Cattedrale di Barletta, torna alla vista il rinnovato campanile

Il restauro avvenuto grazie ai fondi dell’otto per mille

sabato 6 febbraio 2021 16.33
Si sono conclusi i lavori di restauro del Campanile della Basilica Concattedrale di Santa Maria Maggiore. La sua costruzione originaria risale alla metà del XII secolo, durante una seconda campagna di lavori, ed accentua con il suo slancio lo sviluppo ascensionale della facciata. Aperto sui quattro lati da monofore, bifore e trifore ha subito nella parte superiore molti rifacimenti (gli ultimi restauri risalgono al 1936 e al 1952).

La sua storia recente è bene sintetizzata da Mons. Angelo Dipasquale, delegato del Capitolo Cattedrale per l'intervento e amministratore della diocesi sino a fine anno 2020: «A fine agosto del 2018 un ordinanza sindacale disponeva il transennamento dell'area dove si erge la torre campanaria a causa della caduta di frammenti ammalorati del paramento murario. Considerato che caratteristico dello storico immobile è l'arco inferiore attraversato da migliaia di cittadini nel passeggio tra la città e l'area del castello che prosegue ancora verso la litoranea di levante, il disagio pedonale specie dei barlettani e turisti è stato subito avvertito ed allarmato i gestori dei tantissimi locali che occupano quasi tutti i piano terra del centro storico, invaso quest'ultimo, specialmente nel fine settimana, dalla movida».

Gli amministratori dell'edificio di culto, al fine di arginare nel più breve tempo possibile tale disagio , hanno prodotto la necessaria documentazione enti pubblici competenti, e in un solo giorno veniva effettuato quello che la legge prevede in casi simili: "pronto intervento di somma urgenza".

«La caduta di quei frammenti indicati sopra – prosegue il sacerdote - e che hanno innescato l'emissione dell'ordinanza sindacale, sono da giudicare provvidenziali in riferimento alla sicurezza pubblica.


Si è così ricorso alla redazione di progetto esecutivo, commissionato ad equipe di professionisti che possedevano già una esatta conoscenza del prezioso complesso; questi sono gli stessi che avevano seguito la progettazione e la direzione lavori dell'intervento precedente; intervento, però, che escludeva la torre campanaria.

Si ricorderà che la nostra concattedrale è stata inagibile dal 1982 e solo a luglio del 1997 è apparsa in tutta la sua preziosità architettonica e bellezza. L'intervento non sarebbe stato possibile senza copertura finanziaria, esigenza e necessità coperta grazie ai fondi dell'otto per mille in gestione della Chiesa cattolica, in specie dell'amministrazione della Conferenza episcopale italiana (CEI)».

Grazie all'otto per mille «quasi tutti gli edifici di pregio di arte e cultura cristiana – puntualizza il sacerdote - sono stati sottoposti ad interventi conservativi, mostrando, così, belle e interessanti le nostra città; la nostra città di Barletta è a buon ragione e dichiarata "città d'arte", titolo che solo altre 18 città pugliesi detengono»

Quanto all'approvazione, esecuzione e costi dell'intervento conservativo e di restauro, il delegato precisa: «L'istruttoria dell'istanza di richiesta di contributo inoltrata alla CEI trova la sua completezza e regolarità con l'emissione del relativo decreto di finanziamento nel novembre del 2018.

In attuazione del regolamento, approvato dal Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza Episcopale Italiana, che disciplina l'applicazione delle disposizioni concernenti la concessione di contributi finanziari per i beni culturali ecclesiastici e l'edilizia di culto, l'inizio lavori viene fissato nel settembre del 2019; Pur potendo avviare l'intervento nel maggio precedente si optò di dare inizio ai lavori al termine dei mesi estivi; accogliendo, così, la richiesta dei gestori locali; evitando così una possibile difficoltà da parte dei fruitori degli stessi.

La pandemia ancora in corso ha causato un'interruzione dei lavori per alcuni mesi ed a più riprese; rinviata ancora la data del 24 novembre u.s., anniversario storico della Dedicazione della chiesa concattedrale di Barletta, si è giunti al mese di gennaio-febbraio 2021 per liberare la torre campanaria dalle impalcature e, così, porre fine ai lavori».

In corso d'opera, considerati i costi relativo all'allestimento del cantiere, primo fra tutti l'impalcatura, munita di ascensore, si è ritenuto conveniente ed opportuno eseguire lavori non previsti; l'intervento maggiore dei lavori aggiuntivi è costituito nel restauro di tutte le pareti interne al campanile.

«Le torri campanarie - aggiunge Mons. Dipasquale - costituiscono un elemento importante, bello e pertinenziali di un edificio di culto cristiano secondo la creazione di uno stile architettonico sacro; il nostro campanile è sormontato da otto campane, realizzate in epoche diverse: dalla prima fusa nel 1521 all'ultima del 1963 ed in ricordo di eventi e devozioni locali ben specifiche; altra comunicazione o pubblicazione potrà far conoscere interessanti dettagli in merito al restauro della torre e delle campane».

Di seguito il piano finanziario definitivo a copertura dell'intervento: