Grillo e i barlettani: grillini per "delusione, curiosità, speranza"

I sentori della piazza: «Basta con la vecchia politica, cerchiamo novità nel M5S". Parola d'ordine: cambiare tenendo alta la guardia

giovedì 16 maggio 2013 13.35
A cura di Luca Guerra
Delusione, curiosità, speranza. Queste le parole-chiave che imperavano nell'arena degli spettatori interessati che hanno gremito Piazza Aldo Moro a Barletta martedì pomeriggio, quando sul palco è salito il leader del "Movimento Cinque Stelle" Beppe Grillo, per la seconda tappa pugliese del "Tutti a casa Tour". Tanta la gente presente in piazza, quasi 4.000, tantissimi anche coloro che hanno seguito il comizio in diretta streaming sul web. Il volto del M5S ne ha avute per tutti, da Napolitano a Saccomanni passando per Nichi Vendola. Una denuncia perpetua, veemente, esercitata senza cedere di un passo, che ha portato nella nostra città gruppi di "grillini" dall'intera Puglia (Fasano, Zapponeta, Cerignola per citarne alcune) e non.

Ma quali verità cercavano i barlettani tra le urla sguaiate (per alcuni) e le verità urlate (per altri) di Grillo? L'abbiamo chiesto ai presenti in piazza, una platea composita, tra famiglie con bambini piccoli al seguito, comitive di giovani stanchi della "vecchia" politica, fino a elettori adulti curiosi e tentati dalla sete di denuncia scatenata dal Movimento. «Sono stanco di questi politici mangiasoldi, sentiamo cosa ci racconta Grillo»; «Della politica non voglio più saperne, sono qui più per curiosità che per altro»; «Siamo convinti che con il Movimento 5 Stelle possiamo dar vita a qualcosa di davvero innovativo, insieme possiamo crederci e farcela, non è tutto nero»; «Vogliamo rovesciare il Palazzo, siamo stanchi»; «Ho accompagnato degli amici, in Grillo non credo tanto ma sono qui ad ascoltarlo, vediamo»; «Alternative non ne vedo, sono stanco dei soliti Bersani, Berlusconi e compagnia cantante, do fiducia a Grillo per convinzione e anche per mancanza di varianti». «Sono contento di vedere Grillo e i tanti giovani che lo sostengono, condivido i loro principi ma mi piacerebbe capire come li vorranno attuare, per questo sono qui». Questi alcuni dei pareri raccolti dai nostri microfoni trasversalmente, senza distinzioni di sesso ed età, in Piazza Aldo Moro: casi in cui la sensibilità è più importante dei dati sensibili per identificare una persona.

Cosa resta sullo sfondo, avulsi da considerazioni partitiche? La sensazione comune che ne deriva è una, per aiutare il cambiamento bisogna tenere alta la guardia. La rabbia dell'elettore è tanta, e non è cresciuta per le sacrosante denunce, ma perchè per troppo tempo i politici le hanno ignorate, chiudendosi dentro le mura del Palazzo, girando le spalle al malessere che all'esterno covava, nascondendo la testa sotto la sabbia. Dall'altro lato si chiede che si continui a denunciare, senza cedere di un passo e soprattutto senza cedere al qualunquismo e alla demagogia: solo così si potrà evitare che la politica cada nella sua vecchia tentazione, quella di autoassolversi.
(Twitter: @GuerraLuca88)