Flammae Ardenti Animus Ardens

I vigili del Fuoco di Barletta festeggiano Santa Barbara. Premiati tre vigili del fuoco

domenica 5 dicembre 2010
A cura di Tommaso Francavilla
Il 4 dicembre è stata festeggiata Santa Barbara, protettrice dei Vigili del Fuoco. Presso il distaccamento di Barletta, coordinato da Francesco Scaringella, si è svolta la Santa Messa officiata da Padre Michele, e musicata dalla corale polifonica «Il Gabbiano». Presenti alla celebrazione, anche le autorità civili e militari di Barletta, nonché i familiari degli stessi vigili. L'occasione è stata propizia anche per premiare tre vigili del fuoco dopo 35 anni di onorata attività pompieristica come capi reparto. Ai tre vigili del fuoco è stata assegnata la «Picozzina», un riconoscimento rilasciato dal Ministero degli Interni, consistente anche in una medaglia e un attestato di benemerenza. Festeggiamenti anche presso il Comando di Bari, diretto da Roberto Luppica.

I nomi dei tre vigili del fuoco premiati:

Patruno Francesco
capo reparto

Suriano Luigi
capo reparto

Moscarelli Biagio
capo reparto

A fine Messa, un ricordo doveroso e sentito a tutti i Vigili del Fuoco caduti nell'adempimento del proprio dovere, e un resoconto dell'attività del Distaccamento di Barletta, impegnato costantemente con una media di almeno sei interventi giornalieri, in una città come la nostra, le cui strade spesso troppo strette, ostacolano la regolare attività degli automezzi di Vigili del Fuoco e 118.
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Festa di Santa Barbara © Tommaso Francavilla
Nell'Italia Meridionale il Corpo dei Pompieri fu istituito da Giuseppe Napoleone Bonaparte.Il 16 febbraio 1862, nell'Italia post-unitaria,Vittorio Emanuele II con regio Decreto creò un nuovo corpo dei Pompieri.

Fu istituito con il regio decreto legge del 27 febbraio 1939, successivamente convertito in legge 1570 del 27 dicembre 1941 e riunì tutti i corpi dei pompieri precedentemente presenti sul territorio nazionale nelle varie città. Lo scopo della sua fondazione fu quello di garantire un adeguato soccorso a tutta la popolazione Italiana, dopo aver visto le difficoltà che si erano create nel terremoto calabro-siculo del 1908 dove, per la prima volta, operarono insieme vari corpi di Civici Pompieri provenienti da numerose città italiane, ognuno con le proprie attrezzature.

Questo fatto creò non pochi problemi, visto che non tutti erano attrezzati allo stesso modo. Il nuovo governo fascista, quindi, resosi conto di questa lacuna, affidò l'incarico ad un ardito della Prima guerra mondiale, Alberto Giombini nato a Jesi il 18 luglio 1898 il quale, grande organizzatore, viene chiamato dal Ministero dell'Interno, per coordinare la nascita di un unico Corpo di Vigili del Fuoco in Italia. È lui l'artefice di tutta la macchina organizzativa che da allora, e fino ai giorni nostri, ha fatto sì che il personale del CNVVF si sia arricchito di esperienze, di nuove professionalità, specializzazioni e attrezzature, diventando uno dei più avanzati al mondo; lo stesso, quindi, diventò il primo Direttore della "Direzione Generale Servizi Antincendi" (DGSA) e fu cambiato il nome da Pompieri (francesismo derivante dal Sapeurs-Pompiers francese) in Vigili del Fuoco (si vuole pensato da Gabriele D'Annunzio). Pesante anche il tributo di morti pagato da ogni Comando, nella Seconda guerra mondiale, dagli uomini del Corpo, pagato unicamente per portare soccorso alle popolazioni civili colpite da bombardamenti.

Nel 1942 viene creato il "Battaglione S. Barbara" e la creazione avviene in un momento particolare della guerra quando, cioè, le sorti si ribaltano a favore degli anglo-americani, e la ritirata di Russia, e la battaglia di El Alamein persa con onore dagli italiani (i soldati italiani, sebbene sconfitti, ebbero l'onore delle armi) fanno rendere conto agli italo-tedeschi che l'isola di Malta, possedimento britannico, è una vera e propria spina nel fianco per i convogli navale diretti in Africa Settentrionale. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (noto con la sigla CNVVF) è un corpo istituzionale della Repubblica italiana ad ordinamento civile, dipendente dal Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile del Ministero dell'interno. A dicembre 2009 il corpo conta un totale 31.520 uomini effettivi a cui vanno aggiunti i volontari discontinui. I compiti d'istituto del Corpo sono la salvaguardia di persone, animali e beni, il soccorso tecnico urgente e la prevenzione incendi; inoltre il Corpo si adopera per garantire la sicurezza dello Stato in casi di emergenza provocati da atti definibili "aggressioni alla nazione". La Difesa prevede la stesura di un piano nazionale che definisce le minacce, quali: chimiche, batteriologiche, radioattive e nucleari.