Baby gang che picchiano, bullismo in strada a Barletta
La storia di due giovanissime ragazzine malmenate da coetanei
giovedì 9 gennaio 2020
11.09
Da giorni a Barletta giravano voci di inquietanti episodi di bullismo praticato da una vera e propria baby gang la cui "missione" sarebbe quella di pestare in branco dei malcapitati coetanei scelti a caso. Di queste voci purtroppo abbiamo avuto conferma diretta dai genitori di alcune delle vittime di quelli che, secondo le testimonianze da noi raccolte, sembrano veri e propri atti di violenza e prevaricazione che – fatto ancor più grave – sarebbero praticati da ragazzini e ragazzine dell'apparente età di 14/15 anni.
Due sono in particolar modo gli episodi segnalatici. Il primo avvenuto in pieno centro storico, dove una ragazza in compagnia di un'amica, dopo aver dapprima subito molestie a sfondo sessuale da parte di un coetaneo, sarebbe stata circondata e malmenata dal branco del quale evidentemente questo piccolo Alex DeLarge alle cime di rapa faceva parte. Il secondo episodio pare sia avvenuto tra le strade del centro, dove ad avere la peggio sarebbe stata una minorenne pestata a sangue, secondo alcuni testimoni, da altre due ragazzine che pare fossero presenti anche durante la prima aggressione, come raccontano le vittime.
Inutile descrivere lo sconforto delle famiglie di queste due ragazze. Un sentimento misto di rabbia e di rassegnazione che, a sentire il racconto della madre di una delle due ragazze aggredite, è ancora più accentuato dal classico "voltarsi dall'altra parte" dei tanti frequentatori giovani ed adulti del fu "salotto buono" della nostra città, tenuto conto che questi episodi di inqualificabile violenza e ignoranza sarebbero avvenuti entrambi in pieno orario di passeggio.
A ciò si aggiunge il senso di impotenza trasmesso dalle stesse forze dell'ordine - presso cui una delle due famiglie ha sporto denuncia – alle quali, data la giovanissima età degli aggressori e la grave mancanza di una efficace legislazione in materia, parafrasando Murolo e De Andrè non resta che "gettare la spugna con gran dignità" di fronte a questi fenomeni sempre più frequenti. Sì perché quelli appena descritti sono solo alcuni dei tanti episodi di violenza e maleducazione che nella nostra città vedono come protagonisti tanti piccoli delinquenti (ci perdoni il lettore, ma non troviamo termine migliore per definirli). Ragazzine e ragazzini la cui violenza di fondo è troppo spesso tollerata - quando non addirittura implicitamente accettata - dalle rispettive famiglie, come documentato dalle sempre più frequenti aggressioni nelle scuole ai danni degli insegnanti, da parte di genitori per i quali evidentemente il "farsi rispettare" conta di più della buona educazione e della convivenza civile.
Due sono in particolar modo gli episodi segnalatici. Il primo avvenuto in pieno centro storico, dove una ragazza in compagnia di un'amica, dopo aver dapprima subito molestie a sfondo sessuale da parte di un coetaneo, sarebbe stata circondata e malmenata dal branco del quale evidentemente questo piccolo Alex DeLarge alle cime di rapa faceva parte. Il secondo episodio pare sia avvenuto tra le strade del centro, dove ad avere la peggio sarebbe stata una minorenne pestata a sangue, secondo alcuni testimoni, da altre due ragazzine che pare fossero presenti anche durante la prima aggressione, come raccontano le vittime.
Inutile descrivere lo sconforto delle famiglie di queste due ragazze. Un sentimento misto di rabbia e di rassegnazione che, a sentire il racconto della madre di una delle due ragazze aggredite, è ancora più accentuato dal classico "voltarsi dall'altra parte" dei tanti frequentatori giovani ed adulti del fu "salotto buono" della nostra città, tenuto conto che questi episodi di inqualificabile violenza e ignoranza sarebbero avvenuti entrambi in pieno orario di passeggio.
A ciò si aggiunge il senso di impotenza trasmesso dalle stesse forze dell'ordine - presso cui una delle due famiglie ha sporto denuncia – alle quali, data la giovanissima età degli aggressori e la grave mancanza di una efficace legislazione in materia, parafrasando Murolo e De Andrè non resta che "gettare la spugna con gran dignità" di fronte a questi fenomeni sempre più frequenti. Sì perché quelli appena descritti sono solo alcuni dei tanti episodi di violenza e maleducazione che nella nostra città vedono come protagonisti tanti piccoli delinquenti (ci perdoni il lettore, ma non troviamo termine migliore per definirli). Ragazzine e ragazzini la cui violenza di fondo è troppo spesso tollerata - quando non addirittura implicitamente accettata - dalle rispettive famiglie, come documentato dalle sempre più frequenti aggressioni nelle scuole ai danni degli insegnanti, da parte di genitori per i quali evidentemente il "farsi rispettare" conta di più della buona educazione e della convivenza civile.