"Consiglio comunale della vergogna" per Alternativa comunista

Rizzi: «Colpiti lavoratori, pensionati e piccoli commercianti»

domenica 24 novembre 2013
«Le decisioni prese nell'ultimo Consiglio comunale e votate dalla maggioranza di centrosinistra sono di una gravità impressionante - così Michele Rizzi di Alternativa comunista - Tra emendamenti e bilancio, il centrosinistra guidato dal sindaco Cascella decide di colpire lavoratori e pensionati con l'aumento dell'Irpef comunale, ancora lavoratori e piccoli commercianti con la tares, e provvede alla svendita degli immobili comunali, svendendo un pezzo del patrimonio storico ed artistico di questa città.

Ci vengono a raccontare che devono appianare quasi 10 milioni di debiti che ha creato la stessa maggioranza nella precedente consiliatura e lo fanno facendoli pagare ai più deboli, proprio coloro che vivono sempre più gli effetti delle crisi economica capitalista, che vivono sempre più le difficoltà economiche. Proprio in contemporanea con il consiglio della vergogna, noi di alternativa comunista abbiamo tenuto un comizio pubblico in Piazza caduti per spiegare la nostra opposzione alle decisioni che andavano prendendo in Consiglio comunale, la nostra indignazione verso un politica economica che colpisce i più deboli già allo stremo.E l'abbiamo fatto proprio da Piazza Caduti, dove durante la campagna elettorale si alternavano attori vari, personaggi dello spettacolo come Renzi, presidenti di Regione, segretari, ecc. che venivano a raccontare il benessere che avrebbe portato la vittoria del centrosinistra. Adesso, il quadro è chiaro. Ed è chiaro su chi ha bluffato.

Noi di Alternativa comunista - conclude - proseguiremo la nostra opposizione politica con nuovi comizi pubblici e organizzando una grande manifestazione cittadina contro la svendita del patrimonio immobiliare e contro la stangata della tassazione a carico di lavoratori e pensionati con le altre realtà politiche e associative che si oppongono coerentemente (e non con le manfrine ridicole a cui abbiamo assistito in consiglio comunale) alle loro politiche antipopolari».