Esplosione di gas in via Milano nel 2015, c'è il patteggiamento

Nell'incidente morì un operaio dell'Italgas

sabato 30 settembre 2017
Patteggiano 2 anni di reclusione, col beneficio della pena sospesa, Massimo Marini e Antonio Pitardi, i dipendenti della "Phoenix Scarl" ritenuti responsabili della perforazione della condotta di gas e della conseguente esplosione che il 25 aprile 2015 provocò la morte del tecnico dell'Italgas Nicola Del Vecchio.

Il 56enne di Margherita di Savoia era intervenuto per riparazioni alla rete danneggiata in Via Milano, insieme al collega Giuseppe Bizzoca. Questi riportò gravi lesioni al volto ed alle mani. Andò decisamente meglio ad alcuni soccorritori intervenuti subito dopo la violenta esplosione: il vigile del fuoco Giovanni Cilli ed il comandante della polizia municipale Savino Filannino. Marini e Pitardi stavano eseguendo lavori in Via Milano per l'installazione della fibra ottica Telecom. Le opere erano state appaltate alla S.I.R.T.I. Spa e da questa subappaltate alla S.I.R.E.T. Spa presso cui erano stati distaccati gli operai della Phoenix. I due avrebbero perforato una condotta del gas che così si propagò in uno squarcio della rete fognaria fino a saturasi nel negozio di acconciature situato al civico 146 di Via Milano. L'esplosione fu violenta e scardinò le porte in ferro dell'esercizio commerciale che investirono in pieno Del Vecchio.

Lunedì, invece, si celebrerà l'udienza preliminare per gli altri due imputati per cui la Procura di Trani chiede il rinvio a giudizio: Michele Di Gioia e Giuseppe Caforio, rispettivamente legale rappresentante della "S.I.R.E.T." e di responsabile del servizio di prevenzione della stessa società.