I Savoia visitano la città della Disfida

Un percorso fra arte e storia al castello di Barletta. La visita proseguirà verso Foggia e S.Giovanni Rotondo

domenica 23 maggio 2010 15.20
A cura di Nicola Ricchitelli
Forse ci si aspettava una maggiore accoglienza da parte della cittadinanza di Barletta. Sebbene i mezzi di informazione nei giorni precedenti abbiano dato ampio risalto alla visita di Vittorio Emanuele e Marina Doria nella città della Disfida, il loro arrivo è avvenuto in sordina.

La visita degli ultimi discendenti della casa reale Savoia qui a Barletta è stata fortemente voluta dalle autorità cittadine. Dopo la tappa ad Andria presso Castel del Monte, seguiranno altre visite a Foggia e S.Giovanni Rotondo.

Sono appena passate le ore 18:30 (l'arrivo dei reali era previsto per le ore 16:30), la movida barlettana si perde sin dalle prime ore del pomeriggio tra tavolini, caffè e cocktail, mentre sullo sfondo il sole corre a cercare rifugio dietro il campanile della Cattedrale di S. Maria Maggiore. L' arrivo dell'erede dell'ultimo re d'Italia segue dì lì a poco. Dopo un lunga attesa di due ore ai cancelli dell'ingresso dei giardini del castello si materializza Vittorio Emanuele accompagnato dalla sua consorte Marina Doria.

Ad attenderli nell'atrio del Castello il vice sindaco Francesco Caputo, alcuni consiglieri comunali, i rappresentanti delle associazioni monarchiche pugliesi, oltre agli organi di stampa locale. Seguono i soliti convenevoli fatti di saluti e presentazioni, ed infine la visita all'interno del Castello aragonese.

Lungo il percorso che porta all'ingresso del Castello non manca una colorita contestazione, un po' folcloristica se vogliamo, proveniente da una voce solitaria e quasi fuori dal coro che si scaglia contro la presenza dei monarchici in città al grido di "via i Savoia da Barletta", a cui fa seguito un poco convinto "assassini". Una contestazione che, sebbene non passi inosservata, non serve comunque a rovinare l'atmosfera di grande cordialità.

Dopo un breve discorso di benvenuto del vice sindaco (facendo le veci del sindaco Maffei, non presente all'incontro) presso le stanze della pinacoteca, successivamente ha avuto inizio la visita tra la storia e le atmosfere del nostro castello. Partenza con la visita al busto di Federico II, per poi proseguire nelle stanze della pinacoteca per ammirare e perdersi tra le opere d'arte di alta fattura di cui la pinacoteca è fornita. Sotto lo sguardo attento dei reali scorrono oggetti di valore, dipinti di artisti barlettani e non, il tutto contornato da fiumi di parole della guida turistica. La visita dura all'incirca un quarto d'ora, si giunge poi nella parte superiore del castello dove poter apprezzare panorami che solo la bellezza della nostra città sa offrire: da un lato il mare, dall'altra la città.

Rispondendo a qualche domanda posta dagli organi di stampa, Vittorio Emanuele confessa che la visita alla città della Disfida sia avvenuta su consiglio del figlio Emanuele Filiberto (che già in passato aveva avuto modo di visitare Barletta). Nelle dichiarazioni di Vittorio Emanuele non mancano quindi riferimenti storici, con l'auspicio che in futuro il rapporto tra casa Savoia e la città di Barletta possa continuare.

La permanenze dei Savoia a Barletta si conclude in serata con la cena di beneficenza presso il Nicotel, dove avviene la consegna da parte del senatore Francesco Amoruso del disegno di legge n.1453 presentato nei giorni scorsi in Senato in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, circa la traslazione nel Pantheon di Roma degli ultimi due re d'Italia, Vittorio Emanuele III e Umberto II. Allo stato attuale il disegno di legge pare sia stato già firmato dai componenti di entrambi gli schieramenti, quindi c'è ottimismo circa la sua approvazione.

Della visita dei reali ci rimane impresso un forte senso di semplicità, valore inestimabile per chi, colpito dalla fama e da titoli nobiliari di poco conto, dimentica il vero senso della realtà. Troppo spesso ci sentiamo principi e principesse, re e regine, dimenticando che alla fine dei conti i titoli servono poco a chi li ha, figuriamoci a chi non ne possiede.

Savoia a Barletta © Francesca Piazzolla
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Savoia a Barletta © Francesca Piazzolla
Savoia a Barletta © Francesca Piazzolla
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Savoia a Barletta © Francesca Piazzolla
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