Polemica su piazza Principe Umberto, recinzione da rimuovere

Grazia Desario: «Vergognosa ed orripilante. Uno sfregio»

martedì 17 gennaio 2017
A cura di Ruggiero Ricatti
Passeggiando per le vie cittadine, non è insolito imbattersi in notevoli opere pubbliche destinate al ritrovo e alla condivisione. Sono soprattutto anziani ad affollare questi spazi con il loro audace dialetto – sempre pronto a sorprendere le nuove generazioni all'insegna del «mai sentito!» - e bambini che terminati i compiti, "scendono a giocare".

E' questo il caso di Piazza Principe Umberto antistante la chiesa "Sant'Agostino", sita in zona Settefrati che seguendo il vernacolo barlettano, gode dello status di "chiezz" ovvero luogo destinato all'incontro quotidiano – e perché no, anche allo scontro – della gente del quartiere. Eppure un particolare che potrebbe passare inosservato, è ormai diventato polemica ben consolidata degli ultimi anni. Ci si riferisce ovviamente alla recinzione del Distretto Socio-Sanitario – ex ospedale "Umberto I" - che in qualche modo abbruttirebbe l'area in questione.

La denuncia è ripartita dalla consigliera Grazia Desario che ha definito la cancellata «vergognosa ed orripilante». Subitanea poi la pubblicazione sui social da parte della Desario, di una foto del cancello seguita da un' eloquente affermazione della consigliera: «Uno sfregio ad uno degli angoli più belli della città». Molti poi gli utenti che hanno appoggiato la richiesta di rimozione dell'inferriata perché utilizzata da molti avventori nei modi più disparati, spesso anche come attaccapanni di fortuna. Insomma il popolo barlettano non sembrerebbe ammettere repliche da parte dell'Amministrazione e la stessa Grazia Desario ha infine dichiarato: «In mancanza di risposte certe riguardo la rimozione dell'opera, presenterò un esposto alla Procura della Repubblica».

Intanto al dialetto antico si mischia il rintocco della campana delle dodici, mentre passa una signora col solito carico di frutta e verdura acquistate nel vicino mercato. Tutto torna alla normalità.