Damiani: «Cascella, ultime due settimane di farsa politica»

Presentata al Prefetto Minerva denuncia di irregolarità

venerdì 10 aprile 2015 8.49
«Siamo ai titoli di coda della farsa politica che si è consumata nelle ultime due settimane? Lo sapremo alla prossima seduta di Consiglio comunale, fissata per il 13 aprile, guarda caso penultimo giorno utile per revocare le dimissioni del sindaco Pasquale Cascella». Parla apertamente di farsa il consigliere Dario Damiani, da subito critico verso il sindaco Cascella in quello che viene da più parti indicato come ultimo atto di un'amministrazione sicuramente non scevro di problemi.

«Dimissioni che - continua Damiani - dunque, sincere nelle intenzioni non lo sono mai state fin dall'inizio, come da noi evidenziato subito, bensì mero strumento di pressione sulla maggioranza alla quale infatti viene posto adesso l'aut aut: votare obtorto collo la proposta di Bilancio 2015 o andare tutti a casa. Mentre vanno in scena questi balletti e giochetti di basso profilo, noi dell'opposizione di centrodestra, fedeli alla nostra linea di coerenza e rigore, abbiamo presentato al Prefetto Clara Minerva una denuncia di irregolarità formali contenute nella proposta di delibera sul Bilancio di previsione 2015 che verrà sottoposta all'esame del Consiglio comunale: la documentazione pervenuta ai consiglieri è priva di due allegati indispensabili, quali l'atto di programmazione triennale del fabbisogno di personale e il parere preventivo della III Commissione Consiliare Permanente Affari Finanziari».

«Restiamo dunque in attesa di riscontro da parte del Prefetto, onde ristabilire la doverosa legalità del procedimento. Se sul piano tecnico, dunque, questa proposta di delibera già fa acqua da tutte le parti, non parliamo poi del versante politico-amministrativo: proprio il Bilancio, documento cardine in cui si riassume l'indirizzo politico ampiamente condiviso di un'Amministrazione, si pretende venga approvato sotto la spada di Damocle della fine della consiliatura, con un sindaco dimissionario che quindi non potrà presentarlo al Consiglio ma dovrà delegare un dirigente. Siamo davvero alla negazione di ogni ragionevole principio di buona amministrazione e dialettica politica! Sul contenuto poi, della proposta di Bilancio di previsione 2015, meglio stendere un velo pietoso: i cittadini sanno quante e quali proposte il centrodestra aveva presentato per ridurre la pressione fiscale, tutte respinte. Ne è risultato un documento puramente contabile, che mette in fila alla meno peggio un po' di numeri, privo di quelle risposte che si attendevano per restituire ossigeno al tessuto sociale e produttivo. A conti fatti, a cosa sono serviti questi 20 giorni di messinscena, considerato che nessuna novità politica è intervenuta a sanare le fratture interne al centrosinistra? Non c'è stato rimpasto di Giunta, non ci sono nuovi equilibri utili a supportare la futura azione della maggioranza. Si è trattato solo di un braccio di ferro tra il Sindaco e i suoi consiglieri, allora: non ci resta che sperare in un sussulto di dignità che ponga fine a questa manfrina il 13 aprile».