Curci, de Candia, Languino, Rutigliano: i nomi del GloBarletta

Riceveranno il premio internazionale “Pugliesi nel mondo2013”. Cultura, meccanica e medicina: l’expertise che avanza

giovedì 11 luglio 2013
A cura di Floriana Doronzo
Head of EMEA Parts & Service Mopar Fiat-Chrisler uno; scienziata nella ricerca del cancro, Philadelphia USA l'altra; giornalista, direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione Snam, presidente Ferpi una; coreografo e direttore artistico del teatro statale Osnbabruk (Germania) l'altro. Sono rispettivamente Fabrizio Curci, Lucia Languino, Patrizia Rutigliano e Mauro de Candia, i quattro barlettani che saranno premiati a Taranto il 13 luglio, in occasione del premio internazionale "Pugliesi nel mondo 2013". Orgoglio, amor di patria e "territoriofilia" non bastano più. Questi riconoscimenti sono leader di riflessione: quanto i limiti del territorio mandano in esilio le passioni del cittadino? I più coraggiosi direbbero poco, i pessimisti direbbero tanto, i relativisti risponderebbero con "dipende". Dipende da cosa? Dalle possibilità economiche, dalla situazione familiare, dalla volontà di potenza, dal desiderio di affermarsi, dai legami affettivi. L'ultima moda è quella di non farsi trattenere da nessuno, un' incentivazione onirica e incondizionata ad inseguire i propri interessi; si disgregano i rapporti, i confini geografici si annientano e ci si accorge realmente di quanto il mondo sia paese.

Barlettalife di barlettani nel mondo ne ha ascoltati tanti, ha cercato di capire i motivi della fuga, del viaggio, della tappa. Ci siamo resi conto di quanto la maggior parte dei nostri concittadini, una volta visti gli stili di vita esteri, sia critica con il paese natale, al punto da visitarlo solo in estate e a Natale appunto. I requisiti che i giovani inoccupati devono soddisfare ormai sono: conoscenza di lingue straniere, flessibilità di tempo, abilità informatiche e mobilità di spazio. Nulla che abbia a che fare con quello che i nostri nonni e i nostri genitori hanno potuto insegnare loro. Forse non ci rendiamo conto che, a dispetto del dandy ottocentesco, il giovane borbonico di successo non è altro che un self-made man, un bohemien autodidatta, che si crea i suoi "goals" e cerca di far rete in porte sempre più ridimensionate.

Chissà se la conduzione agricola della nostra economia hia insegnato qualcosa a Fabrizio Curci, se i pochi investimenti nell'oncologia hanno sostenuto gli interessi di Lucia Languino, se la scarsa attenzione rivolta alle energie naturali è stata d'aiuto a Patrizia Rutigliano e chissà che il pregiudizio sociale per la danza maschile non abbia immobilizzato i movimenti di Mauro de Candia. Una cosa però è certa: se menti talentuose come queste non arricchiscono Barletta per evidenti ostacoli strutturali, il Sud ha arricchito i loro pensieri, il loro sapere da "tradere", trasportare, ma non tradizionalista. Sarà pur vero che il cielo non cambia, come diceva l'equilibrato Seneca, ma anch'esso ha delle traiettorie ed è bene attraversarle, se si vuole avere una visione più ampia delle cose.