Barletta, ma quale flop? Barletta è piena di speranze

Il comizio visto da un'altra angolazione. La questione secondo Dibenedetto a Dimiccoli e gli addetti ai lavori

giovedì 13 maggio 2010
A cura di Nicola Ricchitelli
Una risposta a chi ha visto solo una piazza poco gremita, una risposta a chi ha solo visto un'unica forza politica in campo, intravedendo soltanto un briciolo di centrodestra tra il pubblico presente. C'è chi invece ieri sera, ha visto una Barletta che è scesa in piazza accanto al suo Sindaco, una piazza priva di colori politici e senza divisioni, una città unita e indignata per il tentativo di scippo che il 6 maggio 2010 ha tentato di fare il consiglio provinciale della provincia.
Una piazza dove tutte le forze politiche dalla destra alla sinistra, (una cosa impensabile fino a qualche giorno fa), unite nella battaglia della sede legale.

La presenza del centro destra si è fatta sentire nell'intervento (successivo a quello del Sindaco Maffei) di Michele Dibenedetto il quale oltre ad aver ribadito l'autosospensione da tutte le cariche istituzionali di tutti gli esponenti politici della coalizione di centro destra, sottolineando inoltre l'azione del centro destra cittadino, il quale si è dissociato dalla temeraria azione dei colleghi provinciali.

In precedenza nell'intervento del Sindaco Maffei, il primo cittadino di Barletta, aveva rimarcato l'impegno del comune di aver sempre messo a disposizione sedi prestigiose per gli uffici della provincia, auspicandosi tra l'altro che qualcosa possa ancora cambiare.
Nelle parole del Sindaco Maffei la speranza non troppo celata che il consiglio assegni la sede legale a Barletta, proponendo tra l'altro il referendum, nel caso in aula non vi fosse unanimità sul provvedimento di trasferimento della sede ad Andria.

Alcune domande giunte dalla piazza riguardo l'assessore Dario Damiani (in merito ai suoi movimenti all'indomani all'interno del consiglio provinciale) passano inosservate e prive di risposte, ma c'è attesa di capire se l'assessore barlettano al bilancio della provincia tradirà la sua città o combatterà anch'egli a suo fianco.

Apprezzabile, è stato l'intervento dell'ex sindaco Dimiccoli il quale elogia lo spirito di civiltà dei barlettani, in precedenza definiti dal sindaco di Trani Giuseppe Tarantini dinamitardi. Nonostante la cittadinanza rischia di essere defraudata della cosa per cui ha lottato per tanti anni, da chi, secondo Dimiccoli ha sempre odiato la città, da chi è stato sempre contro, da chi ha fatto di tutto per impedire la propria legittima aspirazione, Barletta continua ad esporre le cose come stanno veramente in tutta civiltà! L'ex sindaco tra l'altro non ha risparmiato alcuni attacchi al sindaco di Trani, il quale ha accusato come il suo il schieramento fosse comandato a bacchetta da Marmo.

Spazio anche a Francesco Salerno, accusato di aver minacciato e attaccato la città di Andria; nel suo intervento il consigliere provinciale (nonché anch'egli ex sindaco di Barletta) ha ribadito di non aver mai minacciato nessuno, ma tra l'altro ha ribadito come sono i Consiglieri Provinciali Barlettani quando si recano all'ITA per il Consiglio ad essere minacciati fisicamente.

La serata si è conclusa con una suggestiva fiaccolata finale fino al palazzo di città, speranze tante, ma con l'impressione che nessuno ci creda più.