Barletta, la Guardia di Finanza sequestra gli yacht degli imprenditori Dicosola e Chiarazzo

Scoperto il metodo utilizzato per evadere le tasse. Tremano alcuni imprenditori barlettani

lunedì 16 agosto 2010
A cura di Tommaso Francavilla
La Guardia di Finanza di Barletta ha sequestrato uno yacht di 27 metri appartenente all'imprenditore Stefano Dicosola, già coinvolto in un'indagine di bancarotta. L'imbarcazione pur essendo di proprietà del Dicosola, era intestata ad una società di noleggio (metodo utilizzato per evitare di pagare tasse, tristemente portato agli onori delle cronache nazionali in casi che hanno coinvolto tra gli altri, Flavio Briatore e Massimo Boldi). Inoltre dalle indagini su costruttori barlettani ha portato a sviluppi interessanti.

La Finanza ha infatti scoperto che l'imprenditore edile Antonio Chiarazzo aveva acquistato una imbarcazione di 26 metri dal costo di due milioni e mezzo di euro, risparmiando un milione di euro di tasse. In quale modo? Il Chiarazzo firma il contratto, versa la caparra e dopo un po' di tempo il contratto viene ceduto ad una società londinese, la Silver Trend, società costituita con 100 sterline di capitale. Ma gli accertamenti hanno appurato che Chiarazzo continuava ad avere in dotazione l'imbarcazione, tanto da essere nominato anche curatore in un contenzioso nato tra la società Silver Trend e i cantieri navali che avevano realizzato l'imbarcazione. Sarebbe stato questo contenzioso a far scattare le indagini della Finanza che ha ricostruito tutto questo sistema fraudolento: infatti tra mancato pagamento dell' IVA (400 mila euro) e la sottrazione a tassazione di 2 milioni di euro (almeno 880 mila euro), lo Stato avrebbe perso più di un milione di euro.