Cadono pezzi di Barletta nel sottovia Alvisi, si attende RFI

Compete alla Rete Ferroviaria la messa in sicurezza, si spera in tempi brevi

mercoledì 10 gennaio 2018
Sottovia Alvisi ancora al centro di disagi per i cittadini di Barletta, tutta via Isidoro Alvisi chiusa a partire dalla rotatoria, fortunatamente agibile, fino a dopo il "ponte".

Se la caduta di calcinacci invita alla prudenza, vedere il sottovia chiuso ma senza alcun operaio al lavoro o qualche dirigente a far rilievi genera un senso di sottile disperazione. Ed è proprio questo il filo conduttore dei molti lettori che hanno contattato la redazione di BarlettaViva sui nostri profili social, preoccupati di una situazione che si teme possa prolungarsi fino a domani.

E il barlettano non ride perché se si blocca un sottovia, sicuramente non si apre (se non a singhiozzo) il vicino passaggio a livello di via Andria, prossimo tra l'altro alla chiusura definitiva a quanto spiegano i muti cartelloni gialli in via Andria. Non rimane che tentare l'assalto al cavalcavia di via Imbriani o per i temerari che vogliono arrivare in centro in auto, "prenderla larga" da via Violante e dal lungomare Pietro Paolo Mennea a 30 km/h pena multa e salto delle coronarie.

Allo stato attuale il tratto è desolante, tutto fermo a parte qualche sparuta automobile il cui guidatore si ferma stupito nell'osservare la strada chiusa dalle consuete transenne. Certo l'intonaco cade anche sulla buona volontà dell'amministrazione, di recente infatti ci sono stati dei lavori di messa in sicurezza, commissionati proprio da RFI, e di "svecchiamento" dei muri e della struttura portante a cui smog e murales non hanno sicuramente giovato. Forse non è stato abbastanza. Si attende ora il responso di RFI, infatti compete proprio alle Ferrovie il ripristino dell'opera e la sua messa in sicurezza. Si spera con tempi migliori di quelli di arrivo e partenza dei treni regionali colmi di pendolari, che forse saranno gli unici a dormire sonni tranquilli: una volta tanto potranno prendersi gioco dei loro colleghi automuniti che forse domani dovranno tirare i dadi per scegliere la strada giusta da percorrere.

Mentre il sindaco Cascella: «Si scusa con la cittadinanza per i disagi conseguenti», e c'è da credergli. Stavolta almeno sembra non essere colpa di nessuno, in questa città divisa in due.