Dario Damiani: «Vaccino anche per volontari degli enti sanitari»

Il senatore di Forza Italia ha sollecitato il direttore generale dell'Asl Bt

sabato 16 gennaio 2021
«Siamo tutti consapevoli della fondamentale importanza della vaccinazione come via d'uscita dall'emergenza sanitaria che nell'ultimo anno ha causato già oltre 80mila decessi nel nostro Paese e alterato drasticamente il nostro stile di vita, con forti limitazioni dei contatti sociali». Ad intervenire è il sentore di Forza Italia, Dario Damiani.

«Da tre settimane - prosegue - con grande sollievo e speranza è stata avviata la campagna vaccinale, riconoscendo priorità agli operatori sanitari che ogni giorno lottano in prima linea contro il virus. Tralascio le polemiche degli ultimi giorni sui presunti abusi compiuti per favorire soggetti che al momento non avrebbero diritto alla somministrazione urgente, augurandomi che nessun sanitario possa aver violato le regole per favoritismi personali in un momento così drammatico per la comunità.

In merito invece alla scala di priorità, vorrei evidenziare che, come previsto dal Piano strategico "Elementi di preparazione e di implementazione della strategia vaccinale" datato 12 dicembre u.s., vigente nelle more dell'adozione con decreto del ministro della Salute del Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da virus SARS-CoV-2, attualmente in Italia la somministrazione è in corso anche in favore di soggetti rientranti nella categoria "Personale non sanitario": si tratta, in linea di massima, di volontari di enti, associazioni e società private operanti in ambito sanitario o socio-sanitario.

A tale proposito, ho già provveduto ad inviare apposita sollecitazione al Direttore generale della ASL BT, avv. Alessandro Delle Donne, per sapere se anche la nostra ASL stia provvedendo in tal senso. Alla luce dei dati sul numero di vaccinazioni effettuate in Puglia, risulta somministrato circa il 59% delle dosi disponibili, per cui nessun ostacolo dovrebbe porsi all'utilizzo del quantitativo residuo anche per coloro che, alla pari del personale sanitario, operano ogni giorno a diretto contatto con i rischi del contagio».