteranno di riversare ingenti risorse sui territori nell'ambito sociale. Altrettanto direi che va fatto un richiamo a chi non ha voluto impegnarsi per questo. Ora, però, i Comuni devono fare di più e cercare di rimettere in piedi delle buone pratiche con, per esempio, lavori socialmente utili. Chiederemo un incontro con ogni amministratore locale del territorio per presentare la nostra proposta». Nonostante il periodo di crisi, per concludere, il segretario provinciale ha specificato come i lavoratori nutrono ancora molta fiducia nel sindacato. Dal 2009, anno di insediamento nella BAT, la CGIL ha acquisito quasi 5mila iscritti passando da 19mila agli attuali 23.500: «Se il sindacato lavora per il bene dei lavoratori - ha concluso Antonucci - non si può che esser apprezzati. E noi continueremo a combattere con sempre maggior vigore e forza».