Caputo risponde: «Tempi certi e definiti, per il verde e la cura del territorio»

La risposta alla replica del sindaco Cannito

mercoledì 1 maggio 2019 1.01
Alla replica del sindaco Cosimo Cannito, giunge la controreplica di Franco Caputo, autore di una nota sul tema del verde pubblico che ha destato l'interesse del primo cittadino. «Non posso che ringraziare il Sindaco Mino Cannito per il suo tempestivo intervento in risposta alle mie modeste osservazioni (indifferentemente da cittadino o da ex amministratore, poco importa) con le quale ho inteso rappresentare alcuni fatti, direi evidenze oggettive, che connotano la gestione del verde nel contesto cittadino. Non si tratta, pertanto, né di "congetture e teorie" né addirittura di "pregiudizio politico", come riportato dal comunicato stampa del Sindaco, un metro di giudizio lontanissimo dalla mia cultura civica e politica. Non vi sono risentimenti né antagonismo personale. Non ho votato per il Dottor Cannito, ma ne riconosco e rispetto la funzione istituzionale in quanto Sindaco della mia Città, democraticamente eletto.

Dalle puntualizzazioni riportate nel comunicato stampa del Sindaco traspare piuttosto la piena conoscenza della "genesi" di quel processo ed emerge in modo limpido la scelta "politica" di rinviare "sine die" qualsiasi intervento risolutore pur potendo procedere già negli scorsi mesi alla sostituzione degli alberi secchi o ammalorati. E poi, se come si dice, se vi fossero nella convenzione specifici obblighi in capo alla Cementeria o all'Impresa che ha provveduto alla piantumazione, un'Amministrazione autorevole farebbe bene a farli rispettare. Platealmente, invece, nel comunicato si afferma che, nella migliore delle ipotesi, per la piantumazione di nuovi alberi forse se ne riparlerà il prossimo ottobre.

Come non dedurre anche da questi "fatti" che vi è un "dualismo" tra centro e periferia nelle scelte di questa Amministrazione? Non va in questa direzione anche la scelta di impiantare nuovi alberi nei (rispettabilissimi) giardini di Viale Giannone e in altre vie del centro, o lo stesso acquisto delle nuove fioriere (in sostituzione di quelle preesistenti) nei pressi del (nobilissimo) retro della Cattedrale per diverse decine di migliaia di euro mentre il verde delle periferie e soprattutto della nuova 167 versa nel più totale abbandono? Tralascio ogni altro riferimento (e ce ne sarebbero) per non scadere nel pettegolezzo.

Con la politica silente o "asservita" e in mancanza di un piano organico di interventi in tema di verde pubblico e di arredo che valorizzi nel suo insieme il territorio cittadino, credo sia legittimo porre quantomeno una questione di equità tra le diverse aree della città ancor più in ragione della già richiamata "tassazione indifferenziata" tra centro e periferia. In spirito libero e senza alcun pregiudizio, lo faccio (e continuerò a farlo) da cittadino, così come ho provato a farlo da amministratore (non da Sindaco) nel consesso plurale e complesso della politica. Il movimentismo del Sindaco Cannito teso al controllo e alla raccolta di istanze di vario genere, ancorché genuino e apprezzabile, non risolve né può superare le carenze metodologiche, organizzative e procedurali che condizionano l'azione amministrativa. D'altro canto io stesso per strada, mesi orsono, invano gli avevo prospettato alcune questioni.

Non si è "grillini" al punto di teorizzare soluzioni facili e veloci. Ma non ci si può neanche accontentare, in astratto, dell'idea secondo cui "il cambiamento richiede tempo", come si recita nel comunicato stampa. Detta così risulta quasi un preteso, e come diceva Keynes: "nel lungo periodo saremo tutti morti". Allora ci si prenda del tempo, ma si dia altresì alla cittadinanza la possibilità di capire e di controllare ciò che si ritiene di poter ragionevolmente realizzare nel corso del "tempo", possibilmente con la necessaria trasparenza.