Comuni Ricicloni, Barletta ed Andria unici capoluoghi virtuosi della Puglia

Legambiente: «Amministrazioni eroiche, ma non devono più essere solo eccezioni»

sabato 19 dicembre 2015
Nell'ottava edizione di Comuni Ricicloni Puglia 2015 sono 20 i Comuni che ricevono il riconoscimento di Legambiente per aver avviato un modello di gestione dei rifiuti orientato al recupero, con oltre il 65% di raccolta differenziata imposto dalla legge nazionale e raggiunto nel 2014. Anche quest'anno svetta al primo posto della classifica generale il Comune barese di Rutigliano. Nel 2014 il Comune con 18.467 abitanti ha raggiunto una percentuale media di differenziata del 77,6%. Seguono poi il Comune di Motta Montecorvino con il 74,7%, Monteparano (71,8%), Troia (70,8%), Casalvecchio di Puglia (70,3%), Cellamare (70,2%), Fasano (70,2%), Crispiano (69,9%), Chieuti (69,6%), Canosa di Puglia (68,8%), Latiano (68,2%), Sava (68,1%), Laterza (66,9%), San Vito dei Normanni (66,8%), Erchie (66,5%), San Michele Salentino (66,4%), Andria (66,2%), San Pancrazio Salentino (66%), Torre Santa Susanna (65,1%), Casalnuovo Monterotaro (65%).

Sono invece 8 i Comuni pugliesi a cui va il Premio di Seconda Categoria, per aver raggiunto nei primi nove mesi del 2015 un media percentuale pari o superiore al 65%. Ricevono il riconoscimento Roseto Valfortore (87%), Faggiano (76,2%), Barletta (72,4%), San Giorgio Ionico (70,1%), Poggio Imperiale (69,5%), San Marco la Catola (67,9%), Cassano delle Murge (65,4%), Adelfia (65%). 10 Comuni invece ricevono la Menzione Speciale Teniamoli d'Occhio per aver raggiunto nei primi nove mesi del 2015 una media percentuale di raccolta differenziata pari o superiore al 60% di RD. Ricevono la Menzione: Serracapriola (63,5%), Massafra (62,5%), San Ferdinando di Puglia (62,4%), Monteiasi (61,7%), Leverano (60,9%), Monteleone di Puglia (60,7%), Apricena (60,4%), Anzano di Puglia (60,2%), Roccaforzata (60%) e Polignano a Mare (60%).

Comuni ricicloni, Barletta riceve il premio di seconda categoria
Questi i premi consegnati oggi a Bari durante la presentazione del Rapporto Comuni Ricicloni Puglia 2015 a cui hanno partecipato: Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia, Domenico Santorsola, Assessore alla Qualità dell'Ambiente Regione Puglia, Luigi Perrone, Presidente ANCI Puglia, Nicola Giorgino, Presidente OGA Bat, Fabio Costarella, Responsabile Progetti Territoriali Speciali CONAI, e Stefano Ciafani, Direttore generale Legambiente Nazionale.

«In Puglia siamo ancora lontani da una gestione sostenibile dei rifiuti. I Comuni ricicloni continuano a rimanere purtroppo una piccola minoranza e la nostra regione rimane ancorata a una gestione dei rifiuti novecentesca, troppo legata all'uso della discarica dove finisce il 75% dei rifiuti urbani e ciò anche a causa dei continui rinvii e della rimodulazione dell'ecotassa, che avrebbe dovuto penalizzare economicamente l'interramento dei rifiuti. Per non parlare della media percentuale regionale di raccolta differenziata che continua a rimanere bassa e nel 2015 si è attestata al 32,5%. Non ci basta più solo premiare i Comuni ricicloni. Occorre chiudere una volta per tutte il ciclo dei rifiuti, ponendo così le condizioni per rendere gli sforzi profusi anche proficui per le comunità che li hanno conseguiti. Di conseguenza i Comuni ricicloni non saranno più solo eccezioni, amministrazioni eroiche ma l'ordinarietà delle nostra regione. Se si lavora con continuità, condivisione e corresponsabilità i risultati arrivano, come in Campania dove i Comuni che superano il 65% di RD sono ben 166». Questo il commento di Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia.

«Per quanto la regione Puglia sia stata la prima in Italia a dotarsi di un Piano rifiuti - ha dichiarato Domenico Santorsola, Assessore alla Qualità dell'Ambiente Regione Puglia - non posso negare la presenza di emergenze apertesi in questi mesi nella governance del ciclo integrato dei rifiuti. La nostra amministrazione ha un progetto ambizioso ovvero quello di implementare la dotazione impiantistica e di potenziare la raccolta differenziata. Lo scorso ottobre la Giunta regionale ha approvato definitivamente il Piano d'azione per i fondi di Sviluppo e Coesione, nel quale sono previsti circa 21 mln di euro per il cofinanziamento di 5 impianti di compostaggio in altrettante province della Regione e, sempre in materia di organico, 38 Comuni al di sotto dei 4mila abitanti hanno ottenuto di accedere ai finanziamenti per il compostaggio di comunità per un totale che sfiora gli 8,5 mln di euro. È un primo sostanzioso step di rafforzamento della dotazione impiantistica a cui, ovviamente, dovranno seguirne altri. Vogliamo partire da questo per mettere a regime il sistema e sono sicuro che con il supporto di tutti gli attori coinvolti sapremo centrare gli obiettivi».

Continuano a rimanere poco soddisfacenti, anche per questa edizione, i risultati conseguiti dai Capoluoghi di Provincia, ad eccezione dei Comuni di Andria e Barletta. Brindisi e Bari, invece, sono ferme rispettivamente al 32,2% e al 28,8% di RD mentre Foggia chiude la classifica con un misero 7%. La Provincia Bat rimane la più virtuosa con ben 7 comuni su 10 che hanno avviato la raccolta differenziata porta a porta.

Proprio la città della Disfida contribuisce, insieme ad Andria, al trend positivo che fa della Bat la Provincia pugliese più virtuosa. «E' un riconoscimento che vogliamo condividere con i cittadini - ha affermato il sindaco Pasquale Cascella - il cui comportamento virtuoso è stato determinante per il conseguimento di questo traguardo. Certo non è stato semplice cambiare le abitudini e adattarsi alle nuove regole, ma il risultato attestato al 72,4% non può che spronarci a fare sempre meglio, superando responsabilmente criticità e problemi, e misurandoci con nuovi obiettivi anche sul piano degli impianti con cui chiudere il ciclo dei rifiuti». Il sindaco ha quindi firmato, assieme agli altri primi cittadini presenti, il Manifesto di Legambiente "Per un'Italia Rifiuti Free", con le dieci proposte per rilanciare l'economia circolare contrastando l'emergenza rifiuti. Tra queste, l'utilizzo dei proventi dell'ecotassa per sostenere le politiche di prevenzione, riuso e riciclo, incentivare il riciclaggio perché diventi più conveniente del recupero energetico, completare la rete impiantistica per il riciclaggio e il riuso dei rifiuti.

«L'impegno per la valorizzazione del prezioso patrimonio ambientale del nostro territorio - ha sostenuto da parte sua l'assessore Irene Pisicchio - non può e non deve prescindere da quello che consente di recuperare la partecipazione e rendere credibile il principio in base al quale il rispetto dell'ambiente è un dovere a cui corrisponde il diritto all'equità dei costi».