Azzurra Pelle a BarlettaViva: «Un PUG da completare»

Intervista all’assessore alle Politiche per il territorio - Prima parte

giovedì 11 febbraio 2016 11.52
A cura di Paolo Doronzo
Incontriamo l'assessore alle Politiche per il territorio, con deleghe ai Pianificazione-Edilizia pubblica e privata-Demanio pubblico, l'arch. Azzurra Pelle; unica "tecnica", cioè non indicata da partiti, riconfermata in Giunta dopo il 'rimpasto', perdendo la delega ai lavori pubblici.

Arch. Pelle, lei fu scelta direttamente nel 2013 dal sindaco Cascella, e oggi è riconfermata come unico "tecnico" dopo il rimpasto. Aumenta la responsabilità?
«La responsabilità o c'è o non c'è: io l'ho sentita dal primo momento. Questa riconferma ho deciso di intraprenderla con un pizzico di orgoglio e di fatica in più, cogliendo questa opportunità che la città chiede e dà; ringraziando anche tutti coloro che hanno voluto darmi questa seconda possibilitàۛ».

Assessore alle "Politiche per il territorio", con la delega all'urbanistica. Stiamo assistendo al lento (forse troppo?) procedere per la definizione completa del Piano Urbanistico Generale: è in grado di fornirci una tempistica certa?
«Rispetto a oltre dieci anni di attesa, abbiamo sicuramente recuperato molto in questi ultimi mesi sul PUG , a partire dall'atto d'indirizzo di luglio 2015 che definisce tutta una tempistica per il Documento Preliminare di Programmazione (DPP) come previsto dal Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG) che offre indicazioni sulla pianificazione dal punto di vista normativo. Certamente abbiamo slittato di un paio di mesi sui tempi orientativi che c'eravamo dati, dovuto a una serie di vicissitudini politico-amministrative. Ritengo che nella tempistica complessiva siano stati fatti notevoli passi avanti: abbiamo avviato la partecipazione, sintetizzato documenti anche molto importanti. Ora sono previsti altri due incontri preliminari di partecipazione, da poco abbiamo stabilito le date (15 e 26 febbraio), successivamente ai quali si avranno altri approfondimenti tematici più ravvicinati, cadenzati settimanalmente, in modo che tutta la cittadinanza potrà partecipare se vorrà, aggregando anche le associazioni in un percorso quanto più condiviso. Nei prossimi mesi cercheremo di chiudere con l'approvazione del DPP».

Paolo Doronzo intervista l'assessore Azzurra Pelle © Mario Sculco
Diversi i cantieri aperti in questo momento (Sottovia, Parco dell'Umanità, opere sulla costa…): quali i prossimi (nel breve periodo)? Il sottovia presso il Santuario è prossimo all'apertura?

«Le priorità si dovranno stabilire anche con il nuovo assessore che ha la delega ai Lavori Pubblici, il cui schema è stato già tracciato nel Piano triennale delle Opere pubbliche di prossima discussione in Consiglio Comunale. Uno tra i progetti più pronti è sicuramente, per cui abbiamo già quasi chiuso l'adeguamento al progetto esecutivo, quello che riguarda le rotonde e un impianto semaforico di via Foggia prevedendo anche piste pedonali e ciclopedonali, una nuova intersezione che andrà a regolarizzare tutta quella zona, per un importo complessivo di € 900.000. I cantieri aperti sono in effetti molti. Il sottovia del Santuario è pronto: RFI conta di poter consegnarci il cantiere entro 30 giorni; a seguire ci sarà il completamento di via Einaudi».

Sui social network si sono inseguite letture confuse sull'opera antierosione in atto lungo la Litoranea di Ponente: ci spieghi lei cosa esattamente si sta facendo lì.
«Si tratta di opere di mitigazione della costa: si stanno realizzando delle barriere soffolte con piste subacquee, che devono rimanere a 30-35 cm sotto il livello del mare. Oggi sono ancora evidenti le "piste tecniche", che consentono i lavori di costruzione e dunque emergenti dal livello del mare, ma al completamento questa viene rasa e portata al livello idoneo per far funzionare la barriera nella giusta maniera. Si possono già riscontrare i primi segni di ripascimento naturale. Sul sito del Comune è possibile leggere l'intero progetto è dunque seguire anche le spiegazioni tecniche».

La nuova Giunta manterrà il "No alle varianti" di cui Cascella aveva fatto emblema, pur con casi oggetto di polemica, nella prima parte del mandato?
«Il "no alle varianti" al piano regolatore è servito da sprone a procedere con la definizione del PUG, strumento madre che dovrà preoccuparsi dello sviluppo del territorio nei prossimi 10-20 anni. L'uso delle varianti improprie, che ha fatto registrare l'eccessivo abuso rendendo il caos che appare oggi nella città per quanto riguarda l'assetto urbanistico. Diversa è la questione delle varianti ad hoc, che servono ad esempio a riqualificare una zona: i piani di rigenerazione vengono condivisi anche politicamente».